Slowhand
Allora
Anche se in proporzioni minori (almeno, a leggere le tue misure sembra così), ho lo stesso problema. Con l'aggravante di aver sempre fatto almeno un po' di sport e mangiato in relazione a questa attività; ora lo sport non lo faccio più, ma la "tavola" e lo stomaco son rimasti gli stessi. In più, al suddetto sport ho sacrificato diverse articolazioni, così che col passare degli anni qualsiasi movimento intenso rischia di provocare sconquassi definitivi: ho fatto una partita di calcio "natalizia" padri contro figli (il mio ha quasi 10 anni), l'ho portata onorevolmente a termine ma ho avuto dolori per una settimana.
In tutto questo, medici e familiari vari insistono sulla necessità che io perda peso (tra 5 e 10 kg), mi muova, mangi di meno, etc etc.
Sono, quindi, la persona meno indicata per dare consigli. D'altra parte, pur senza sminuire le competenze di chi queste cose le ha studiate per anni e ne ha fatto il proprio lavoro, devo obiettare una serie di considerazioni:
1) Per esperienza personale e non solo (lo so, sembra il classico esempio di "mio cuggggino", ma è basato su dati reali) la dieta incide in modo abbastanza relativo. E' chiaro che se ti sfondi di zuccheri o di grassi, devi ridurre; ma chi ha un'alimentazione "normale", solo più abbondante del necessario (?), non ha speranza di risultati a breve termine. E' necessaria una riduzione costante, continuata e abitudinaria, senza privarsi di nessun tipo di alimento; ma gli effetti di questa riduzione cominciano a vedersi dopo un anno, forse due. Il vantaggio di questo metodo è che è davvero efficace al 100%, e il risultato -nel lungo termine- è stabile; la difficoltà (a parte abituarsi, all'inizio, alle porzioni ridotte) è che i risultati sono, appunto, nel lungo termine, e i benefici effettivi sul fisico, a parte l'estetica, ancora più dilazionati. Serve una notevole forza di volontà (che io, ad esempio, non ho) per mantenere costante un regime dietetico ridotto.
2) Il movimento è importante, ma è inutile illudersi che un cinquantenne che sta fermo da cinque, sei anni o più possa tornare a fare sport. Se poi non lo faceva nemmeno prima, è una illusione che manco il decimo di Valentino. Tra l'altro, praticare sport può certamente dare benefici, ma a una certa età, tanto più se si è in sovrappeso, richiede anche attenzione a molte altre controindicazioni; e, dal punto di vista dell'alimentazione, chiede un contributo importante. Più che altro, è necessario mantenere il fisico in un esercizio costante, costringendolo a "muoversi" anche lì dove, magari si eviterebbe: quel piano di scale, quella passeggiata al supermercato, e così via. Tante piccole cose, che però "fanno attività" senza stressare il fisico, ma tenendolo comunque attivo. Se poi uno ha il tempo di farsi ogni giorno una bella passeggiata più o meno veloce, o addirittura un po' di ginnastica (in palestra o a casa, non importa), va già bene.
3) Occhio a chiedere troppo. In questi ultimi anni gli standard estetici e salutistici sono cresciuti oltre il ragionevole. E' assolutamente normale che un uomo, passati i 40, abbia un rilascio muscolare sugli addominali (così come una donna abbia accumuli sui glutei o altrove), e -anche se qualcuno ci riesce- non è scontato mettersi a 45 anni gli stessi pantaloni che si usavano 10 anni prima. E' anormale, invece, pensare che a 50 anni si possa entrare in un vestito "slim fit" senza problemi, cosa che invece oggi è considerata quasi obbligatoria. Quindi, va bene mantenere la salute, va bene sentirsi in forma, va bene voler fare la figura del giovanotto, ma i "modelli" che ci vengono proposti sono assolutamente fuori scala. E questo, purtroppo, vale anche dal punto di vista medico: troppo spesso anche i medici prendono per "assoluti" certi valori di riferimento (tipico il colesterolo, ma anche altri) facendone obiettivi primari, senza contare che, se uno ha una risposta "equilibrata" nel complesso, lo sforamento di un parametro (ovviamente, in termini ragionevoli) non comporta alcun problema né conseguenza sulla salute.
4) ognuno ha il suo stile di vita, e la sua "filosofia". Io credo che sia giusto curare il proprio corpo, e sapere che la propria salute è un bene prezioso non solo per sé stessi, ma anche per le conseguenze che una malattia o la morte potrebbero avere sugli altri (io penso a mio figlio, ma si possono fare tanti esempi, e ognuno ha i suoi). Ma -sempre opinione personale- non ho nessuna intenzione di vivere per quarant'anni come se fossi malato per poi morire sano (lo so, è una frase fatta, ma è esattamente quello che penso); anche perché tra qualche mese festeggerò (se tutto va bene) i miei primi quarant'anni su due ruote, e se c'è una cosa che ho imparato è che ogni giorno potrebbe essere quello in cui uno stronzo non si ferma a uno stop, vanificando in un attimo tutte le diete e le ore di palestra. E credo che sulla "salute" in generale incidano moltissimo anche le soddisfazioni, le gratificazioni, grandi o piccole, che ci concediamo a tavola e altrove. Un panzerottino felice vivrà meglio, e forse anche più, di un'aringa triste... soprattutto se lo farà su una Bullet. 😃
Herzog
ma guarda un po': si comincia dalla dieta e si arriva alla filosofia di (giro) vita 🙂
D'altronde, la dieta è cosa del corpo, la filosofia dell'anima; per citare Whitman: E se il corpo non fosse l'anima, l'anima cosa sarebbe?
Italo
Dal punto di vista fisico secondo me è l'anima che è corpo. Mi spiego l'anima è genereta dal quella meraviglia di connessioni elettriche dei neuroni. Senza quell'attività neurale l'anima o il nostro io non esisterebbe.
Sono stato sintetico volutamente altrimenti verrebbe da scrivere e dibattere per ore giorni e secoli.. 🙂
[cancellato]
È profondamente sbagliato associare al concetto di dieta quello di sacrificio e privazione (ed è anche il motivo di tanti in sovrappeso)
Dieta deve essere visto come un equilibrio permanente tra fabbisogno e apporto. Se mangi esattamente quello che il tuo organismo ha bisogno non fai nessun sacrificio.
Secondo la vera religione vudù, che ho abbracciato , il corpo e la grande anima sono una cosa sola. Poi abbiamo anche una piccola anima che si può distaccare e vagare in giro
gearbox
Concordo con slowhand
Ho passato i 50, ma sono oltre 15 anni che non mi schiodo dalla taglia 48. Mangio di tutto, ma non mi sfondo. La birra la lascio per l'eventuale pizza mensile, se ho sete bevo l'acqua. Da qualche anno vado in palestra, i primi tempi ero distrutto ora reggo gli esercizi senza avere il fiatone. A tavola mi concedo saltuariamente un bicchiere di vino. D'inverno cedo qualche volta alla tazza di cioccolato, senza panna e senza zucchero. L'importante è volerlo. Ho un piccolo problema cardiaco che mi obbliga a "stare attento" ma che è anche uno stimolo a prendermi cura di me.
Buona strada
maxiii
Mangiare poco e tutto. Credo sia una questione di quantità ed abituarsi a porzioni che non ti portino sonnolenza.
Proprio ora con mia moglie abbiamo pranzato con un piatto di gnocchi fatti in casa al pesto. Una in due, 4 fette di pane, acqua. Ho imparato da lei e negli anni mi sono abituato a mangiar poco.
Alla festa dei 18 anni di una cara amica, coetanei, oggi diventata una corpulenta avvocatessa internazionalista, mia nonna mi portò a genova da Sant’Agostino per comprare il mio primo ( ed ultimo) smoking.
Beh, mi va a pennello ancora oggi.
Per quanto mi riguarda, lo sport non lo faccio più da mò, ho nuotato professionalmente (7/8 km al giorno) per una 15ina d’ anni e credo che ne sto ancora beneficiando oggi.
Mangiare poco è la soluzione. 185 per 75 kg, da sempre.
Un primo o un secondo in scarsa porzione. Alcool deleterio. Semplicemente la mia esperienza. Null’ altro.
Paolo
la dieta è uno stato mentale; devi essere stra convinto e motivato altrimenti rischi l'effetto elastico ancora più dannoso dell'essere grasso. Ho passato una vita a dieta per motivi sportivi; potevano mettermi qualsiasi tipo di pietanza sotto il naso che se non era prevista, non la mangiavo. Adesso devo metterci molto più impegno ma alla fine riesco a mantenermi in forma mangiando di tutto e stando solo attento a non eccedere con dolci e alcol. Non riesco a rinunciare ai carbroidrati; la loro assenza è per me deleteria. Ho sempre fame e azzanno anche gli stipiti delle porte. Però ognuno è fatto a modo suo e il suggerimento del nutrizionista secondo me è molto valido. Si tratta solo di superare i primi mesi poi si ritorna ad introdurre quasi tutti gli alimenti.
McBob
Ciao Dueruote,
dunque, io il massimo che ho perso in una botta sola sono stati 25 chili, passando da un massimo di 97 (per 1,82 m) a un minimo di 72. Ora ho di nuovo superato gli 80
perché ho passato dei mesi difficili e trovavo conforto nel cibo. Ora però devo riperderli e scendere almeno a 78 per questioni cardiache (la circolazione, così come il
sistema nervoso centrale, sono le bestie nere della mia famiglia).
Diciamo che quando iniziai ero uno straccio, anche perché di pressione avevo, a volte, la minima sui 120.
Un giorno per disperazione andai all'ospedale, e incontrai un cardiologo che, oltre a tenermi testa in una gara di citazioni bibliche (eravamo all'Israelitico, non
seppi trattenermi) riuscì a mettermi una bella paura. E questo aiuta.
Quindi, prima di tutto sistemai la pressione. Grazie al suddetto cardiologo, almeno quella tornò e rimane stabile: 120/80.
Poi il cardiologo, in un altro corridoio, mi portò dalla dietologa. Brava (del resto, lavorando all'Israelitico, spesso doveva conciliare il suo mestiere coi diversi requisiti
religioso-dietetici dei pazienti). Mi diede una dieta facile facile, che non vissi affatto come punitiva, lavorando sulle quantità ma soprattutto sulle preparazioni
(niente fritti, pochi sughi, poco olio, le solite cose). Smisi all'istante di bere alcolici e caffè, passando ad acqua, tè senza teina, decaffeinato. Non fu
difficile, lo avevo già fatto anni prima, per una questione legata a certi valori del sangue. Iniziai pure a bere birra analcolica (che prima era un anatema).
Dopo, camminata veloce, un po' per volta, fino a sedute di 10/15 chilometri a botta, dopo essermi consultato con un amico che fa l'istruttore in palestra, e mi
disse il range di pulsazioni che dovevo raggiungere e tenere: un braccialetto fitness qui aiutò molto, per monitorare il battito in modo costante. Dopo un po', la corsa;
è vero che un po' ci si sfascia (io ho sviluppato il diffuso problemino alla bandelletta ileotibiale, ma con una fascia elastica reggo - fino a un anno fa - comunque 8 km
tranquilli per volta), ma la soddisfazione è diversa.
Dopo un po' inserii nella dieta alcuni piatti vegetariani / vegani con tofu e seitan, che preparati bene mi piacciono, datteri e frutta a guscio (per lo più), quinoa
e bulgur (senza fare troppo il fricchettone). Usando una app per contare le calorie e restare sempre nel range previsto dalla dietologa.
Mi pesavo tutti i giorni, la mattina presto.
La cosa fondamentale è avere qualcuno che ti sostiene, nella fattispecie una famiglia che rivoluziona la dieta per il bene tuo, o almeno ti sopporta senza ostacolarti
(qui a Roma non è facile).
I 25 kg li persi in pochi mesi, diciamo otto-nove. Mi rientrarono un vecchio maglione anni 70 che non avevo mai voluto buttare, e una camicia psichedelica.
Stavo benissimo. Non avevo più incubi. Non avevo più mal di testa. Riflusso gastrico, zero. Mi era venuto pure l'acufene: sparito anche quello.
Poi, va be', nel cibo come in ogni dipendenza ci si ricasca. Ma ora so come fare.
Passai da una 58 piena a una 49-50. Ora sono tornato alla 52-54, le cose vanno meglio, è il momento di rimettere la testa a posto.
In bocca al lupo.
PS ah, la fame nervosa è una bruttissima bestia. Quando lavoro a casa sono a dieci metri dal frigo. Poco ci manca che Consorte debba nascondere le gatte.
enzorock
Paolo, complimenti davvero! 😉
Beato te!
Paolo
enzorock wrotePaolo, complimenti davvero! 😉
Beato te!
ma no....con impegno riescono tutti; anche io più sovente di prima mi lascio tentare dai buonissimi piatti della ns. cucina però cerco di limitarmi e di non esagerare sempre in tutti i pasti.
Ci tengo particolarmente al fisico e probabilmente questo è un buon deterrente quando, dopo aver già mangiato il dolce, penso a fare il bis. 🙂
enzorock
Paolo wroteenzorock wrotePaolo, complimenti davvero! 😉
Beato te!
ma no....con impegno riescono tutti; anche io più sovente di prima mi lascio tentare dai buonissimi piatti della ns. cucina però cerco di limitarmi e di non esagerare sempre in tutti i pasti.
Ci tengo particolarmente al fisico e probabilmente questo è un buon deterrente quando, dopo aver già mangiato il dolce, penso a fare il bis. 🙂
impegno, costanza, forza di volontà...tutti elementi che riesco a fare miei i primi giorni e poi...tra caxxi e mazzi, torno ad errare...Ecco perchè ti faccio i miei complimenti! Perchè tu la fai facile a dire "basta un pò di impegno"...è proprio quello che a volte (spesso...sempre) va a farsi fottere! 😃 :gratt: 🙁