Italo wroteLa Gilera è sempre stata pioniera e audace nei suoi prodotti. Peccato che quell'imprenditoria non esista più. Un tempo eravamo maestri in queste cose vedi marchi come Lancia e appunto la Gilera, ma sicuramente tanti altri come Alfa Romeo, Olivetti... Insomma quelli che ragionavano con le loro teste.
In realtà questa, a mio parare, è una versione un pò romanzata. L'imprenditore è un imprenditore. Certo, deve avere coraggio ed essere pioniere nelle sue scelte, ma senza peccare di superbia. Coloro che anticipano il mercato, spesso hanno fortuna. Serve, tuttavia, anche rispetto per il cliente e la mancanta di tale rispetto ha fregato aziende. Non ci sono clienti sbagliati. Ci sono aziende che sbagliano prodotto. Il tuo prodotto può anche essere il migliore, ma se non vendi... chiudi. In ogni caso spesso le nostre aziende del settore automotive hanno cercato di vivere solo di mito e blasone, tralasciando la qualità ed il rispetto del cliente. Alcuni possono anche permetterselo, altri no. In questo momento ritengo che la qualità tedesca, per fare un esempio, sia molto al di sotto dell'alone che la circonda, ma sono stati bravi nel marketing e ne raccolgono i frutti. A me non piace, ma questo è sempre stato il mondo (non solo oggi).
La Lancia ha prodotto macchina magnifiche, ma fragili. Nello sport si sono comportate bene, ma il prodotto per l'utente non aveva nulla in comune con la qualità utilizzata per le corse. La Lancia Delta degli anni '80 ce l'avevamo in casa ed era un cesso clamoroso. Perdeva letteralmente i pezzi e viveva dal meccanico. Un mio amico aveva la Beta e non era in una situazione molto differente.
Stesso discorso per la Ferrari. Lo stesso Enzo Ferrari ammise che a lui non fregava nulla della produzione di serie, poichè gli serviva solo per pagare la squadra corse. La qualità Ferrari per molti anni è stata infima. L'Olivetti è un caso totalmente diverso. Davanti alla Olivetti mi tolgo tanto di cappello. Hanno commesso il, comprensibile, errore di non salire sui treni giusti nel momento giusto in tempi recenti.
Nelle moto oggi l'MV Agusta produce moto discrete (non voglio dire buone perchè basta che parliate con chi ha il motore 910cc a quattro cilindri), ma in passato non era poi una gran cosa come qualità e prestazioni nelle moto di serie. Viveva del mito delle corse.
Cerchiamo di capirci...
... costruiva questa per le corse...
... ma poi per il mercato vero faceva cessi come questi, i quali non ebbero gran successo.
Certo c'era la Disco Volane che non era niente male e negli anni '70 qualcosa di buono (troppo costoso) hanno fatto, ma spesso i produttori italiani non mettevano un filo di qualità nei mezzi, approfittando dei successi sportivi. Mancava quello che oggi chiameremmo il "debug" del prodotto. Era tipico farlo fare alla clientela.
La Moto Morini fu una delle poche veramente concrete. Vinceva soprattutto con moto realmente derivate dalla serie e le compravano soprattutto i privati che volevano correre. C'era sostanza.
Ducati è stata bravissima a creare la linea 916 e Monster ad inizio anni '90, ma se ha voluto cominciare a vendere bene... ha dovuto migliorare la qualità (cosa iniziata quasi un decennio dopo).
D'accordissimo sull'innovazione, ma serve cuore e cervello. Cuore anche un cane ne possiede (animale che adoro), ma non progetterà mai una moto.