Storie brevi...

Dueruote · 2020-02-05T14:33:07+00:00

Vorrei fare una sorta di rubrica simile a quella delle moto degli altri, ma dedicata ai progetti mai andati in produzione oppure prodotti per periodi limitat...

Dueruote

Maserati veramente perse smalto negli Stati Uniti anche perchè diversi esemplari presero fuoco. Si tratta, nello specifico, della Biturbo. La cosa scosse tanto il mercato, assieme alla pessima affidabilità del mezzo, che praticamente la Maserati scomparve dal mercato. De Tomaso aveva coraggio, ma lui era un industriale quanto io sono Rocco Siffredi. Le sue boiate sono talmente tante che si fatica a contarle.
L'Alfa Romeo era conosciuta negli Stati Uniti come l'auto della ruggine. Piaceva, ma tutti sapevano che sarebbe arrugginita in tempi che il mercato americano non ti perdonava. Puoi cercare in rete. Il mercato americano è particolare.

https://it.wikipedia.org/wiki/Maserati_Biturbo

https://www.veloce.it/storie/maserati-lepopea-delle-biturbo-82960

https://www.oddimotive.com/rolling-cliche-maserati-biturbo-wi/

Pietro

Si, ho in mente la triste storia delle Biturbo che soffrivano di auto-combustione.
Per quanto riguarda le Alfa mi riferivo all'ipotetico rilancio con le 164 e Duetto IV in versione America che -in teoria- non soffrivano di questi problemi, ma un po' per l'immagine già minata del marchio, un po' per la mancanza di una vera rete di vendita non decollarono.

Ma qui andiamo molto off-topic...

Dueruote

Tranquillo. Il topic è il mio e ci faccio quello che voglio io.

Francesco63

Dueruote wroteLa versione Tenni ?

Sì, esatto, era questa. :thumb: :thumb:

Pietro

Giusto per non interrompere il filone, inserisco un'altra rarità: Aermacchi Chimera.

Presentata nel 55, resterà in produzione in realtà a lungo, ma verrà realizzata in poco meno di trecento esemplari.

Monocilindrico orizzontale da 175 o 250cc, carenatura integrale in lamiera e forcellone con monoammortizzatore... niente male per l'epoca! In un certo senso, probabilmente era "fin troppo avanti".

La linea ricorda certi giocattoli della cosiddetta era spaziale e secondo me presentaa anche dei richiami alla produzione auto USA del periodo

feel-the-vibe

Che bello, gli esperti narratori sono diventati due, doppie curiosità quindi....non smetterò di ringraziarvi per le chicche che raccontate!

alcecio

Bella questa!

Dueruote

Pietro wroteGiusto per non interrompere il filone, inserisco un'altra rarità: Aermacchi Chimera.

Presentata nel 55, resterà in produzione in realtà a lungo, ma verrà realizzata in poco meno di trecento esemplari.

Monocilindrico orizzontale da 175 o 250cc, carenatura integrale in lamiera e forcellone con monoammortizzatore... niente male per l'epoca! In un certo senso, probabilmente era "fin troppo avanti".

La linea ricorda certi giocattoli della cosiddetta era spaziale e secondo me presentaa anche dei richiami alla produzione auto USA del periodo

https://i.postimg.cc/nc1s0Y23/09676b7b8a36bc349b7b7708c2c4f190.jpg

https://i.postimg.cc/G3xhC3D2/sorgente-206141-d1520600965.jpg

Ottimo esempio. Era una delle moto che avrei voluto inserire anche io. Purtroppo tutti i tentativi di nascondere il motore negli anni '50 e '60 sono andati a vuoto, portando ad un insuccesso. I casi di una buona risposta del pubblico sono pochissimi e spesso limitati agli scooter o simil-scooter (mi viene in mente il Galletto o "moto del prete").
Oggi vorrei parlare anche io di una moto di cui pochi avranno sentito parlare. L'azienda è la IMN, acronimo di industria meccanica napoletana. Questa azienda è poco conosciuta in Italia ed io devo le mie nozioni ad un libro del solito Clarke. L'azienda era in precedenza un silurificio, ma alla fine della II guerra mondiale dovette riconvertirsi. Decisero per la mobilità a due ruote. L'azienda, se non ricordo male, ricadeva sotto l'ombrello dell'IRI. Cominciarono commercializzando nel meridione il propulsore del Mosquito Garelli, poi presto si misero a costruire motori propri. Il Paperino ed il Baio furono quelli più venduti, ma diciamo che risultano mezzi che difficilmente spiccano tra i mezzi dell'epoca. Sono mezzi normali, i quali che hanno avuto anche un buon successo locale. No. A me non interessano questo tipo di moto. La IMN vorrei "resuscitarla" per parlare di uno dei pochissimi motori boxer italiani (a naso mi viene in mente solo la Fongri). La moto è la Rocket 200. Non ebbe molto successo e venne costruita per poco tempo, anche perchè la IMN chiuse verso la fine degli anni '50.

Pietro

Feel the vibe wroteChe bello, gli esperti narratori sono diventati due, doppie curiosità quindi....non smetterò di ringraziarvi per le chicche che raccontate!

Di esperto qui ce n'è uno solo, io sono solo un curiosone sui veicoli a motore in generale, che si ricorda quel che trova qui e là e poi condivide...

Pietro

A questo proposito apro una piccola parentesi sulla CR&S, casa di produzione semi-artigianale milanese che produsse fondamentalmente due modelli:

la Vùn (Uno, in dialetto milanese), sia perchè era il primo modello sia perchè montava il monocilindrico Rotax comune anche all'Aprilia Pegaso e BMW F650

photo upload

la Duu (Due, in dialetto milanese), secondo modello dotato di motore bicilindrico di origine americana proposta sia nella versione monoposto "deperlù", cioè "da solo" che in quella biposto "conlatusa", cioè "con la ragazza".

Non sono il tipo di moto che personalmente mi fa impazzire, ma sono comunque un esempio interessante di alto artigianato motocilcistico, delle specie di moto sartoriali (con prezzi di conseguenza!)

Dueruote

Pietro wrote
Feel the vibe wroteChe bello, gli esperti narratori sono diventati due, doppie curiosità quindi....non smetterò di ringraziarvi per le chicche che raccontate!
Di esperto qui ce n'è uno solo, io sono solo un curiosone sui veicoli a motore in generale, che si ricorda quel che trova qui e là e poi condivide...

No no no... nessun esperto. Solo appassionati di moto.

Dueruote

Pietro wroteA questo proposito apro una piccola parentesi sulla CR&S, casa di produzione semi-artigianale milanese che produsse fondamentalmente due modelli:

la Vùn (Uno, in dialetto milanese), sia perchè era il primo modello sia perchè montava il monocilindrico Rotax comune anche all'Aprilia Pegaso e BMW F650

https://i.postimg.cc/tg6WYCvV/vun.jpg photo upload

la Duu (Due, in dialetto milanese), secondo modello dotato di motore bicilindrico di origine americana proposta sia nella versione monoposto "deperlù", cioè "da solo" che in quella biposto "conlatusa", cioè "con la ragazza".

https://i.postimg.cc/zvvfHxDP/LAT849.png

https://i.postimg.cc/L6qXHQbJ/LAT851.png

Non sono il tipo di moto che personalmente mi fa impazzire, ma sono comunque un esempio interessante di alto artigianato motocilcistico, delle specie di moto sartoriali (con prezzi di conseguenza!)

Si, volevo metterle anche io le CR&S. Molto carina la Vun. Era leggerissima. L'azienda ha smesso di produrre dopo pochi anni. Oggi i loro progetti sono stati rilevati dalla GIVEN, di cuiu credo faccia parte il designer della CR&S. Non è un mercato facile. Fare le cose artigianalmente costa un sacco di soldi ed i prodotti industriali più pregiati offrono contenuti più validi allo stesso prezzo. La Duu aveva il motore S&S, come tantissime moto costruite a mano.
A tal proposito abbiamo, come marchi, un'altra storia breve. Si tratta della Headbanger. Anche loro ci hanno provato, ma hanno chiuso presto i battenti. Mi risulta non siano più su piazza. Erano belle moto, ma le custome erano già in un momento di mercato discendente.

Francesco63

Invece se ho ben capito la Confederate, in America, continua.
Però ha cambiato nome (evidentemente quello originario era diventato politically uncorrect.... :rolleyes:).

slash-85

Moto Pegaso 48

Produzione dal 1955 al 1961, leggo in rete.
Non si trovano molte informazioni su questa 'motoleggera' che veniva prodotta in versione 'Turismo' con serbatoio sopracanna e sella staccata tipo bicicletta e 'Sport', - di gran lunga più bella, a mio parere - con sella lunga raccordata al serbatoio.

Fu l'unico prodotto della SIM - Pegaso, di Milano, nata da una costola della Motom.

I dati tecnici:

motore 4 tempi monocilindrico di 47,78 cm³, raffreddato ad aria
tre marce
telaio portante in lamiera stampata

Una moto piccola ma dal gran cuore, come mi raccontava mio nonno. Una moto cui sono emotivamente legato perché mio nonno omonimo ne ebbe una e mi raccontava grandi cose, circa i viaggi compiuti sulla sua sella nella Sicilia degli anni '50. Ho sempre nutrito la speranza di ritrovarla abbandonata da qualche parte e rimetterla in funzione; ma purtroppo i miei zii nella loro adolescenza la smontarono, perdendone poi i pezzi...

AL MOMENTO NON RIESCO A CARICARE UNA FOTO. MI AFFIDO AL BUON CUORE DI QUALCUNO 🙂

Dueruote

Wow... gli anni '50 e '60 sono stati incredibili. C'erano una marea di piccoli produttori e spesso era sempre la stessa gente che faceva "spin-off" da un'azienda più grande. La Pegaso mi manca, nonostante i miei libri sulle moto d'epoca.
Posso portare la Comet. I miei libri riportano che si trattava di moto stupende. Producevano un bicilindrico di 175cc e 250cc, oltre ad un monocilindrico 175cc. Le moto erano belle, ma altamente inaffidabili. Il progetto era di Drusiani, un noto progettista dell'epoca che lavorò anche in Mondial e Mi.Val. L'azienda durò appena qualche anno, poi chiudette a causa proprio dei continui difetti (soprattutto dovuti al sistema di lubrificazione).

slash-85

Dueruote wroteWow... gli anni '50 e '60 sono stati incredibili. C'erano una marea di piccoli produttori e spesso era sempre la stessa gente che faceva "spin-off" da un'azienda più grande.

Proprio così! Anni incredibili in cui molti costruttori cercavano di riciclarsi dalla precedente produzione bellica o ritagliarsi uno spazio nel panorama del dopoguerra, in cui a permettersi l'acquisto di un'auto erano davvero in pochi e la scelta cadeva facilmente su di una moto, con o senza carrozzino. La cosa che più mi affascina di quegli anni è il grande sviluppo dato alle piccole cilindrate, qualcosa poi perdutosi nel tempo.

Questo il Pegaso:

https://mo-ped.se/mopoja/pegaso.htm

enzorock

Ne abbiamo parlato tempo fa e guardate che bella occasione ho trovato, fresca fresca!
Approfittatene!
Sachs Roadster 650 - 2003 https://www.subito.it/moto-e-scooter/sachs-roadster-650-2003-prato-368521005.htm?utm_medium=referral&utm_source=subito&utm_campaign=free-engagement-ad_detail

Dueruote

Si. Interessante, anche se mi piacerebbe maggiormente il modello 800cc con motore Suzuki Marauder.

Thumpaul

Galbusera 500 cc anno 1938

8 cilindri a V trasversale, 2 tempi e compressore volumetrico meccanico. Praticamente senza freni.

Plinio Galbusera, tenente di vascello della Marina e progettista precursore dei tempi, che già negli anni 20 aveva progettato la prima 4 cilindri in linea longitudinale italiana con la Garabello, concepì questa moto insieme a Adolfo Marama Toyo, anche lui ufficiale di Marina e pioniere del dirt track in Italia per il salone di Milano del '38.
Toyo morì nel '46 in una gara di dirt track a Trieste, e apparentemente la moto rimase a Fiume, di dove Toyo era originario, nascosta o dimenticata per una sessantina d'anni finchè chi ne era in possesso la mise in vendita.

slash-85

SPETTACOLARE è dir poco!

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