Dueruote wroteCiao. Ho due bimbe piccole, due genitori anziani ed io soffro di una patologia che mi darebbe problemi con il COVID. Il mio è senso del popolo e dello stato prima dell'individuo.
Posso sbagliare, ma non giudicare. Con la mia soluzione... sarei il primo a rischio, ma se tutti ragionassimo sul singolo... non sarebbero esistiti i partigiani.
I giovani muoiono gia adesso di mancanza di futuro. Secondo me è pericoloso chi non capisce che il mondo è come la natura. Non ti aspetta nessuno. Occupiamoci degli ultimi é una cosa che puoi fare se ci sono i soldi per farlo.
Non abbiamo più morti dell'anno scorso e la protezione civile dice che solo il 2% dei morti non aveva malattie.
Magari ho torto. Capita spesso. Solo gli stupidi pensano di avere sempre ragione, ma ragionare sull'argomento secondo me é necessario. Sono partito dalla tua stessa posizione.
Secondo me non si tratta nè di essere stupidi o intelligenti, nè di torto o di ragione.
E solo questione di equilibrio: " i giovani muoiono per mancanza di futuro" che cavolo significa?
Gli anziani e le persone a rischio muoiono per davvero, da sole e senza alcun conforto dei congiunti.
Io non sto ragionando per i singoli, ma per le categorie dei più deboli che una società civile ha il dovere ( ed obbligo costituzionale) di difendere e proteggere.
Ci si può occupare degli ultimi se ci sono i soldi per farlo, altrimenti? Che muoiano pure?
Magari hai torto? No hai torto marcio a sostenere una cosa così aberrante.
Idee come la tua non possono avere spazio in una concezione democratica e civile della società.
I giovani non hanno futuro che queste idee cominciano ad avere spazio.
Pensa se a scuola cominciassero a divulgare questo modo di ragionare, che è al di fuori di qualsiasi concezione di uno democrazia moderna.
Ma per favore!
Sarò stupido, ma penso di avere ragione e non me ne vergogno a dirlo.
p.s.: per quanto riguarda le categorie a rischio non mi va di mettere i miei problemi in pubblico nè di fare una gara chi ce l'ha più grosso, ma ti garantisco che non penso ala mia vita a a quella di chi è più giovane.