caricabasso wroteDueruote wrotecaricabasso wrote
e più inquinamento, niente diritti e tanto meno ancora......
Bravi i cinesi, sono passati dalla dittatura comunista alla dittature del capitalismo bypassando la democrazia.
Un modello da imitare. 😃
Ci sei mai stato (non come turista) ?
Hai parlato con i cinesi sul posto ?
Chiedo. Sai... io l'ho fatto e non sembra per NIENTE come hai descritto. Popolo felicissimo. Sembra l'Italia anni '60. Orgogliosi del loro governo. I miei colleghi pensano che sbagliamo noi, poichè da noi ogni governo può dire che i problemi li ha creati chi lo precedeva. Da loro non puoi e non è vero che i dirigenti non vengono puniti se sbagliano. Non ho idea se sia vero, ma dopo tanti mesi in Cina... capisco che l'italiano (gli altri sono meglio di noi) sono pieni di pregiudizi e falsi miti.
P.s. Non mi sembra di avere parlato di politica, ma nel caso (Quint) cancella.
Non ci sono mai stato, ma non occorre visitare un paese dove vige la dittatura per dire che non c'è democrazia,
Nel 2016 venen salutata come rivoluzioen sociale e garnde conquista dei diritti l'abolizione della tassa sul secondo figlio.
Sistema molt democratico per il controllo delle nascite.
Già, perchè i meno abbienti( che in Cina non sono pochi) erano costretti ad atrocità indicibili per mantenere il secondo figlio "nato per sbaglio".
Sbagliamo noi ad avere una Costituzione che garantisce i diritti fondamentali dell'individuo?.
Spiegami quali sono i pregiudizi ed i falsi miti, perchè mi sfuggono.
Tu sei un uomo di una certa età e sicuramente di esperienza, quindi penso che avrai sicuramente viaggiato. Saprai benissimo che parlare con le persone di un luogo è molto (veramente molto) differente dal fatto di leggere notizie sui giornali. La cosa si palesa maggiormente se si parla con la gente in qualità di collega oppure amico, piuttosto che come turista.
Lungi da me dire che la Cina sia un sogno. Sono una persona altamente democratica. Credo nella democrazia profondamente, sebbene sia uno schifo di sistema. Purtroppo non ne sono stati inventati di migliori. Purtroppo la democrazia è quel sistema che lascia che a decidere la cura per il tuo tumore sia un branco di gente ignorante in materia.
Comunque. Un'altra premessa è quella di non avere visto tutta la Cina. Ho visto un paio di città (da oltre 15 milioni di abitanti) e ci sono stato in fondo solo qualche mese nell'arco di 7 anni. Ci saranno posti orribili, ma noi italiani non possiamo dare lezioni. Nemmeno la nostra patria è omogenea da Bolzano a Noto.
La Cina ed il suo governo hanno un grande merito. Loro erano una dittatura comunista e dovevano cambiare dopo i fatti del 1989. La Russia ed altri paesi fecero lo stesso percorso, ma loro vollero subito la democrazia. I popoli vanno preparati alla democrazia. Non si può fare da un giorno all'altro. Nessun popolo l'ha mai fatto con successo. Gli stessi francesi tornarno presto alla dittatura dopo alcune prove di repubblica (non era 100%% democrazia).
La Russia è un fallimento. Lo stesso Gorbachev disse più volte che il processo di democratizzazione avrebbe dovuto essere lento, ma i russi non vollero attendere... così dopo Yeltsin si sono trasformati in un'oligarchia che ha creato sacche di povertà e ricchezza assolute.
In Cina hanno fatto una scelta più saggia. Ogni anno aquisiscono nuovi diritti. Oggi chi è ingegnere, insegna oppure è un operaio specializzato in Cina prende quasi come in Italia (come lordo) e tutto questo senza fare debito pubblico. La gente studia. I bambini vanno a scuola, sono felici e fanno sport.
Certo. Il contadino nelle campagne al centro della Cina non starà bene, ma nemmeno l'operaio tedesco da mini-contratto (500 Euro al mese e ce ne sono circa 4 milioni) oppure il disoccupato nel sud-Italia se la passano proprio come dei re.
La legge sul figlio unico ?
Brutta, forse.... ma vogliamo arrivare a 10 miliardi ?
Se qualcuno fuma ed è prossimo ad un tumore ai polmoni, cosa gli consiglierà il medico ?
In questo caso il medico aveva pieni poteri. Non sono per la dittatura, ma un popolo senza cultura democratica deve arrivare alla democrazia in tanto tempo, magari anche 100 anni se si tratta di un popolo da 1 miliardo e 300 milioni di persone.
Meglio il caos e la povertà dell'India democratica ?
I cinesi sanno benissimo di non essere in democrazia, ma vedono che ogni anno le cose migliorano. Lo stato adesso comincia a preoccuparsi dell'inquinamento (e fa passi ben più lunghi e distesi delle tertarughesche democrazie) e del benessere della gente.
Certo. Sono i primi ad ammettere che forse andava fatto prima, ma almeno loro si muovono. Ho girato Roma. Ci vantiamo tanto, ma le nostre grandi città sono una fogna. Girare per Suzhou o Shanghai è un'altra cosa. Se mi chiedi dove vorrei vivere, ci sono un sacco di paesi prima della Cina, ma comunque non la escluderei. Non mi sono trovato peggio che in Giappone (dove sono stato a lavorare due mesi tra Tokyo, Kyoto e Nagoya). Sicuramente i cinesi sono più allegri dei giapponesi, su questo non si discute. Lo stato cinese vara riforme ogni anno, ma certo non si vedono sui giornali da noi. Chiunque abbia uno stipendio da operatio specializzato in poi.... può mandare i figli alle università. L'Italia in tal senso è messa piuttosto bene, ma non è che comunque anche da noi sia economico.
Tutto questo per dire che non è il paese dei balocchi ed è una mezza dittatura (completa non direi proprio), ma la gente è felice del proprio governo e ne ha MOTIVO (città pulite, delinquenza quasi nulla, povertà in calo, alti investimenti sull'istruzione, manovre contro l'inquinamento...). Lasciamo stare Hong-Kong. Chiaramente loro, essendo di cultura democratica anglo-sassone, non posson digerire le restrizioni cinesi.... ma secondo me quella mezza dittatura è l'unico traghetto possibile che li possa portare dalla dittatura completa alla democrazia (ci arriveranno !) senza affondare.
Comunque vista la situazione italiana (e qui mi fermo), noi siamo gli unici a dovere stare zitti e sicurmente siamo una prova di come la democrazia da sola, senza la cultura del popolo, non serva ad una fava fritta ed anzi sia controproducente.