Slowhand wroteAllora
Mastro Gil -come sempre- ha detto giusto: sono moto che vanno bene, poi può capitare l'esemplare "matto". Che il problema non è tanto che sia matta lei (la moto), ma che ti fa ammattire.
Dalle foto si vede che è una DLX (quindi, per quello che può contare, un modello "top", all'epoca), ed ha ancora tutti i pezzi di serie. Sembra tenuta bene, e mi sembra di poter dire che non sia una moto "conosciuta" qui nel forum (ma potrei averla dimenticata).
Il prezzo non è male, è una buona occasione; il dubbio che ci sia la sòla (come diciamo noi qui nell'Urbe) viene per i due proprietari a fronte del chilometraggio davvero scarso, e per il tentativo piuttosto maldestro di aggirare l'obbligo della garanzia (che poi, come ricordava 2R, serva a poco, è vero, ma è un'altra storia).
Per carità, entrambe le cose sono spiegabili senza andare a pensare chissà che; però i soldi, pochi o tanti che siano, sempre soldi sono, e aggiungerci magari la delusione di non potersi godere la moto sarebbe davvero troppo.
Cosa farei io? Insisterei col concessionario per la garanzia (va bene la lontananza, ma i vizi del prodotto DEVONO essere coperti, tanto più che si tratta di un venditore professionale), e poi la prenderei. Se anche dovessi spenderci sopra altri 1000 euro (che sono tanti, per una RE), alla fine l'avrei pagata il suo.
Allora. Butto in campo un'ipotesi sulla garanzia.
Ormai nessun concessionario offre la garanzia di tasca propria. Troppe noie, spese e clienti insoddisfatti.
La garanzia sostanzialmente è un CONTRATTO ASSICURATIVO. I concessionari di marchi ufficiali sono avvantaggiati. Spesso hanno una convenzione fornita dal marchio stesso. La scorsa Royal Enfield che ho comprato veniva da una concessionario Suzuki/Triumph. L'assicurazione era con una compagnia assicurativa (non ricordo quale), ma c'erano anche i marchietti Suzuki. L'assicurazione non risponde in ogni officina sul territorio nazionale. Ha delle convenzioni. In pratica c'erano 2-3 officine per ogni regione. In Emilia-Romagna la più vicina era a Bologna (60Km).
Può essere che questo rivenditore abbia un'assicurazione (costo medio per lui 150-300 Euro) con pochissime officine convenzionate oppure che risponde solo in caso di riparazione dal rivenditore stesso. In questo caso il venditore spenderebbe i soldi dell'assicurazione (garanzia) per l'anima del piffero oppure di qualsiasi altro metaforico strumento musicale.
In tal caso, vorrebbe spendere meno senza togliere nulla al cliente... che comunque sarebbe troppo lontano... anche se per legge non potrebbe.