andrea-ferrari
gdbuono
Si, una volta, nei sogni.
L'unica cosa veramente esplicativa del documentario è la perquisizione degli operai all'uscita dalla fabbrica, il che fa capire l'attaccamento e l'onestà presunta verso i propri colleghi: ecco la spiegazione di tante cose "storte" che rendono la Royal unica.
andrea-ferrari
Come spiega il documentario è una moto ancora fatta " a mano " con tutti i pregi e difetti del caso . Purtroppo l' attaccamento al lavoro degli operai indiani , sicuramente sottopagati , non ne farà una moto esente da qualche pecca sulla manodopera ma indubbiamente gli ultimi modelli sono più curati sotto ogni punto di vista.
maxiii
Sottopagati, Andrea, non ha senso scriverlo.
In ogni paese di questo mondo, c' è un minimo salariale, e questo, specie nelle grandi fabbriche come RE, viene rispettato, al centesimo.
Guadagnano meno dell' operaio dell' Alfa Romeo ( ma esiste ancora??), ma in rapporto a dove vivono quello è un salario congruo.
Sono semplicemente asiatici e se ne sbattono la wallera.
Sulla mia esperienza, in loco, ho notato che non gliene frega nulla, anche se per incentivargli gli dai il doppio, loro guardano semplicemente al giorno in cui si trovano a vivere, prendono decisioni, per quel giorno e lavorano come cazzo gli pare, senza pensare alle conseguenze, future, derivanti da un loro errore.
Asia, semplicemente 😉
lillaghe
maxiii wroteprendono decisioni, per quel giorno e lavorano come cazzo gli pare, senza pensare alle conseguenze, future, derivanti da un loro errore.
A quelle ci pensiamo noi :whisper: :huahua:
Nuwanda
Si ma se non sbaglio oramai gli stabilimenti non sono piu' quelli, hanno catene di montaggio e affini, nel reparto verniciatura sono con le maschere e le filettature forse le fanno per la standard (manco so se sono fatte a mano)
Sul sottopagati non sono sicuro, sicuro sottopagati per gli standard occidentali, ma un poso di lavoro li' dentro gli permette (va) di vivere meglio che in uno slum.
maxiii
Esatto Nuwanda, chi lavora per una fabbrica come RE sta sereno in India.
andrea-ferrari
Il salario medio di un operaio in India è di 3000 rupie , equivalente a circa 40 euro . Certo la vita non è cara come qui ma è comunque uno stipendio da fame .Poi sul fatto che abbiano una testa tutta loro e magari poca voglia di lavorare ti do ragione .Ma sicuramente non sono troppo incentivati dalla paga...
maxiii
Sono andato a dare un occhiata su internet, perché mi sembrava impossibile che 'sta gente lavorasse 12 ore al giorno in fabbrica a 10 euro la settimana, Andrea, infatti lo stipendio medio non è di 3k rupie, bensi di 12k, 4 volte tanto.
Sono certo che in RE è pure di più. Sono proprio loro che non ne hanno voglia :hammer:
https://www.indeed.co.in/salaries/Factory-Worker-Salaries
Lo trovavo molto distante dagli stipendi qui in filippine che si aggirano sui 200 euro al mese
Slowhand
In effetti il filmato è un po' datato. Molte cose sono cambiate, prima tra tutte la Royal Enfield stessa; nuova mentalità (almeno nel CdA, gli operai -come scrive Maxi- francamente non saprei... :hammer:), nuova fabbrica, nuovi modelli, semplicemente -se volete- il "risveglio" di un gigante che per decenni è stato in letargo, sopravvivendo alla giornata, e all'improvviso si è alzato e ha deciso che voleva cambiare vita.
Le stesse Bullet, che sono il più vistoso legame col passato, non sono più quella moto scassona e romantica che erano ancora soltanto 15 anni fa: una euro4 oggi è una moto "nuova", che mantiene linee e fascino di una tradizione di 50 anni ma che è ormai, a tutti gli effetti, un prodotto industriale (certo, di un'industria indiana fresca di novità, ma industriale). Il tipo che disegna a mano sui serbatoi non c'è più, e così tante altre cose. Panta Rei, io sto meditando se cedere al tempo e passare a una RE "nuova", o comprarmi una talebana a carburatore (se passatismo deve essere, lo sia con rigore) tra quelle sopravvissute e prendermi un'altra moto per l'uso quotidiano. Anticipo la proposta: no, due RE proprio no... 😃
andrea-ferrari
Grazie Slowhand per il tuo post.Il documentario è di anni fa è vero, mi piaceva però condividerlo con voi perché qualcuno di noi possiede ancora magari una di quelle moto ancora totalmente artigianali.Sono passati anni ormai ma forse nemmeno poi
cosi tanti da allora e comunque mi piace pensare che ancora qualcosa di manuale e artigianale sia rimasto da allora nonostante siano cambiati gli stabilimenti...
Grazie anche a te Maxii per la precisazione ,sei sicuramente più informato di me. Rimane comunque il fatto che proprio poco tempo fa in India gli operai sono scesi in piazza per protestare per gli stipendi troppo bassi.Probabilmente i primi segnali di un paese con un' economia in grandissima espansione ma con ancora enormi contraddizioni...Buona serata
maxiii
:thumb:
andrea-ferrari
Grazie del video Maxiii!
maxiii
Oh prego, figurati, ogni tanto me lo riguardo :beer:
SatyajitRay
maxiii wroteSottopagati, Andrea, non ha senso scriverlo.
In ogni paese di questo mondo, c' è un minimo salariale, e questo, specie nelle grandi fabbriche come RE, viene rispettato, al centesimo.
Guadagnano meno dell' operaio dell' Alfa Romeo ( ma esiste ancora??), ma in rapporto a dove vivono quello è un salario congruo.
Sono semplicemente asiatici e se ne sbattono la wallera.
Sulla mia esperienza, in loco, ho notato che non gliene frega nulla, anche se per incentivargli gli dai il doppio, loro guardano semplicemente al giorno in cui si trovano a vivere, prendono decisioni, per quel giorno e lavorano come cazzo gli pare, senza pensare alle conseguenze, future, derivanti da un loro errore.
Asia, semplicemente 😉
Ma ha anche un senso logico. Culturalmente intendo.
rocknroll
Il documentario è di 12 ..15 anni fa,mi sembra siano stati comprati ed è cambiato tutto ora è a catena di montaggio
maxiii
SatyajitRay wrotemaxiii wroteSottopagati, Andrea, non ha senso scriverlo.
In ogni paese di questo mondo, c' è un minimo salariale, e questo, specie nelle grandi fabbriche come RE, viene rispettato, al centesimo.
Guadagnano meno dell' operaio dell' Alfa Romeo ( ma esiste ancora??), ma in rapporto a dove vivono quello è un salario congruo.
Sono semplicemente asiatici e se ne sbattono la wallera.
Sulla mia esperienza, in loco, ho notato che non gliene frega nulla, anche se per incentivargli gli dai il doppio, loro guardano semplicemente al giorno in cui si trovano a vivere, prendono decisioni, per quel giorno e lavorano come cazzo gli pare, senza pensare alle conseguenze, future, derivanti da un loro errore.
Asia, semplicemente 😉
Ma ha anche un senso logico. Culturalmente intendo.
Ogni mondo ha il suo modo.
Nessuno può affermare quale sia giusto.
Ci hanno provato colonizzando gli occidentali ed hanno fatto quasi solo danni.
andrea-ferrari
Già...verissimo Saty
SatyajitRay
Ma perché gli indiani sono così. È una questione religiosa e quindi culturale da cui deriva la dottrina delle ashrama. Una sorta, il termine è fuorviante, di ineluttabilità della vita. Legata allo swadharma.
Riccardo