Non proprio un cesso... Certo, decisamente fuori luogo quella specie di gabbia per il radiatore e un po' sproporzionato il telaio rispetto alle ruote. Boh, la Hornet magari era una pessima moto, però era più proporzionata.
  • Feb 12 2020
  • 8
  • 307
  • core.forum.post.edited_text
Siccome parliamo di moto ciccione, vorrei portare una delle mie preferite. Non è proprio una meteora, in quanto è stata prodotta per un tempo discretamente lungo, ma comunque vederne una in giro è una rarità. Gli appassionati del forum di marca la chiamano "orco", ma per tutti gli altri è la Yamaha MT-01. Era un periodo in cui si faceva a gara sulla cubatura, l'inizio degli anni 2000, soprattutto nell'ambiente custom. La Triumph creò quel mostro della Rocket III, la Honda la VTX1800 e la Kawasaki addirittura la VN2000. Questa rincorsa nell'ambiente custom ebbe ripercussioni anche in quello delle naked, dove la Buell vendeva piuttosto bene per essere un marchio di nicchia. La sede italina decise di costruire un mezzo alternativo proprio alle Buell, creando la BT1100 Bulldog. La moto vendette piuttosto bene, nonostante le sue scarse doti dinamiche e motoristiche. Ho avuto occasione di provarla. Si trattava di una moto fatta in economia e dalla ciclistica appena adeguata (tolti i freni buoni). Il successo del modello in Europa convinse Yamaha a credere nel settore, così crearono quella che all'epoca era la naked con la cubatura maggiore. La MT-01, al contrario della Bulldog, era un mezzo molto costoso e rifinito estremamente bene. Tutto girava attorno al mostruoso bicilindrico di 1700cc. La trasmissione finale, curiosamente, venne convertita a catena... cosa che non venne fatta per la Bulldog. Le doti ciclistiche erano molto buone e l'unico limite ad una guida veramente sportiva risultava il peso da trattore agricolo. Anni dopo l'Harley-Davidson creò la XR1200, che volendo seguiva la falsa riga della MT-01.
Trovarne una usata con pochi chilometri oggi è difficile e trovarla a prezzi da discount è impossibile. Non è diventato un mezzo dicercato, ma si puòò dire che tenga bene il prezzo per essere un mezzo di 15 anni.

  • Mar 02 2016
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  • 6799
Oggi vorrei parlare di un altro pachiderma, ma del passato.... la Benelli Sei !
Tutto nasce dall'ego smisurato di De Tomaso, all'epoca proprietario di Benelli e Moto Guzzi. Non ricordo bene i dettagli, anche perchè il libro su cui lessi la storia non è più in mio possesso, ma si tratta dei classici errori industriali italiano (sebbene lui fosse italo-argentino). Il progetto venne presentato in pompa magna troppo tempo prima dell'effettiva produzione (ricorda altre produzioni?) e venne sviluppato in tempi troppo brevi rispetto alle possibilità delle aziende in campo. Questo comportò un grande stress dei compratori sia per l'attesa sia per le problematiche dei primi esemplari. La moto, inoltre, era troppo pesante ed impacciata. Era l'unica esacilindrica sul mercato, ma questo era uno dei pochi pregi del mezzo. Pregevoli i freni a disco sviluppati da Brembo. In pratica non c'era un vero vantaggio confronto alle quadricilindriche giapponesi come prestazioni e l'affidabilità non era certo la medesima. Venne realizzata anche una 900cc poco più tardi (fine anni '70), ma il successo (insuccesso) commerciale si dimostrò ancora peggiore della versione 750cc.



Sono sicuro che qualche appassionato del forum mi correggerà (come spero) qualche particolare oppure aggiungerà qualche nozione.
  • Mar 02 2016
  • 198
  • 6799
Bo, a me sti modelli benelli hanno sempre ricordato una copia spudorata e senza qualche valvola delle kawasaki z. Esteticamente anche il motore nelle sue forme.
  • Apr 02 2020
  • 14
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Oggi vorrei parlare di una moto piuttosto anonima, ma che a suo moto precorse i tempi.
Si tratta della Suzuki VX800 costruita durante gli anni '90. L'estetica era abbastanza anonima, ma montava un motore da custom e precisamente quello della Intruder. A me ha sempre affascinato perchè credo sia stata la prima naked a fare una cosa del genere. Certo ci sarebbe la Buell, ma in realtà prima della S2 (uscita dopo la Suzuki) producevano solo prototipi ed una moto "sportiva". Purtroppo l'estetica anonima ed il fatto che gli anni '90 richiedevano cavalli, la VX800 non ebbe molto successo. A me è rimasta un poco nel cuore per il suo coraggio dell'epoca e per avere avuto come propulsore il papà di quello della mia prima moto... un Suzuki VZ800 Marauder.

  • Mar 02 2016
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Dueruote wroteSiccome parliamo di moto ciccione, vorrei portare una delle mie preferite. Non è proprio una meteora, in quanto è stata prodotta per un tempo discretamente lungo, ma comunque vederne una in giro è una rarità. Gli appassionati del forum di marca la chiamano "orco", ma per tutti gli altri è la Yamaha MT-01. Era un periodo in cui si faceva a gara sulla cubatura, l'inizio degli anni 2000, soprattutto nell'ambiente custom. La Triumph creò quel mostro della Rocket III, la Honda la VTX1800 e la Kawasaki addirittura la VN2000. Questa rincorsa nell'ambiente custom ebbe ripercussioni anche in quello delle naked, dove la Buell vendeva piuttosto bene per essere un marchio di nicchia. La sede italina decise di costruire un mezzo alternativo proprio alle Buell, creando la BT1100 Bulldog. La moto vendette piuttosto bene, nonostante le sue scarse doti dinamiche e motoristiche. Ho avuto occasione di provarla. Si trattava di una moto fatta in economia e dalla ciclistica appena adeguata (tolti i freni buoni). Il successo del modello in Europa convinse Yamaha a credere nel settore, così crearono quella che all'epoca era la naked con la cubatura maggiore. La MT-01, al contrario della Bulldog, era un mezzo molto costoso e rifinito estremamente bene. Tutto girava attorno al mostruoso bicilindrico di 1700cc. La trasmissione finale, curiosamente, venne convertita a catena... cosa che non venne fatta per la Bulldog. Le doti ciclistiche erano molto buone e l'unico limite ad una guida veramente sportiva risultava il peso da trattore agricolo. Anni dopo l'Harley-Davidson creò la XR1200, che volendo seguiva la falsa riga della MT-01.
Trovarne una usata con pochi chilometri oggi è difficile e trovarla a prezzi da discount è impossibile. Non è diventato un mezzo dicercato, ma si puòò dire che tenga bene il prezzo per essere un mezzo di 15 anni.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/7/71/Yamaha_MT-01.jpg
.
https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/. Il bulldog, uscito anche in versione mastino, è stata la prima moto che ho ripreso in mano dopo gli anni di gioventù. Vero, un buon bicilindrico dal peso che tendeva a gravare le manovre da fermo...curiosamente, in virtù della straordinaria allocazione del motore, la Rocket 3 in versione roadster (anno 2010), con le pedane arretrate in stile naked era molto più bilanciata 🙂
  • Jun 15 2020
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Oggi vi parlo di una moto che in Italia, a quanto mi è dato sapere, non è nemmeno arrivata. Si tratta della MZ 1000S. Questa balla moto, a mio avviso, doveva essere il primo tentativo della casa tedesca di giocarsela nelle grosse cilindrate. Si tratta di un bicilindrico parallelo 1000cc con manovellismo a 180°. In pratica una configurazione molto simile a quella della Yamaha TRX850. La moto venne venduta prima negli USA e poi in qualche paese europeo. Lo sviluppo durò ben tre anni e venne principalmente finanziato da un'azienda malese, se ricordo bene dai miei libri di moto. Si spesero qualcosa come 15 miliori di Euro, una bella cifra per un'azienda di piccole dimensioni. Alla fine la moto saltò fuori dinamicamente valida e piacevole da guidare in modo sportivo. Una classifica di MCN la pose a confronto con Suzuki SV1000S, Ducati Supersport 1000 e non ricordo quale altro bicilindrico. La MZ 1000S uscì vinitrice. Purtroppo l'assistenza tutt'altro che capillare ed un endemico problema di erogazione sotto i 4000 giri la resero poco appetibile per l'utilizzo normale. Il progetto fallì, così come la casa tedesca.

  • Mar 02 2016
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Oggi mi sento in forma e vi parlo, dopo la bella MZ, di un roito colossale. Una moto tanto insulsa che ogni prototipo cinese presentato da Enzorock vi sembrerà una perla oppure un ghiacciolo nel deserto. Oggi vi parlo della Buell Blast !!!!
La Harley-Davidson cercò negli anni 2000, attraverso la Buell, di creare un mezzo che potesse avvicinare il pubblico femminile al marchio. La 883 era considerata troppo pesante e poco agile, quindi si impegnarono per creare un bidet che avesse un cambio meccanico e due ruote. Volendo fare le cose in economia, il propulsore venne realizzato traendo il massimo spunto ed il numero massimo di componenti interni dalle Sportster. Saltò fuori un monocilindrico di 500cc scarsi mutuato dall'Evolution di Milwaukee. Se i cavalli della 883 non sembrano molti, posso immaginare quelli della Blast. La moto ebbe scarso successo. Si parlò più volte di un possibile arrivo in Europa, ma non mi risulta l'abbiano mai fatto. Nonostante questa schifezza ambulante non avesse motivo di esistere, resistette in produzione per 9 anni. Se penso che la XR1200 è resistita praticamente solo 5 anni, immagino che in Harley-Davidson abbiano a che fare con qualche genio del marketing (infatti Buell l'hanno persino chiusa per dare spazio alla serie fatta in India).
Insomma... godetevi la foto di questo sanitario americano.

  • Mar 02 2016
  • 198
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A proposito di Buell(la Blast non la conoscevo ma non mi sono perso nulla a quanto pare) che sai sulla 1125?

Non è il mio genere, ma nonostante un'estetica strana mi ha sempre affascinato tantissimo specie dal vivo ed in versione carenata.

Se dovessi mai comprare una Buell sarebbe sicuramente lei la prescelta, mi sembra davvero la più vicina al concetto di moto sportiva originale ma concreta, senza inutili e costosissime ricercatezze.
  • May 14 2018
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Mi è capitato l'altro giorno di vedere una Suzuki VX800 e ha catturato la mia attenzione... l'aspetto è sicuramente datato in puro stile '90s (quella che ho visto sembrava nuova comunque), ma il motore a V mi ha colpito oltre ai cerchi a raggi quasi in stile automobilistico...il pilota poi aveva una corporatura grande ma la moto e sembrava comunque calzargli a pennello...particolare da rilevare, la trasmissione cardanica!
  • Jul 16 2020
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Dueruote wroteOggi vorrei parlare di un altro pachiderma, ma del passato.... la Benelli Sei !
Tutto nasce dall'ego smisurato di De Tomaso, all'epoca proprietario di Benelli e Moto Guzzi. Non ricordo bene i dettagli, anche perchè il libro su cui lessi la storia non è più in mio possesso, ma si tratta dei classici errori industriali italiano (sebbene lui fosse italo-argentino). Il progetto venne presentato in pompa magna troppo tempo prima dell'effettiva produzione (ricorda altre produzioni?) e venne sviluppato in tempi troppo brevi rispetto alle possibilità delle aziende in campo. Questo comportò un grande stress dei compratori sia per l'attesa sia per le problematiche dei primi esemplari. La moto, inoltre, era troppo pesante ed impacciata. Era l'unica esacilindrica sul mercato, ma questo era uno dei pochi pregi del mezzo. Pregevoli i freni a disco sviluppati da Brembo. In pratica non c'era un vero vantaggio confronto alle quadricilindriche giapponesi come prestazioni e l'affidabilità non era certo la medesima. Venne realizzata anche una 900cc poco più tardi (fine anni '70), ma il successo (insuccesso) commerciale si dimostrò ancora peggiore della versione 750cc.

https://upload.wikimedia.org/wikipedia/commons/thumb/d/d3/Paris_-_Bonhams_2016_-_Benelli_750_cm3_SEI_-_1976_-_001.jpg/1920px-Paris_-_Bonhams_2016_-_Benelli_750_cm3_SEI_-_1976_-_001.jpg

Sono sicuro che qualche appassionato del forum mi correggerà (come spero) qualche particolare oppure aggiungerà qualche nozione.

Ah, la Benelli Sei. . .
Ho sempre provato una malsana attrazione per le moto a sei cilindri e in particolare per questa (per la precisione la sorellona 900) che ha il sound più bello tra tutte le altre "sei" prodotte (Honda CBX 1000 e Kawasaki Z1300). Il buon DeTomaso, appena entrato in possesso della Benelli, volle stupire tutti con un prodotto unico e, dopo aver procurato un esemplare di Honda cb500, chiese agli ingegneri della casa di copiarne pari pari il motore, aggiungendo due cilindri e cambiando solo quel minimo nell'estetica dello stesso per cammuffare il plagio; impose alle maestranze della Guzzi (anche questa di sua proprietà) di occuparsi delle fusioni e dell'assemblaggio del propulsore. I tecnici della Guzzi, fieri dei loro grossi bicilindici, mal digerirono l'ordine e, soprattutto col 750, non misero molta cura nell'esecuzione; il motore inoltre era funestato dalla scarsa qualità dei bilancieri e delle cammes che tendevano a consumarsi in maniera anomala con diversi casi di disastrose rotture. Tali problemi vennero pian piano risolti per culminare poi nella piena maturità del prodotto con la 900 che, anche se non priva di qualche difetto, era tutto sommato un mezzo affidabile; il danno di immagine, però, oramai era fatto e le vendite non decollarono mai, complice anche il prezzo superiore alle giapponesi. Si tratta comunque di mezzi che, telaisticamente, erano avanti anni luce rispetto a qualunque jap, con una ciclistica rigorosa e sicura. La storia è identica a quella di un'altro prodotto concepito da DeTomaso: la Maserati Biturbo. Ma non vorrei andare OT.
  • Jun 06 2019
  • 4
  • 27
Ravi wroteMi è capitato l'altro giorno di vedere una Suzuki VX800 e ha catturato la mia attenzione... l'aspetto è sicuramente datato in puro stile '90s (quella che ho visto sembrava nuova comunque), ma il motore a V mi ha colpito oltre ai cerchi a raggi quasi in stile automobilistico...il pilota poi aveva una corporatura grande ma la moto e sembrava comunque calzargli a pennello...particolare da rilevare, la trasmissione cardanica!
Che bella! Ai tempi ne ero innamorato
  • Jan 27 2018
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Se vi è piaciuta la VX800, vi racconto un'altra storia breve. La Sachs ha prodotto, sull'inizio degli anni 2000, una bella moto proprio con il propulsore della Marauder 800. Si tratta della Roadster 800. Ha avuto scarso successo anche nel mercato nord- europeo, suo riferimento, ma secondo me aveva anche qualche bello spunto. In Italia ne sono state vendute pochissime ed io sono stato ad un passo ad esserne un'acquirente nel mio periodo... moto nuove.
Oggi non se ne trovano più usate, ma gli anni passati mi è capitato di vederne su Subito.
Aggiungete anche voi... almeno teniamo alta la bandiera della sezione "Bar"... attualmente la meno frequentata o quasi.

  • Mar 02 2016
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Dueruote wrote Aggiungete anche voi... almeno teniamo alta la bandiera della sezione "Bar"... attualmente la meno frequentata o quasi.
Io non ho la tua cultura motociclistica (a proposito: :clap: :clap: 😉), quindi non sono in grado di raccontare una storia vera e propria.
Posso solo limitarmi a menzionare una moto che mi piaceva moltissimo perché univa capacità innovativa quasi visionaria (telaio a omega e monoforcellone anteriore orizzontale), raffinatezza tecnica (motore a 5 valvole, se non erro), prestazioni, efficienza giapponese, bellezza, eleganza, accuratezza delle rifiniture e confort: la Yamaha GTS 1000.
Ricordo che le prove di Motociclismo erano largamente positive per prestazioni, confort e comportamento su strada; mi pare che l'unico elemento che prestava il fianco a qualche critica fosse la scarsa resistenza al fading del grosso freno a disco singolo anteriore, che, benché ventilato, soffriva un po' l'uso garibaldino perché era interno al cerchione e quindi si raffreddava poco (e inoltre la moto pesava parecchio).
Fu penalizzata credo dal prezzo elevato e probabilmente anche da un certo conservatorismo (almeno all'epoca) della fascia di utenti cui era destinata.
Ma era una gran moto, tuttora bella nonostante i suoi anni, che avrebbe - imho - meritato maggior successo.
  • May 25 2020
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Dueruote wroteSe vi è piaciuta la VX800, vi racconto un'altra storia breve. La Sachs ha prodotto, sull'inizio degli anni 2000, una bella moto proprio con il propulsore della Marauder 800. Si tratta della Roadster 800. Ha avuto scarso successo anche nel mercato nord- europeo, suo riferimento, ma secondo me aveva anche qualche bello spunto. In Italia ne sono state vendute pochissime ed io sono stato ad un passo ad esserne un'acquirente nel mio periodo... moto nuove.
Oggi non se ne trovano più usate, ma gli anni passati mi è capitato di vederne su Subito.
Aggiungete anche voi... almeno teniamo alta la bandiera della sezione "Bar"... attualmente la meno frequentata o quasi.

https://2img.net/h/oi43.tinypic.com/35a3ptt.jpg
Conoscevo! E ero innamorato anche di questa! Mai vista ua per strada però! 😃
  • Jan 27 2018
  • 90
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A me la Sachs piaceva molto e ne ho vista anche una, mi pare bordeaux...
  • Jul 04 2017
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Francesco63 wrote
Dueruote wrote Aggiungete anche voi... almeno teniamo alta la bandiera della sezione "Bar"... attualmente la meno frequentata o quasi.
Io non ho la tua cultura motociclistica (a proposito: :clap: :clap: 😉), quindi non sono in grado di raccontare una storia vera e propria.
Posso solo limitarmi a menzionare una moto che mi piaceva moltissimo perché univa capacità innovativa quasi visionaria (telaio a omega e monoforcellone anteriore orizzontale), raffinatezza tecnica (motore a 5 valvole, se non erro), prestazioni, efficienza giapponese, bellezza, eleganza, accuratezza delle rifiniture e confort: la Yamaha GTS 1000.
Ricordo che le prove di Motociclismo erano largamente positive per prestazioni, confort e comportamento su strada; mi pare che l'unico elemento che prestava il fianco a qualche critica fosse la scarsa resistenza al fading del grosso freno a disco singolo anteriore, che, benché ventilato, soffriva un po' l'uso garibaldino perché era interno al cerchione e quindi si raffreddava poco (e inoltre la moto pesava parecchio).
Fu penalizzata credo dal prezzo elevato e probabilmente anche da un certo conservatorismo (almeno all'epoca) della fascia di utenti cui era destinata.
Ma era una gran moto, tuttora bella nonostante i suoi anni, che avrebbe - imho - meritato maggior successo.
Conosco.... ma non così bene. Sicuramente le sospensioniparticolari non l'hanno aiutata.
  • Mar 02 2016
  • 198
  • 6799
Dueruote wrote
Francesco63 wrote
Dueruote wrote Aggiungete anche voi... almeno teniamo alta la bandiera della sezione "Bar"... attualmente la meno frequentata o quasi.
Io non ho la tua cultura motociclistica (a proposito: :clap: :clap: 😉), quindi non sono in grado di raccontare una storia vera e propria.
Posso solo limitarmi a menzionare una moto che mi piaceva moltissimo perché univa capacità innovativa quasi visionaria (telaio a omega e monoforcellone anteriore orizzontale), raffinatezza tecnica (motore a 5 valvole, se non erro), prestazioni, efficienza giapponese, bellezza, eleganza, accuratezza delle rifiniture e confort: la Yamaha GTS 1000.
Ricordo che le prove di Motociclismo erano largamente positive per prestazioni, confort e comportamento su strada; mi pare che l'unico elemento che prestava il fianco a qualche critica fosse la scarsa resistenza al fading del grosso freno a disco singolo anteriore, che, benché ventilato, soffriva un po' l'uso garibaldino perché era interno al cerchione e quindi si raffreddava poco (e inoltre la moto pesava parecchio).
Fu penalizzata credo dal prezzo elevato e probabilmente anche da un certo conservatorismo (almeno all'epoca) della fascia di utenti cui era destinata.
Ma era una gran moto, tuttora bella nonostante i suoi anni, che avrebbe - imho - meritato maggior successo.
Conosco.... ma non così bene. Sicuramente le sospensioniparticolari non l'hanno aiutata.
Io l'ho avuta, la comprai nel 93 e la tenni 2 anni per poi venderla e sostituirla con una Africa Twin.
Moto ottima per viaggiare, il 4 cilindri era potente e dolce, aveva l'ABS e il catalizzatore.
E due bellissime laterali di Yamaha.
Era molto impegnativa da fermo ma ottimamente bilanciata in movimento.
La sospensione anteriore dava una confidenza estrema, forse il suo difetto era il peso o forse i costi perché nell'uso era perfetta in ogni contesto, ritrovai poi una facilità simile nei vari GS, ADV, RT ed R in seguito.
Le plastiche che la rivestivano non erano il massimo, scricchiolii vari, ma poca roba, la moto era ben progettata e costruita e permetteva medie ottime.
Ci feci un Capo Nord nel 94, abortito un centinaio di km prima di arrivarci per la mia improvvisa nostalgia di casa, girai il naso a sud e feci un N, DK, D, A, I a velocità da galera, ma tutto ok.
Feci anche un'altra asinata, per cui di quel viaggio con quella moto mi resta solo il ricordo: 72 foto fatte tutte in un rullino da 36, il secondo rullino risultò vergine, il primo inutilizzabile.
Un po' un peccato averla venduta ma questo vale anche per tutte le altre moto che ho avuto la fortuna di potermi godere nei miei oltre 40 anni di attività.
E non penso certo di smettere (sono stato targato nel lontano 2/1/45).
  • Nov 04 2019
  • 11
  • 145
Complimenti Paolo, hai tutta la mia stima di motociclista.
  • Oct 13 2014
  • 62
  • 4360