Herzog wrotemi piace questo cunto de li cunti :thumb:
(in fondo siamo bambinoni a cui piace ascoltare fiabe)
Nessuno ha mai guidato una delle moto qui postate? (quelle effettivamente prodotte, ovvio)
Siccome chiedi questa cosa, ho pensato di dedicare la prossima storia breve alla
Laverda di Zanè.
Questa storia comincia a metà degli anni '90. Un gruppo di imprenditori rilevano il marchio Laverda e cominciano a produrre moto solo per il mercato estero. Il motore è un 668cc bicilindrico in linea. Le cose vanno inizialmente bene e l'azienda decide di fare il grande passo, costruire moto più performanti e vendere anche in Italia. Vengono così realizzati i modelli raffreddati a liquido di 650cc (principalmente naked) e 750cc. In particolare quest'ultimo propulsore è utilizzato sulla bellissima SF750 Formula, una sportiva che vorrebbe combattere con l'equivalente Ducati dell'epoca... la 748.
Viene anche realizzata una bella naked, chiamata 750 Strike.
La componentistica è di primissimo livello e principalmente a marchio italiano. La Formula 750 aveva uno stupendo telaio in alluminio Verlicchi, freni Brembo, scarichi Termignoni, centralina Magneti Marelli, cerchi Marchesini e sospensioni Paioli/Marzocchi. Il serbatoio era sotto la sella.
Esteticamente a me piacevano molto. Il problema ?
Provai per un giorno intero la
Formula 750 e la
Strike 750. Il problema era principalmente il motore. In basso era vuoto e scorbutico. Ai medi si riprendeva ed aveva un bell'allungo, ma non valeva come il motore bicilindrico Ducati oppure i quadricilindrici giapponesi. In aggiunta, mi dicono, non era affidabile. In ultimo, alcune finiture erano pessime. La carena vibrava in maniera imbarazzante ed i cablaggi sembravano casuali.
Chiuse nel 2000. Un peccato, secondo me. C'era del buono. Era una moto italiana fino al midollo, ma buttata nel mercato con troppo poco debug ed una politica commerciale striminzita.