Dueruote wroteDiscordo con tutti voi.
Secondo me non è un problema e nemmeno un vantaggio. Il tempo dirà se si tratta di una buona cosa o meno.
Sono appassionato di finanza e lavoro per una multinazionale. Lavoro per la stessa azienda dal 1995. Facciamo tecnologia per la telefonia mobile. Nel 1997 siamo stati acquisiti da una holding americana. Nel 2004 la holding è stata comprata da una delle più grosse aziende internazionali di infrastrutture per telecomunicazioni. Nel 2008 quest'ultima è stata comprata da un'azienda più piccola, sempre americana. Nel 2014 l'azienda di cui facciamo ancora parte è stata comprata da un fondo americano, il quale ha operato un "de-listing".
Qualcuno ha assunto. Qualcuno ha licenziato. Nessuno chiude aziende che funzionano. Proprietà italiana o estera non significa nulla. Se gli stranieri chiudono, l'avrebbero fatto anche gli italiani. Non esiste la nazionalità negli affari.
Ducati è posizionata sui record storici di vendite ed occupazione a Bologna. Proprietà straniera. Moto Morini sempre a Bologna ha lasciato un buco di 17 milioni di Euro facendo fallire molti fornitori. Proprietà italiana. Non vuole dire. Molte proprietà estere possono fare iniezioni di liquidità che in Italia non sono possibili. La leggenda per cui questi comprano il know-how e se lo portano a casa chiudendo da noi... è una mezza leggenda.
Si produce e si sviluppa dove conviene. La nostra azienda ha licenziato la produzione (circa 15 pesone) in Italia ed ora provvede allo stesso in Germania.
E' normale. Tutto passa in Cina, ma non perchè costa meno. Costa meno... ma veramente poco meno. Il problema è un altro. In Cina c'è tutto. Tutti i fornitori sono cinesi. La Cina ha creato una struttura produttiva che da noi non esiste. In questo modo non hanno dazi. Tutto è assemblato e realizzato in Cina. C'è un dazio solo sul prodotto finito. In compenso da noi hanno dato risorse per ricerca e sviluppo. Siamo lo stesso numero di prima, ma tutti ingegneri o periti.
Come tieni posti di lavoro in patria ?
Non con la proprietà italiana. Siamo nel 2018, non nel 1968. Sono passati 50 anni ed il mondo è cambiato.
Oggi bisogna investire in know-how, in cultuna e poi abbassare le tasse sul lavoro in modo che il personale tecnologicamente valido possa essere pagato molto senza che il datore di lavoro si sveni. Se questo non accade, a causa di imprenditori miopi e cuneo fiscale assurdo, gli ingegneri migrano all'estero (fuga dei cervelli).
La produzione ?
Quando decidi di produrre in un posto anzichè in un altro ?
- Costo minore
- Mercato locale
- Filiera impareggiabile
- Know-how solo in loco.
Questi sono i motivi per cui produci in un posto anzichè in un altro.
Brembo è italiana. La proprietà è italiana, ma non producono praticamente nulla in Italia. Hanno il settore R&D in Italia e quello professionale.
Perchè ?
Semplice. Produrre freni comuni in Romania (ramo semi-professionale) e Cina (consumer) è meglio.
Il know-how è sufficiente, la filiera è migliore (fonderie come se piovessero e materiali estratti spesso nelle stesso paese) ed il costo minore.
La Brembo ha persino inventato il marchio Bybre per i mercati poveri. I freni delle 650cc Royal saranno Bybre.
L'R&D di Brembo dov'è ?
In Italia. Questo perchè è importante il know-how e quello si trova meglio da noi.
La FCA non produce quasi più in Italia ?
Normale. Ormai esistono filiere anche fuori, il know-how non serve perchè tutto è automatizzato e l'Italia ormai non è più un mercato così grande per loro. Se ho il 50% del mercato italiano, produco in Italia perchè mi conviene. Se ho il 15% del mercato italiano e questo si contrae pure, produco altrove.
Se vogliamo tenerci i posti di lavoro, dobbiamo combattere con qualità e tecnologia... ma le scuole sono il posto dove investiamo meno in assoluto.
Benelli oggi non produce e sono pochi posti di lavoro, ma senza i cinesi sarebbero chiusi.
Tutti vogliono guadagnare e tutti fanno ciò che è giusto per se stessi. Noi dobbiamo essere un paese conveniente (non parlo solo di costo) per fare in modo che nessuno voglia andare via. Non ci sono altri mezzi.
Magneti Marelli potrebbe diventare anche più grande e più forte. Nessuno spende 6 miliardi per rovinare l'azienda che ha comprato e comunque produce/ricerca già in 20 paesi.
completamente d'accordo
purtroppo noi siamo rimasti come infrastrutture al '68.