serpico wroteE la verniciatura?
E' ironico, retorico o è una manifestazione di interesse?
Bho? Mi piacciono tutte e tre le interpretazioni.
In ogni caso trarrò spunto dalla sollecitazione di Dario per qualche piccola spiegazione sulle tecniche di verniciatura.
In primo luogo bisogna curare la preparazione, dando per scontato che non abbiate una cabina di verniciatura.
Se usate un compressore, saprete che si forma al suo interno della condensa e si accumula acqua mista a ruggine, ovvio che se questa finisce nel ventaglio sono disastri.
Per prima cosa, quindi, scaricate il compressore, aprite il tappo di scolo e fate uscire tutta l'acqua, ma questo non basta ancora e il filtro del compressore non è sufficiente.
E' indispensabile dotarsi di un filtro antiumidità (acqua trap) che di solito si monta sulla stessa pistola insieme ad un manometro, per non dover tornare al compressore ogni volta per le regolazioni.
Poi c'è il problema della polvere, ineliminabile se operate in luoghi aperti, ma molto riducibile. Una buona norma, ad esempio, sarebbe quella di bagnare il pavimento e nebulizzare acqua sulle pareti, prima di verniciare. Il luogo dove verniciate, poi, deve essere quanto più pulito possibile.
Tantissimi anni fa, per provare ad eliminare il problema della polvere, mi ero completamente rivestito la cantina di plastica da serra e verniciavo come un pazzo, felice di sperimentare il compressore, con kit pistole, che mi avevano regalato le mie coinquiline per i miei 19 anni.
Eppure, rispetto alle bombolette, vespe e motorini venivano malissimo!
Continuavo per nottate intere a fare esperimenti, felice di respirare solvente, ma era sempre peggio.
L'errore mi fu chiaro appena, stufo di sputare vernice, mi misi a verniciare alla cazzo, in cortile: risultati subito migliori.
Infatti, ed è questo l'altro consiglio, scegliete sempre ambienti ventilati, per la vostra sicurezza, va bene, ma anche per la buona esecuzione del lavoro.
Chiunque sia entrato in un forno per verniciatura avrà subito notato la "corrente", distintamente percepibile, generata dagli aspiratori.
Se la polvere fa danni, in genere si può facilmente rimediare, mentre la vernice in sospensione, una volta depositata sulla parte sventagliata, rende il lavoro pessimo.
Anche fuori, però, state attenti, se c'è un filo di vento rischiate di sporcare tutte le auto dei condomini.
Venendo all'aerografo (anche se è grossa la pistola è sempre un aerografo), del tutto inutile per lavori "fai da te" una pistola costosa, anche perché non avreste modo di utilizzarne le potenzialità.
Meglio di gran lunga una pistoletta da 50 o 60 euro, meglio se a caduta (col serbatoio sopra, che vi fa consumare tutta la vernice, senza il pericolo di stacchi e riprese alla fine), meglio ancora se HVPL (ma costano un tantinello di più) diacimo che con 70-80 euro, però, comprate una Asturo base.
Sconsiglio le repliche cinesi, per il semplice fatto che non potete intercambiare gli ugelli. Dal ferramenta la pistola è sempre di qualità pessima, ma almeno gli ugelli di ricambio dovreste trovarli.
Sull'uso e regolazione della pistola, troverete in rete molti tutorial.
Per intanto dovete tenere a mente che ogni vernice richiede un ugello particolare e una regolazione di pressione particolare (ricordo le prime volte che continuavo ad aumentare la pressione del compressore, dando a lui la colpa dei disastri, quando invece avrei dovuto diminuirla, diciamo che non ho mai verniciato col mio piccolo compressore a più di 3atm).
Per i fondi si usa un ugello grosso (1,7-2,0), per le vernici e i trasparenti uno più sottile (1,2-1,4). Diciamo che se dovete comprare la vostra prima pistola per uso hobbistico, con una 1,5 o 1,4 riuscite a fare quasi tutto.
Non sto a dirvi come si regola il ventaglio (deve essere un ovale praticamente perfetto, sul piano di prova), perchè molto dipende dal lavoro che dovete fare, dalla vernice o dalla vostra mano. Dovete però sapere che prima di verniciare sul pezzo è utile fare delle prove su un piano (va bene anche un foglio di carta appeso al muro, meno un cartone, l'ideale sarebbe un piano simile a quello che dovete verniciare).
Quando siete alle prime armi, più che sul ventaglio io mi concentrerei sul punto di goccia, cioè quanto tempo posso insistere a spruzzare su un punto prima che la vernice goccioli: questo vi darà il parametro per "calcare" le mani.
Nelle mesticherie vendono i provini (sono delle lastrine di metallo) che non costano tanto e potete anche pulirli e riutilizzarli o utilizzarli per un miliardo di altri scopi. I provini, poi, una volta seccati (potete fare tutte le prove che volete, di appassimento, seccatura, di resa/spessore, di punto lucido, ecc...) possono essere accostati al vostro riferimento per vedere se avete azzeccato la tinta.
Avete presente il video? Un altro errore (anzi due, diciamo tre) da segnalare e sono più importanti che non di avere regolato il ventaglio ad arte e miscelato e filtrato la vernice a dovere.
1)
DISTANZA Quando verniciate, che sia sempre alla stessa distanza dal pezzo. Sulle bombolette dicono a 20-30 cm, ma è una cazzata, 30 cm sono troppi. Per la pistola dipende, diciamo che varia dalla regolazione di aria e colore (ci sono delle apposite rotelle). Per chi inizia conviene ridurre la rosa, usando poco colore, e la distanza può essere dai 15 ai venti cm. Una volta individuata sul piano di prova le regolazioni e la distanza ideale per avere un ventaglio uniforme, Usate sempre quella per tutto il pezzo.
2)
INCLINAZIONE. Proprio per il principio del "perfetto ovale" del ventaglio, la posizione della vostra pistola (o della bomboletta) deve essere sempre quanto più possibile trasversale al pezzo (tendente ai novanta gradi, rispetto alla superficie da verniciare e comunque sempre a "tirare" e mai a "spingere"). In realtà esistono tecniche nelle quali si usa la pistola molto inclinata, anche a 20, 30 gradi e "a spingere", ma lo si fa per le sfumature che non sono alla nostra portata.
3)
MOVIMENTO E TECNICA DI VERNICIATURA Attenzione. Questo è importante, più di tutto il resto detto prima. Il movimento di verniciatura deve essere fluido, armonico, continuo e lineare, nè troppo veloce, nè troppo lento e deve aprire e chiudere oltre il pezzo.
Avete presente il prete quando benedice dopo il "missa est"? Ecco il movimento deve essere così (ed è il motivo per cui i preti sarebbero tutti degli ottimi carrozzieri). Se invece avete dimestichezza di pittura da interni, ecco, immaginate di avere in mano non una pistola o una bomboletta, ma una pennellessa, velocità e movimenti sono gli stessi.
In tutti i casi incominciate a spruzzare fuori dal pezzo e finite dopo averlo oltrepassato. Il tipo del video? Gli spruzzi a macchia di leopardo? Ok, lasciamo stare.
Tenete a mente la pennellessa. Dopo una striscia per la lunghezza (o l'altezza, chi se ne frega), date la successiva sovrapponendola alla prima per due terzi e così via. Questo è anche il motivo per il quale, su un piano (un cofano, una portiera, una fiancatina, ecc...) si fanno sempre prima i bordi per il perimetro e gli spigoli di chiusura, alla fine avrete verniciato tutto il pezzo uniformemente.