Canemitzo
Siamo una razza pessima.
Ma questo l'abbiamo già detto.
Dovrei fottermene, ma continuo a sentirmi in colpa per le merdate che abbiamo fatto, stiamo facendo e certamente faremo.
lousab
Qualche anno fa era stato fatto su Rai due uno spettacolo teatrale / monologo che raccontava la storia di quello che era successo nei minimi dettagli...a pensarci ho ancora i brividi nell'immaginare che nonostante si sapesse il reale problema si è continuati ad andare avanti...
...ci estingueremo presto
AndreaBeatles
Non son proprio giovanissimissimo, ma neanche contemporaneo ai fatti... nonostante ciò ricordo comunque che monito vivo ne rimaneva, con riferimenti periodicamente estemporanei, in casa quando "uscivano" ricordi e paragoni con simili avvenimenti successivi.
Quasi fosse contemporaneamente e tabù e metro di misura della sciagura.
Addirittura poi, nelle Marche, era riferimento che usciva di tanto in tanto (fino alla messa in sicurezza di pochi mesi fa) come "paragone/minaccia" in riferimento all'invaso artificiale di Cingoli (dal livello sempre sospetto, e sovrastato da un viadotto in necessità di manutenzione, in una zona provata dal sisma), portando anche a episodi forti istituzionali (...il sindaco autoincatenato davanti al Ministero per protesta, et similia... ).
Insomma, una brutta macchia che ripetutamente tornava, e che martellava in mente in modo attivo.
Più che la filmografia, l'ottimo lavoro di Paolini già citato era fonte di conoscenza ed approfondimento; ricordo poi d'aver ricercato a suo tempo una fornita emeroteca online con testimonianze pre e post, sia nazionali che estere. Per cercare di comprendere.
Son passato in zona un paio di volte (una volta resecando dal fondovalle, l'altra provenendo dal monte); caso raro dove non ho scattato nè foto, nè effettuato video, tanto forti erano ancora le urla presenti nella memoria e nei luoghi.
Sempre poi con quel qualcosa che gira dentro e non quadra, con la linea sottile fra la menoria e la rinascita, e la monetizzazione da turismo da tragedia sempre lì lì per esser valicata.
Quest'anno invece ho saltato a piè pari il sito (non della tragedia, perchè non fu sciagura naturale) proseguendo la meno battuta direttiva per Zoldo, fino all'invaso di Pontesei. Lago ed arco deserti, nessuna memoria, nessuna presenza, nessuna testimonianza.
Nessuna consapevolezza, oggi come allora.
Arrivavo dalla "new town" senz'anima e sentimento di Vajont.
Pontesei è "periferia" del Longaronese: qui una diga "in scala", ben simile al "mostro" ben più famosa, fu teatro di un incidente analogo. Simili caratteristiche geologiche, simili modalità. 1959, antecedente al fatto notorio.
Non fu monito all'epoca per le nere analogie; non c'è presenza oggi, per questa "sciagura di serie B".
Solo memoria di paura e terrore nei suoi tratti principali: esser colpiti all'improvviso, per responsabilità non proprie, nelle ore più scure e nel silenzio protettore di case e letti, o bar in compagnia. Quella paura che riesce a fermarti il respiro.
Come pochi mesi fa... sperduto in contemplazione nei meandri di Carnia, godendo dei grigi colorati del lago di Sauris, mi volto e vedo la sigla scolpita, mastodontica, sul monte. SADE.
"Anche qui...", e la paura che ferma un attimo il respiro.
Ripetto e ricordo; verrebbe da dire "mai più", ma siamo pessimi ad imparare.