Appena tornato dall'Elefantentreffen, il raduno invernale più antico d'Europa.
Ci volevo andare da tempo e parlandone per mesi con l'amico magno74 ci siamo accordati... il giorno prima della partenza!
Riempito uno zainetto del necessario per sopravvivere qualche giorno, partiamo la mattina del venerdi qui da Verona, sotto una pioggia a dir poco sgradevole che non preannunciava nulla di buono.
Arrivati a Rovereto ( Trentino) la pioggia si tramuta in neve che sporca la strade rendendo la guida più impegnativa e delicata, ma nulla ci scoraggia tant'è che proseguiamo in direzione nord.
Durante una sosta conosciamo quello che sarà il terzo compagno di viaggio, un signore valdostano (!) salito con un Bmw GS che con le sue gomme tassellate aveva non una ma due marce in più di noi, pur non esente da scodate a dir poco rischiose.
I chilometri scorrono e ci ritroviamo sotto una bufera sempre più intensa, ci fermiamo poco prima del brennero, per comprare la vignetta autostradale austriaca.
Il parcheggio è completamente innevato e guidare assomiglia più ad una danza ubriaca che ad un esercizio di stile, con noi pochi altri motociclistici.
Riposta la vignetta in attesa di asciugare il parabrezza per incollarla riprendiamo la strada, tracciando ampi solchi nella neve appena caduta e dopo essere sopravissuto ad una potente folata di vento su Ponte Europa ( che mi ha spostato di 1 corsia e mezzo verso destra!) facendomi ca**** addosso, arriviamo in Austria dove c'è un tiepido sole.
Si inizia a macinare strada ad una velocità dignitosa ma il percorso è lungo e arriviamo all'hotel solo verso le 18.30, nella cittadina tedesca di Passau.
Dopo una cena molto abbondante, innaffiata da squisita birra, magno, il valdostano ed io ci corichiamo nei rispettivi giacigli, in vista della giornata al raduno.
L'indomani la giornata si apre grigia e inizia a nevicare, seppur debolmente, la strada gelata e ricca di curve non fa paura dopo quanto vissuto il giorno prima e dopo aver goduto di paesaggi veramente incantevoli e silenziosi ci accorgiamo di essere arrivati all'Elefantreffen, stuoli di sidecar di varia origine rombano in direzione opposta e dopo aver parcheggiato le moto ( prive di catene) raggiungiamo in pochi passi l'ingresso innevato.
Il panorama davanti a me è a dir poco incredibile, come nelle foto decine e decine di tende accampate tra la neve, moto con OGNI tipo di modifica, soprattutto illegale, tra la neve,mi ha colpito l'odore indescrivibile e forte di legna bruciata, alcool, spezie, il cielo bluastro dato dai numerosi fuochi accesi per scaldare i campeggiatori che non esitano ad offrirti da bere, trasudando non solo ospitalità ma anche alcool di varia natura.
Siamo giunti a destinazione... la Mecca invernale del motociclista, tantissimi sidecar ed enduro con ruote catenate o chiodate ( anche fai da te) si esibiscono in sgommate da cinema per risalire la strada verso l'uscita, molte persone spingono i mezzi che si sono bloccati, aizzando il biker di turno a dare di gas, incuranti che sarebbe sprofondato ancora.
Quello che accomuna tutti questi fulminati è la passione per la moto e per il freddo, si può parlare e stringere amicizia con chiunque, gli argomenti ci sono, basta dare un'occhiata ai mezzi parcheggiati alla bell' e meglio nella neve, vecchissime Honda, sidecar arrugginiti con carrozzini improbabili, moto con ruote elefantiache, addirittura una Ninja tassellata ( dalla Spagna!) e non mancano le moto moderne ( pochissime a dire la verità), molte vespe e moto di varia origine.
Passato il pomeriggio all'Elefante, bevendo vin brule caldo, parlando con gli amici e facendo nuove conoscenze torniamo in hotel, preparandoci per il giorno del rientro, lavando il corpo intriso dagli umori dell'aria della buca di Solla.
Serata di riposo, cena tipica e mi risveglio il mattino seguente, abbastanza riposato, il cielo ha deciso di elargire neve su neve e la strada, già fuori dall'hotel è ricoperta di neve, di quel genere che sta congelando, scivolosa solo a guardarla, figuriamoci passandoci con la moto.
Le tre moto lentamente si fanno strada nella poltiglia, il morale scema velocemente quando ci accorgiamo che la statale che ci dovrebbe portare a Rosenheim è piena di neve, impossibile arrivare a più di 30 km/h, decidiamo allungare verso Monaco, percorrendo la strada nei canali dove passano le ruote delle automobili, dove la neve è molto fine e tendente all'acqua, consapevoli del rischio di scivolare.
La Suzuki infatti sopra i 70 km/h inizia ad alleggersi e prudentemente calo la velocità, impossibile frenare repentinamente e urge una guida veramente soft.
Il tempo non migliora anzi, la neve continua a cadere in quantità industriale, la visiera del casco si sporca ogni 30 secondi e devo staccare una mano dal manubrio per pulirla, il pinlock funziona e non funziona con la temperatura bassa e devo tenere la visiera semi aperta.
Seppur con calma stiamo macinando strada, mancano ''solo'' 200 km al Brennero che fino a poche ore prima era chiuso per neve, il sito non dava news negative.
Prego dentro di me che l'autostrada da Rosenheim all'Austria sia pulita e così,ripartendo da un viadotto in salita la moto scivola e io con essa, per fortuna senza danno a nessuno dei due.
Dopo aver taciuto degli improperi leciti rialzo a fatica la moto e ripartiamo. Mancano pochi km, forse una 90ina, a Rosenheim.
La fortuna vuole che dopo una trentina di km ci supera uno spazzaneve/spargisale che ci conduce esattamente all'autostrada.
Percorriamo la strada bagnata fino ad iniziare la salita al Brennero, la strada si fa nuovamente insidiosa, sia per il freddo ( al Brennero c'era -8) sia per il traffico in aumento e i continui rallentamenti bruschi.
Arriviamo finalmente al Brennero, prendiamo il biglietto e passiamo in Italia, mi sento sollevato finchè, dopo pochi secondi di guida vengo colto dal panico, la strada è ancora molto sporca e sono costretto ad una frenata decisa ma per forza delicata per evitare di cadere sulla strada, seguito da vari camion dietro di me.
I miei compagni di viaggio, dietro di me, evitano il tratto sporco e continuiamo a procedere, sempre di più, finchè la strada non si libera dalla neve e dai camion ancora bloccati da essa.
Infine, arrivati verso Verona, ci salutiamo, un saluto veloce, tipico di chi ha affrontato una situazione insidiosa, a tratti veramente esagerata e disperata ma ce l'ha fatta.
Tanti km per raggiungere il famoso Elefantentreffen ma quest'ultimo è solo la ciliegina della torta in un viaggio avventuroso e irrazionale, lungo ed intenso.
upload immagini gratis