A volte essere degli umili cronisti di campagna riserva qualche sorpresa. Questa sera sono andato a intervistare un artista-antiquario-restauratore che conosco da qualche anno. Normale chiacchierata nel suo show-room qui nel Comasco. In mezzo a centinaia di quadri, tavoli, cornici e orologi mi cade l'occhio su una bicicletta. Penso: "Cavolo che bella". La guardo meglio e noto una scritta assai familiare. Correggo il pensiero: "Cazzo, ma quella è una Royal Enfield!".
Insomma, trattasi di bicicletta utilizzata a Londra nel 1906 per preparare e vendere pasta lungo la strada. Come dicevo... marca Enfield. E' dotata di tutta una serie di gadget (tra cui un singolare clacson a pompetta) per preparare proprio la pasta. L'antiquario in questione trova vecchi modelli in soffitte e mercatini, poi li restaura (ha una bici utilizzata per vendere whisky con tanto di alambicchi, serpentine per scaldare raffreddare l'alcol e annessa botte di conservazione e una che fa il caffè. Oltre le classiche dei Vigili del fuoco). La Enfield, invece, l'ha comprata, già restaurata, da un collezionista che abitava in un paesino fuori Londra. Ha anche un libro dell'epoca contenente il contratto di vendita, la storia del proprietario e del tizio che ha inventato il marchingegno per la pasta. Non ha voluto dirmi il prezzo ma, presumo, non sia esattamente abbordabile.
Allego qualche foto. Sperando di fare cosa gradita.