alberto-sordi61
Campioni che se ne vanno, assieme ai ragazzi del dopoguerra, falcidiati recentemente dal perfido virus. Uomini che, per coloro...nati negli anni del boom economico, hanno lucidato e scolpito un periodo di spensieratezza, un frammento di un’Italia operosa, entusiasta, qualche volta ingenua, un paese che non c’è più. Ascoltavamo le voci narranti di bortoluzzi, ameri, ciotti...attori narranti di sfide epiche, fatte di colpi di maglio (gigi riva), mulinare di spade (capitan ferrini dell’amato vessillo granata), ansimare di mantici ( beppe furino) ricami di fioretto ( gianni rivera). Il calcio, come iil ciclismo, erano raccontati sui quotidiani dal mai troppo rimpianto gioanin brera, penna suadente in grado di forare il buio della notte come una folgore...in tv tito stagno e beppe viola, stilisti della lingua italiana...mutavano d’incanto, in poesia anche la più insignificante gara di campionato. Giganti in grado di ghermire le stelle...Adriano De Zan e il giro d’Italia...il frinire delle ruote, il salmodiare delle catene, lo stridio dei freni... il tempo che fu, come un nocciolo di ciliegia schizzato via dai polpastrelli. Ciao a Mariolino Corso e a Pierino Prati, il vostro derby di milano fece sognare migliaia di bambini, seducendone anima e mente, alla stregua di Pasolini e Saarinen, e seppur e’ suonata l’ora del vespro, il cielo non sbadiglia mai e le nuvole si fermano a guardarvi
Italo
Bello.
Astromoto
Evviva la lingua italiana! :clap:
feel-the-vibe
Chapeau!
Francesco63
Applauso! :clap: :clap:
gil
Ai tempi d'oro del giornalismo i grandi forgiavano articoli e racconti con parole pensate e studiate con cura, oggi la fretta e il tutto subito, che domani è già dimenticato, producono tratti di giornalismo sterile e a volte nemmeno verificato nei fatti.
Grazie Alberto sordi61, il tuo post mi fa ancora sognare.
alberto-sordi61
🙂Grazie a te Gil e agli altri RE. Il pensiero nasce anche dalla riflessione su ciò che sono diventati i media... oggi...tutto e’ fluttuante, effimero, transitorio, e anche noi, la generazione che abbiam vissuto quel periodo storico, siamo fagocitati da questa giostra, ove la comunicazione diviene ipertrofica, fluttuante, e svilisce tutto e tutti...politici, opinionisti, intrattenitori, virologi..ne’ forma ne’ misura, e soprattutto al bando la sostanza conta...solo la panza. Si offre consigliera all’anima l’impressione del momento, e come insegnava Gorgia (se non erro) ...avessimo ricordo delle cose passate e coscienza delle presenti valuteremmo meglio le varie circostanze. Ora, sembra di vivere nella caverna di platone, e vediamo le ombre...che per carità eran presenti anche negli anni 70, e che ombre...stragismo, terrorismo, accattonaggio politico e governi tenuti assieme da bende e cerotti (va così da 150 anni) ...ciò che atterrisce, è l’assenza di un sogno per i nostri figli, quella speranza di aspirare ognuno al proprio giardino fiorito, meta che accomunava i ragazzi del dopoguerra, coloro che hanno ricostruito un paese mai pacificato...che si modellavano sulle imprese di un bartali, o incarnavano in strada le gesta del Grande Torino...i ragazzi del boom economico, che magari leggevano Guareschi o Pasolini, che s’eran fatti uomini educati con rigore morale ove c’e’, caxxo se deve esserci, congruenza tra ciò che dici e ciò che fai, ove la magione della professionalità e’ fatta da forma, sostanza e un minimo di creanza ... laddove se vuoi fare il giornalista, l’accademico o il politico prima studi, ti formi, apprendi, poi pianti le radici e ti sedimenti. Son quei ragazzi, la meglio gioventu’, sono loro che se ne sono andati, e molti tra l’indifferenza del circo mediatico e dei bolsi che indegnamente guidano il dirigibile
gil
Quoto con applauso!