McBob
Ciao,
l'altro giorno cercavo soluzioni per combattere la ruggine e ho trovato questo video, che
forse conoscete già (
LINK).
Il restauro completo di una vecchia URAL con sidecar. Dura una mezz'oretta, ma è meraviglioso.
Ciao,
Rob
half-pint
Che meraviglia! L'idea di prendere un sidecar URAL la accarezzo da un pò, poi mi rendo conto del poco tempo che ho a disposizione e che non riesco ad usare nemmeno la mia Classic per quanto vorrei....
obi1Cnb
bellissima, ottimo lavoro!
Dueruote
Wow... dopo tanto lavoro serve coraggio per portarla sulla neve !
Comunque chi ha pubblicato il video è italiano, ma credo che non sia lui ad avere operato il restauro. Sembra essere un russo.
McBob
Dueruote wroteWow... dopo tanto lavoro serve coraggio per portarla sulla neve !
Comunque chi ha pubblicato il video è italiano, ma credo che non sia lui ad avere operato il restauro. Sembra essere un russo.
È quello che ho pensato anch'io - la neve...
E direi di sì, il restauratore è russo - molti dei prodotti che usa hanno le etichette in cirillico, per esempio.
Questo video dà grande conforto; sembra dire che nulla (o almeno, l'usura del tempo e delle intemperie), per una moto, è irreparabile!
non-solo-domy
E' un video veramente poetico. :clap:
Chi lo ha fatto non è solo meccanicamente preparato, ma anche ha conoscenze di chimica, di trattamenti superficiali e, non ultimo, bravissimo a fare il video (o a scegliere chi lo ha fatto per lui).
La delicatezza con cui opera unita all'ingegno, meritano ampiamente la mezz'oretta da dedicare alla visione.
Grazie per il suggerimento :thumb:
Ravi
Trasmette e fa venire voglia di fare
caricabasso
L'avevo già visto il video e l'ho trovato appassionante.
I restauri di moto così sono appassionanti, soprattutto quando c'è solo metallo e niente plastica.
Pensare tra 40-50 anni a restauri di moto attuali sarebb eimpensabile: cosa rimarrebbe di tanta plastica?
Pietro
Davvero affascinante! Sia per la cura e la perizia generale del lavoro, sia per l'impiego dei processi chimici "fai da te".
Comunque dopo aver guardato un video del genere mi ricordo perchè la mia casa ideale dovrebbe aver annesso un capannone bello grande, diviso in almeno quattro aree: "zona legno", "zona ferro", "meccanica" e "verniciatura" 😃
Ravi
cosa rimarrebbe di tanta plastica?
Ci sarà comunque qualcuno che si ingegnerà con stampanti 3D, vetroresina e carbonio fatto con la macchina del sottovuoto 🙂
Dueruote
Mmm... beh... se un pezzo manca oppure è distrutto, il problema esiste sia che fosse di metallo sia che fosse di plastica. Se il pezzo è presente in cattive condizioni, si può ristrutturare sia il metallo sia la plastica. Non credo ci sia tutta questa differenza. La differenza grossa è un'altra, ben più insidiosa dell'antipatia (a mio avviso ingiustificata) per la plastica. Il problema è l'elettronica. C'è da dire che l'elettronica del settore automotive è fatta per durare, almeno quella più complessa (centraline). Tuttavia, se parliamo di mezzi di 40 anni, non oso pensare ai mezzi costruiti dal 2000 in poi. Non tutte le parti elettroniche sono facilmente riparabili. Se parliamo di sostituire un sensore o parti semplici (condensatori, statori, stabilizzatori...) non c'è problema. Non oso pensare se si dovesse bruciare un componente vitale in una centralina che gestisce un RBW oppure un sistema di trazione. L'unica sarebbe il mercato dei ricambi usati. L'invecchiamento dei processori e delle parti complesse, quando non utilizzate, è molto basso. Invecchierebbero principalmente componenti facilmente sostituibili.
non-solo-domy
Temo che per quanto riguarda l'elettronica, tutto sia costruito, in qualche maniera, "a scadenza".
Oggi le auto sono progettate per una vita stimata massima intorno ai 250.000 km, con differenze in più ed in meno legate alla tipologia di motore ed al suo impiego.
L'elettronica (di cui campo) non fa eccezione: più è sofisticata, più viene costruita "a scadere", non necessariamente dal punto di vista funzionale, ma anche da quello della cosiddetta obsolescenza tecnologica. In altre parole, condensatori, avvolti e resistenze si troveranno più o meno sempre, ma i componenti attivi (il vero "cervello" dell'elettronica) sono spesso customizzati per marca e per modello. Ne segue che a un certo punto, il fornitore di questi preziosi ricambi fortemente dedicati, smetterà di produrli e quindi la loro sostituzione sarà sempre più difficile.
Esiste poi un altro aspetto da non sottovalutare: dal punto di vista del fornitore, tutto deve sempre costare sempre meno ed in maniera pianificata (in automotive si dice "efficienza"). Ma ciò che costa meno, lo può essere o perchè costruito in maniera davvero più efficiente oppure perchè intrinsecamente è fatto "in economia". Siccome, delle due, quest'ultima è l'opzione più facile (specie per ciò che arriva dal far east), alla fine ciò che conta è che duri almeno per i tempi legati alla garanzia. Poi, il cliente, si arrangi.
Figuriamoci il futuro appassionato restauratore...
Dueruote
Bello.... un altro operatore dell'elettronica !
Si. Quando si stima la vita dei componenti, vanno bilanciati tutti i parametri. Questi sono il costo, la durata minima per cui il cliente è soddisfatto e le prestazioni. In realtà non è che l'elettronica è progettata per morire dopo un certo tempo. Il senso è che non è che l'azienda vuole che si rompa dopo un tempo determinato per vendere un altro oggetto. Il risultato è quello, ma non è fatto di "proposito". Semplicemente il costo limita il margine del progetto e quindi si prende quello minimo per cui non si rischia di perdere clienti. Questo ovviamente se si possiede un marchio riconoscibile. I prodotti di fascia bassissima, dove il marchio non ha valore, non hanno questo problema e spesso producono prodotti con una vita brevissima. Noi lavoriamo nelle telecomunicazioni e progettiamo per una vita stimata di 10 anni, tanto nel nostro settore questo è un tempo immenso per delle infrastrutture. Spesso comunque durano più del previsto. Come dici anche tu, la prassi più comune è che il costo sia l'elemento chiave, ma altre volte abbiamo persino migliorato la vita media del prodotto riducendo i costi. Dipende da un'immensità di fattori e dalla validità del progetto.
Nel settore automotive si tiene comunque un margine maggiore, poichè il fallimento del componente non deve pregiudicare la sicurezza. I propulsori sono eterni. Finisci prima il resto della moto oppure della macchina. Mi vengono in mente quelli che scrivono negli annunci delle moto BMW con 100.000Km che il motore è ancora in rodaggio. Probabilmente è vero (ho visto gente fare 300.000Km con la propria moto anche di altre marche), ma tutto il resto ha comunque 100.000Km. Cardano, sella, sospensioni, plastiche... il tempo e l'usura li sentono.
alcecio
... interessante...da questi interventi imparo sempre qualcosa!
Alexstealth
Scusate la banalità...ma ogni volta che sento parlare di obsolescenza programmata mi girano che non si può dire...è una cosa davvero vomitevole..e dire che ormai da anni lo fanno in ogni settore...mah..scusate lo sfogo
Dueruote
L'obsolescienza programmata come la intendono i complottisti non esiste. Semplicemente c'è un budget e c'è un target di durata per il cliente. Vuoi una lavatrice che dura 20 anni?
Si può fare. Sei disposto a pagarla il doppio perché produrla costa il doppio?
No. Allora noi progettiamo per 10 anni perché costa meno. L'errore di fondo non è delle aziende, ma dei clienti.
Voi vi credete che allo stesso prezzo si possa produrre roba che duri molto di più e che ci sia un complotto per avere un'obsolescienza programmata. No. C'è un budget e con quel budget si cerca di fare durare la roba il più possibile.
Quanto costa un gran bel TV oggi?
Uno stipendio oppure molto meno. Parliamo di uno moooolto bello.
Negli anni '80 costava (mio babbo li vendeva) 3-4 mesi di stipendio. Volete che duri anche più di quello degli anni '80 (che durava poco)?
Ok... volete anche una fetta di culo?
Abbasso internet. Oggi tutti pensano cavolate perché ci sono un mare di false informazioni in rete... ed anche a Report della Gabanelli. Scusate lo sfogo... ma basta con le fare news.
Marcus
Bellissimo e poetico.
Bellissimo tecnicamente, un sacco di trucchi (kerosene ed olio = WD40 !!!) , pazienza, manualità.
Poetico, perchè è la macchina del tempo che riporta indietro di 60 anni un pezzo di ingegneria motoristica.
Anche il video molto bello. Solo immagini e rumori.
Belle le soggettive dall'interno del serbatoio.
Vale la pena vederlo.
Gerry
Be' però Apple (giusto x citarne uno) dall'Antitrust ma anche all'estero si è presa centinaia di milioni di euro di multa x l'obsolescenza programmata...quindi un po' di complottismo a volte ci sta...
Marcus
Gerry wroteBe' però Apple (giusto x citarne uno) dall'Antitrust ma anche all'estero si è presa centinaia di milioni di euro di multa x l'obsolescenza programmata...quindi un po' di complottismo a volte ci sta...
In questo caso invecchiavano non per usura, ma per "spegnimento" programmato.
Alexstealth
Mi viene da pensare ai tubi in ghisa...duepoppe il tuo ragionamento x carità validissimo secondo me si può fare pari pari al rovescio..ovvero : smetto di produrre in una certa maniera altrimenti la quantità sarà soggetta a una soglia limite sicuramente inferiore...che limiterà il guadagno..e via discorrendo