Saranno stati almeno dieci anni che Giacomo, mio caro amico nonché testimone di nozze, andava ripetendo: "Prima o poi un sidecar me lo prendo, prima o poi un sidecar me lo prendo!".
Passano gli anni, passano le moto e, finalmente, il momento di coronare questo desiderio è arrivato.
Dopo un Milano - Roma in treno e un breve pernotto dalla parti di Frascati, sabato mattina, di buona ora, ci siamo recati da Ural Roma Sidecar a ritirare il bestio.
Per chi non conoscesse questo marchio, possiamo dire che è un po' la Royal Enfield dei sidecar e che questo modello, in particolare, è una Bullet euro 4.
Rispetto ai modelli del passato ha, infatti, guadagnato: un motore boxer da 750 cc (con 40 cv a 5600 giri/min), iniezione elettronica e ben tre freni a disco (le versioni precedenti montavano tre tamburi e - a detta di chi le ha guidate - c'era da farsi il segno della croce). Ha quindi mantenuto la sua struttura tradizionale con qualche concessione alla modernità.
Il mezzo si presenta solido e ben fatto (ricordiamoci sempre che: 1) è l'unico sidecar di tutta la produzione mondiale concepito come tale e non come moto alla quale attaccare il carrozzino e 2) si tratta di un mezzo nato come militare e concepito per operare nelle situazioni più gravose), unico neo l'impianto elettrico che ha un disposizione di indiana memoria.
Dopo un breve ma esauriente mini corso di guida svolto nei paraggi dell'officina/concessionario siamo partiti alla volta di Milano.
Ci hanno detto che per descrivere la guida di un sidecar ad un neofita bisogna spiegargli che tutte le azioni effettuate sono rivolte alla costante ricerca del baricentro del mezzo. Io invece direi che tutte le azioni di guida sono rivolte ad impedire che il mezzo ti ammazzi.
Se pensate che si guidi come una motocicletta siete completamente fuori strada, anzi, dimenticatevi proprio le motociclette! Dopo 4-5 ore di guida ho capito che bisogna comportarsi come si farebbe alla guida di un camper stracarico.
Le velocità da tenere sono molto basse, lo sterzo è durissimo e non è difficile che il mezzo decida di fare di testa sua.
Oltre a ciò, il carrozzino funge quasi da volano. In accelerazione tende a frenare il mezzo, che quindi tirerà verso destra, in frenata invece tenderà ad avanzare, e quindi il mezzo tirerà verso sinistra. Scordatevi quindi di mollare il manubrio anche solo per un attimo.
Se, e solo se, riuscirete a sopravvivere a tutte queste peripezie ed a prendere il toro per le corna (perché questo è quel manubrio) vi si aprirà un mondo magnifico.
Trotterellare a 60 km/h per le strade regionali italiane vi farà scoprire una nuova e migliore dimensione del viaggio (niente frenesia, niente corse, solo il pulsare ritmato del boxer) e vi permetterà di esplorare e conoscere tutta una serie di borghi e valli che altrimenti attraversereste come si fa con un incrocio in città (senza considerare poi che ha un'eccellente capacità di carico, si possono quindi far le vacanze portandosi dietro il mondo).
Al momento non ho posto in garage, ma "Prima o poi un sidecar me lo prendo, prima o poi un sidecar me lo prendo!".
(a breve pubblicherò un video fatto al confine fra Lazio e Toscana)
video:
https://vimeo.com/352014801