Cornadure wroteL'universo è vibrazione.
Tutto vibra a diverse frequenze.
Quando due individui si avvicinano possono entrare in risonanza e vibrare all'unisono oppure annullarsi.
Poi tutto attorno ci si può costruire di tutto.
Soprattutto a scopo di lucro.
Ecco, direi che il buon Corna ha colto nel segno. C'è del vero, c'è una base solida e conoscibile, dietro certe affermazioni; poi, a volte, la fantasia (o l'interesse) spingono le affermazioni un po' troppo oltre.
In musica esiste da un bel po' (parliamo di secoli...) il problema dell'intonazione, ovvero delle frequenze sulle quali devono (dovrebbero) essere accordati gli strumenti. L'adozione della frequenza di 440 hz per il La3 (che è quella oggi ufficialmente adottata come standard) fu codificata in Germania nel '39 (ma non fu una decisione politica, anche se i soliti "cacciatori di misteri" che vedono nei nazisti un lato esoterico ci si sono buttati a pesce), e fu adottata come internazionale solo negli anni '50.
Il nostro Giuseppe Verdi, tanto per fare il nome del più famoso, era contrario a stabilire frequenze così alte, e propose, a suo tempo, uno standard di 435hz (ma era disponibile anche a 432, che sarebbe, secondo la teoria più accreditata, la "frequenza dell'universo", collegata al chakra del cuore).
Dal punto di vista musicale, questo comporterebbe una maggiore "sonorità" di certi accordi, a scapito della brillantezza dei toni. C'è da dire che l'innalzamento del diapason è storia -appunto- recente, tutta la musica di cui abbiamo notizia (dal barocco in poi, diciamo) era suonata su accordature più basse (e, almeno in parte, con intonazioni diverse da quello che chiamiamo "temperamento equabile", ovvero i 12 semitoni uguali in cui dividiamo l'ottava musicale, e cioè il ritorno al multiplo della stessa frequenza); c'erano per questo anche ragioni "tecniche", sia i manici sia le corde degli strumenti ad arco non avrebbero sopportato tensioni maggiori. Poi, quando le orchestre scoprirono che accordare più in alto donava al suono maggiore brillantezza, cominciò la "corsa" ad alzare il diapason, nella disperazione dei cantanti (in termini musicali, la differenza tra 440 e 432 è poco più di un semitono; insomma, i famosi nove "do di petto" in fila che Donizetti scrisse per il tenore nella "Figlia del reggimento" ai suoi orecchi oggi suonerebbero come un dodiesisquasire).
Ho cercato di riassumere una questione annosa e complessa; tenete presente che già nel medioevo si riteneva che certa musica (in particolare certe antifone gregoriane) avesse un influsso addirittura sulla salute delle persone, e si narra di cori appositamente istruiti per "dedicare" ai nemici del signore del luogo esecuzioni (in ogni senso...) mirate. La leggenda di Robert Johnson, il famosissimo bluesman del Missisippi, nasce anche dal fatto che i suoi dischi suonano in una tonalità che "non esiste", segno inequivocabile dell'utilizzo di un'accordatura anomala (oppure, come forse è più facile pensare, di una manipolazione da parte del tecnico dell'incisione...). Ora scusate, ma vado a sentire John Lee Hooker: se mai è esistito qualcuno che ha cantato in "armonia con la Terra", è lui...
https://www.youtube.com/watch?v=KBqcE55lvxM