Hilts wroteD'accordissimo sulla cappellata dello sverniciatore dopo la sabbiatrice (è così ovvio che io non l'avevo notato)... ma per il resto mi sembri un pò troppo severo, contando che il sollevamento dei bolli è un'arte riservata a pochi mentre stuccare decentemente è molto più facile... Il tipo del video lo vedo più come un ottimo dilettante più che un pessimo professionista!
A proposito di sollevare i bolli e di metodo giddì...
Mettiamo che tu prenda in affitto un furgone nuovo di pacca per trasportare la tua Royal Enfield in panne, che tu faccia l'errore di lasciarla sul cavalletto centrale mentre la trasporti, che questa cada e ammacchi il passaruota (che ha delle rastremature che se ammaccate non si possono riprendere a stucco) e che sia domenica e tu debba consegnarlo il lunedì e che tu non abbia fatto l'assicurazione per i danni al mezzo e da contratto devi pagare 500 euro di fermo tecnico più i danni e hanno la tua carta di credito.
Col metodo giddì sono sicuro che riesci a fare un buon lavoro (o meglio, una riparazione praticamente invisibile) in strada e con attrezzi di fortuna. Garantito!

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  • Dec 31 2015
  • 42
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gdbuono wrote
Hilts wroteD'accordissimo sulla cappellata dello sverniciatore dopo la sabbiatrice (è così ovvio che io non l'avevo notato)... ma per il resto mi sembri un pò troppo severo, contando che il sollevamento dei bolli è un'arte riservata a pochi mentre stuccare decentemente è molto più facile... Il tipo del video lo vedo più come un ottimo dilettante più che un pessimo professionista!
Ovvio, è solo per fare un pò di scena. Come dilettante appassionato sarebbe da 10, ma mi sta sul cazzo (e mi fa anche un pò invidia) tutta quella roba sprecata.
E comunque le critiche vere devo ancora farle. Poi avevo detto da subito che la maggior parte degli errori erano piccolezze e non determinanti per il risultato, mentre una (quella notata da Serpico) si. Il che fa capire che puoi avere tutta la strumentazione che vuoi, ma se non hai le nozioni di base, non ci arrivi uguale. Del resto quel serbatoio lo vernicia meglio il mio amico carrozziere a bomboletta nel mio garage che io con la sua attrezzatura nel forno della carrozzeria.

Niente, pensavo che la mia critica potesse farti incazzare abbastanza da scucirti qualche altro utile trucco, ma si vede che sei stanco, pazienza. Nel frattempo attendo fiducioso con penna e bloc notes perchè di pezzi da verniciare ne ho pieno il garage, ma di nozioni scarseggio....
  • May 23 2016
  • 20
  • 948
Vedi le foto di sopra? se riempi l'ammaccatura a stucco le linee verticali saranno allargate a botticella e si vedrebbe la riparazione. Devono essere obbligatoriamente riprese e considera che dietro hai ruota, passaruota e antirombo e non puoi martellare... E sei in mezzo alla strada...
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Risultato finale...



  • Dec 31 2015
  • 42
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gdbuono wrote
Cornadure wroteDai noi in Terronia si suole dire:

"Tu non sei amico, sei un carrozziere!"

Nel senso che la maggior parte dei carrozzieri finge di essere tuo amico per poi farti il culo a cappello di padrino.
Vero, vero, vero!!!! Ma sai che ci stavo pensando? Poi mi è sembrato troppo offensivo da scrivere. Poi credo si dica solo in Sicilia, a Como l'ho sentito dire per i doganieri e a Bologna per gli avvocati!
Hai presente Andrea? Con cui ti sono venuto a trovare a Palermo??? Ecco... lui è carrozziere. Non sai le risate che ci siamo fatti sui sette strati di trasparente che ti ha detto di aver messo il TUO AMICO carrozziere! ahahahahahahhaah


Infatti quello non era assolutamente un amico.

Era proprio un carrozziere !

Ci ha perso lui.

Non ho voluto rivederlo mai più.

Peggio per lui.

Io quando voglio una cosa non bado mai a quanto mi costa.

Adesso i miei soldi li dò ad altra gente.
  • Apr 12 2014
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Cornadure wrote
gdbuono wrote
Cornadure wroteDai noi in Terronia si suole dire:

"Tu non sei amico, sei un carrozziere!"

Nel senso che la maggior parte dei carrozzieri finge di essere tuo amico per poi farti il culo a cappello di padrino.
Vero, vero, vero!!!! Ma sai che ci stavo pensando? Poi mi è sembrato troppo offensivo da scrivere. Poi credo si dica solo in Sicilia, a Como l'ho sentito dire per i doganieri e a Bologna per gli avvocati!
Hai presente Andrea? Con cui ti sono venuto a trovare a Palermo??? Ecco... lui è carrozziere. Non sai le risate che ci siamo fatti sui sette strati di trasparente che ti ha detto di aver messo il TUO AMICO carrozziere! ahahahahahahhaah


Infatti quello non era assolutamente un amico.

Era proprio un carrozziere !

Ci ha perso lui.

Non ho voluto rivederlo mai più.

Peggio per lui.

Io quando voglio una cosa non bado mai a quanto mi costa.

Adesso i miei soldi li dò ad altra gente.
Arma', guarda che si fa per ridere, mica di te, delle stronzate che sparano i carrozzieri!!! In fondo però ha solo sparato un numero a caso per le mani (per impressionarti e provare a stare al passo con la tua esagerata e magnificente personalità), ma il lavoro era fatto bene e non hai pagato molto.
La moto con l'effetto "luccichio scollatura mignotta al night" era bellissima... peccato che l'hai svenduta dopo due minuti.
  • Dec 31 2015
  • 42
  • 4491
Amici, non mi faccio deprimere dalla vostra mancanza di entusiasmo e continuo il post, certo che a qualcuno, prima o poi, sarà utile.
Penso di procedere in questo modo:
1) Spiegherò, a grandi linee, come avviene il processo di verniciatura in una carrozzeria attrezzata (e perché).
2) Farò finta che il buon Quint, di cui già mi mancano i settimanali quesiti tecnici in mp, mi mandi delle foto dello stesso serbatoio trattato dal tipo nel video e gli darò le istruzioni dettagliate (e motivate) per come procedere con strumenti di uso comune per fare un buon lavoro (vedrete che emergeranno gli altri erroroni del tipo in video, di cui ancora non ho parlato).
3) Riassumerò, ora che avrete tutti gli elementi tecnici per comprenderlo, il metodo giddì (che poi è l'aggiornamento della tecnica che si usava comunemente nelle carrozzerie, diciamo fino agli anni 70, prima dell'introduzione di tutte le moderne diavolerie e che si usa ancora nei paesi del terzo mondo o nei garage dei restauratori artigianali). Se avrò voglia anche distinguendo tra bomboletta e compressore (e accessori opportuni).
Se poi qualcuno ha delle domande o dei casi particolari da esaminare, sarò lieto, se posso, di dare qualche dritta.
  • Dec 31 2015
  • 42
  • 4491
Metto il bollitore sul fuoco, mi accomodo sul divano e aspetto con interesse.
  • Oct 03 2017
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Io temo che non sarò mai in grado di verniciare alcunché, ma mi attrezzo e ascolto.

  • Feb 23 2013
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gdbuono wroteAmici, non mi faccio deprimere dalla vostra mancanza di entusiasmo e continuo il post, certo che a qualcuno, prima o poi, sarà utile.
Penso di procedere in questo modo:
1) Spiegherò, a grandi linee, come avviene il processo di verniciatura in una carrozzeria attrezzata (e perché).
2) Farò finta che il buon Quint, di cui già mi mancano i settimanali quesiti tecnici in mp, mi mandi delle foto dello stesso serbatoio trattato dal tipo nel video e gli darò le istruzioni dettagliate (e motivate) per come procedere con strumenti di uso comune per fare un buon lavoro (vedrete che emergeranno gli altri erroroni del tipo in video, di cui ancora non ho parlato).
3) Riassumerò, ora che avrete tutti gli elementi tecnici per comprenderlo, il metodo giddì (che poi è l'aggiornamento della tecnica che si usava comunemente nelle carrozzerie, diciamo fino agli anni 70, prima dell'introduzione di tutte le moderne diavolerie e che si usa ancora nei paesi del terzo mondo o nei garage dei restauratori artigianali). Se avrò voglia anche distinguendo tra bomboletta e compressore (e accessori opportuni).
Se poi qualcuno ha delle domande o dei casi particolari da esaminare, sarò lieto, se posso, di dare qualche dritta.
Se non ho ancora replicato è perchè mi sto mangiando la testa per capire come hai fatto a togliere quelle ammaccature dal passa ruota senza stucco e senza martellare.... Ventosa? Magari con colla a caldo?

Fatto sta che mi accomodo sul divano insieme a slow e black dog e tendo le orecchie (solo che al posto del tè io mi sorseggio una buona IPA)
  • May 23 2016
  • 20
  • 948
Grazie Black dog, Slow e Hilts, pensavo di scrivere da domani, ma incomincerò subito col primo punto, proprio per voi.
Intanto dovete sapere, cari amici, che da sempre esiste un complesso di inferiorità tra carrozzieri e meccanici (o di superiorità dei secondi verso i primi), per gli stessi motivi per cui un cardiochirurgo tende a guardare con disprezzo un chirurgo plastico.
La cosa, tuttavia, non è giustificabile.
Non ci si improvvisa carrozziere e non ci si improvvisa meccanico, ma al carrozziere è spesso concesso di "nascondere la polvere sotto il tappeto" mentre il meccanico deve far funzionare il motore che gli portate in avaria, altrimenti deve cambiare lavoro.
L'esperienza poi conta moltissimo, come la mano e infiniti trucchi del mestiere, questi si acquisiscono col tempo, ma le attrezzature moderne in larga parte sopperiscono alla straordinaria capacità che bisognava avere un tempo.
Pochi, ormai, sanno battere la lastra o usare una ruota inglese (nel 90% delle carrozzerie che ho visitato negli ultimi anni manco c'è), adesso i pezzi si comprano a ricambio già trattati e pronti per il fondo e i moderni materiali, come le tecniche attuali, sono stati inventati per ridurre i tempi di lavorazione.
Attenzione! Non crediate che basti avere un forno ad atmosfera e temperatura controllata e un set di pistole a display digitale da 2000 euro l'una per fare un buon lavoro! Le moderne attrezzature solo marginalmente migliorano il risultato, per lo più riducono i tempi e lo spreco (e tempo è denaro).
Le moderne vernici, quelle da 200 euro al litro, rendono meglio se mordenzate ad infrarossi, ma il catalizzatore fa il suo mestiere anche a temperatura ambiente.
Il vecchio carrozziere sapeva che sottoposto a luce diretta in fase di asciugatura l'azzurro trasluce, il rosso sbiadisce e il verde sprofonda e magari faceva prove e prove su lamiera e otteneva lucentezza giocando con la "pesantezza" delle mani. Adesso nel moderno ciclo di verniciatura non ha più senso porsi il problema.
Non crediate poi che i carrozzieri siano degli alchimisti che sanno già tutto. Anche loro sono quotidianamente alle prese con le schede tecniche e si trovano in difficoltà usando nuovi materiali e gli errori non si contano. L'esperienza, più che evitare l'errore, ti aiuta a metterci una pezza. Poi è chiaro che se conosci i principi di base molti errori li previeni, ma non li eliminerai mai del tutto.
A volte, proprio la necessità di monetizzare, ti fa lavorare con premura e posso dire con cognizione di causa che moltissimi lavori di carrozzeria sono fatti (anche da professionisti che sanno il fatto loro) con i piedi e recuperati alla fine solo per soddisfare la necessità estetica del cliente.
Ciò detto partiamo da un principio, di cui ho già parlato in altri post, che sarà il nostro principio guida in tutta la trattazione.
Vernice, stucco, ecc, sono tutti materiali adesivi.
L'adesione dipende dal supporto e dal materiale, questa è diversa per lo stucco, rispetto al fondo, rispetto alla vernice, ma per tutti vale un principio base: può essere meccanica o chimica.
L'adesione "chimica" comporta una specie di fusione dello strato superiore con l'inferiore.
L'adesione "meccanica" è dovuta all'incastro tra uno strato precedente e il successivo, il principio è lo stesso che si usa in muratura: per fare aderire l'intonaco nuovo ad un intonaco vecchio meglio picchiettare la superficie vecchia e aumentare la superficie di aggrappo, fornendo appigli al nuovo materiale.
In carrozzeria l'adesione chimica è garantita verniciando su superfici ancora non completamente asciutte, quella meccanica, invece, verniciando su superfici non perfettamente lisce (dove lo strato superiore scivolerebbe), ma carteggiate (e nemmeno troppo finemente).
Nei moderni processi di carrozzeria si usa praticamente sempre, o comunque preferibilmente, l'adesione chimica e spesso la tecnica del "bagnato su bagnato".
Unica eccezione la preparazione del fondo.
Le fasi partendo dalla lamiera sono: primer (o fondo adesivo e/o antiruggine), eventuale stuccatura, fondo isolante, base, trasparente (laddove ci sia un colore metallizzato o una base opaca).
PRIMER: è un adesivo, in genere un fondo epossidico (usato miscelando il prodotto con catalizzatore e diluente) apposito per ogni supporto. Per la lamiera nuda occorre che abbia anche capacità antiruggine. Primer appositi si usano per verniciare la plastica. In genere si passa una mano uniforme, ma non pesante, per non creare spessori. Esistono fondi utilizzati tanto come primer che come fondo isolante, ma un lavoro fatto bene necessiterebbe di distinguere le fasi.
STUCCO: ecco un altro errore del video. Lo stucco non dovrebbe MAI essere dato sul metallo nudo (ma gli stessi carrozzieri spesso se ne sbattono) e, nel caso, il metallo dovrebbe almeno essere carteggiato grossolanamente e non liscio (altro errore del video).
Sul metallo nudo (che comunque andrebbe carteggiato uniformemente prima dei trattamenti, diciamo con una carta 80 o 120, ed ecco un terzo errore del video) prima dello stucco andrebbe steso il primer. Lo stucco non aderisce al metallo come il primer e nemmeno come la vernice. Su metallo lucido, poi, non aderisce per niente e non ha alcuna capacità antiruggine.
Dopo avere stuccato e lavorato lo stucco, se in alcuni punti rispunta il metallo, in quei punti va ripassato il primer e, una volta asciugato, una passata a mano leggera leggera di carta abrasiva 600 a secco.
Dopo lo stucco si soffia per pulire dalla polvere e si passa un detergente antisiliconico, con un panno antistatico, per togliere ogni residuo e si va in forno per la verniciatura.
Nelle carrozzerie, diversamente che per noi hobbisti, si predilige usare la carta abrasiva a secco, invece che a bagno, per tre motivi essenzialmente: a) la polvere secca si soffia via più facilmente, invece la polvere di stucco impastata è "bastarda"; b) il foglio bagnato, per tensione superficiale, tende a "copiare" le ondulature e imperfezioni, cosa che non fa la carta a secco e c) non si può usare con gli elettroutensili.
CARTE ABRASIVE: Attenzione! Parleremo più avanti delle diverse grane e quali scegliere nei lavori artigianali e col metodo giddì, vi basti però sapere che esistono grane dalla 20 alla 5000, su carte telate o no, usabili ad acqua o meno. La gradazione va in granulometria crescente e proporzionale, ad esempio da 20 in 20 e poi da 100 in cento e poi da 1000 in mille (quindi ci sarà la 80, la 100, e la 120.... la 320, la 360, la 400 ... la 600, la 800, la 1000 ... la 3000, la 4000, la 5000) nei lavori di carteggiatura abitualmente si passa da una grana a quella successiva, saltandone una. Tornando al video, per fare un lavoro ben fatto, dopo la sabbiatura del serbatoio e per preparare il supporto al passaggio del primer, avrebbe dovuto uniformare con carteggiata 80 e poi 120 (e per me sarebbe stato sufficiente). Del tutto ridicolo, ad esempio, dare una mano con la 120 e poi con la 400 (sia perchè meglio un supporto ruvido, sia perchè una grana molto più fine ti arrotonda le cuspidi della carteggiata precedente, ma non arriva a mordere, a meno di farsi un mazzo tanto con migliaia di passate).
Da sottolineare (e questo ve lo dice giddì, che la metà dei carrozzieri manco lo sa) che dalla 400 in su una carta usata a secco equivale ad una carta usata a bagno di granulometria quasi doppia. Anche in questo caso il principio è semplice: fate finta di usare una grattugia per il formaggio, ad acqua avete i taglienti sempre liberi di mordere fino in fondo, a secco nelle cave si ferma la polvere, come il formaggio nella grattugia, che diventa quindi meno "incisiva".
"SIGILLANTE": in alcuni casi, e sempre tra le giunzioni di lamiera, va posizionato il Sigillante per lamiera, sovraverniciabile (è quel cordone che vedete nelle parti di giuntura delle lamiere sotto i cofani), fondamentale per la buona riuscita dei lavori, ma piuttosto costoso (secondo voi tutti lo usano?). Di solito si mette sempre dopo il fondo isolante e prima della verniciatura, ma in alcuni casi (quando non si deve vedere il cordone), si mette prima del fondo isolante.
**** **** ****
Finalmente siamo pronti per entrare nel "forno".
Che poi non è un vero forno, ma una camera di verniciatura dove l'atmosfera è protetta e controllata.
I peggiori nemici del carrozziere sono l'umidità, le polveri, gli sbalzi di temperatura.
Numerosissimi sono gli accorgimenti per ridurre questi problemi, vi sono apparati di filtraggio in entrata ed uscita, controllo dell'umidità (anche tutte le linee di aria compresso hanno delle "trappole" per acqua sia in linea che su ogni singola pistola), lampade ad infrarossi (spesso orientabili per focalizzare un punto particolare, ecc...), le temperature che si raggiungono, per strano che vi possa sembrare, non sono significative (normalmente si lavora a 20 gradi con umidità intorno al 60%) solo nel processo di essiccatura (che ormai è solo quello finale) si alza la temperatura a 60 gradi (non mi risulta esistano forni capaci di superare i 100 gradi).
"FONDO ISOLANTE": Il fondo isolante è quello che farà da aggrappante per il colore desiderato ed è vernice esso stesso; per dare profondità o lucentezza si possono usare fondi di colore diverso, normalmente si usa il grigio che va bene per tutte le stagioni. Caratteristica del fondo è di avere granulometria maggiore sia della base (il colore) che del trasparente, infatti si usano per le pistole ugelli più grossi (di solito 1,8 o 2). E' più facile e "grezzo", cola più difficilmente e di solito si può usare a buon spessore, dato che è progettato per permettere la carteggiatura prima della verniciatura. Se il supporto è ben lavorato e non ci sono imprecisioni o sbagli, si può passare direttamente a passare il colore, senza aspettare la completa asciugatura.
Qui occorre fermarsi un attimo.
I processi di verniciatura, dal fondo isolante in poi, prevedono la stesura di più mani.
Solitamente si passa la prima mano leggera, poi la seconda (e le successive) più "cariche". Per evitare colature o altri problemi, occorre però conoscere cosa è il flash point (o tempo di appassimento).
Avrete notato che la vernice "fresca", cioè bagnata è lucida. Dopo aver dato una mano, in genere si aspetta che questa "appassisca", o che sia "fuori polvere". Questo significa che non è ancora del tutto asciutta, ma che all'esterno è ormai "appassita" e pronta per un'altra mano che andrà con il solvente contenuto a fondersi con lo strato precedente. Di solito il tempo di appassimento è di circa 15 minuti, massimo 30, ma ogni prodotto ha la sua scheda e molto cambia a seconda della temperatura o della quantità di catalizzatore o diluente impiegato. Una volta si diceva che bisognava aspettare che il pezzo fosse "fuori polvere", ovvero abbastanza secco fuori da poter passare un dito senza appiccicarsi. Per finezza, sulle prime automobili verniciate A PENNELLO, tra una mano e l'altra si usava una piuma di fagiano in controverso per vedere se passava liscia o si impuntava. Adesso si cerca di velocizzare quanto più possibile ed esistono persino fondi che, nella propria scheda tecnica, prevedono di essere usati "bagnato su bagnato".
"BASE" Sul fondo va poi passata la "base", questa è la vernice pigmentata che darà il colore finale e sarà lucida o opaca a seconda che sia già lo strato finale o sia necessario passare successivamente il trasparente (così è, ad esempio, per i metallizzati, mentre in genere non lo è per i "pastello" che vengono venduti in composizione "subito lucida"). La base è più difficile da passare del fondo, più "sottile", e si usa un ugello più stretto (1,2, 1,3, ma può cambiare dalla mano e dall'esigenza che può portare ad usare più diluente). Io stesso, con una DeVilbiss Hplv (alta pressione basso volume), nel forno del mio amico, sono riuscito a verniciare (dignitosamente) la mia y10 con due mani, usando appena 330 cc (il volume di una lattina di coca) di fiat 210.
Le mani vengono date con lo stesso criterio (la prima leggera).
Da sottolineare che, una volta asciutta, la base permette la correzione di moltissimi errori, dallo sporchino alla goccia alla buccia d'arancia, cosa più complicata (quando non impossibile) per il trasparente.
TRASPARENTE: in alcuni casi il processo di verniciatura prevede il trasparente. Ormai sempre utilizzato nelle auto moderne (a parte casi rarissimi o per i veicoli commerciali) e questo complica la vita all'hobbista. Se il vostro primo lavoro in garage prevede l'uso del trasparente, forse è il caso di desistere. Il motivo vi sarà chiaro quando vi spiegherò i metodi artigianali. Adesso vi basti sapere che il trasparente non è altro che vernice senza pigmento, ma come pure l'acqua limpida, più si aumenta lo strato e più diminuisce la trasparenza. Inoltre nei cicli che ne prevedono l'uso la brillantezza non è dato dal colore, ma proprio dal trasparente e dipende molto dall'uniformità di applicazione e dallo spessore. Mentre per il colore si può essere più approssimativi, per il trasparente occorre una buona mano e i difetti non è facile correggerli, ma se non ci sono colature o intrusioni di detriti (e in carrozzeria ciò dovrebbe evitarsi), eventuali difettucci possono riprendersi con la lucidatura (di cui parleremo diffusamente più avanti, con non poche sorprese).
  • Dec 31 2015
  • 42
  • 4491
Hilts wrote
gdbuono wroteAmici, non mi faccio deprimere dalla vostra mancanza di entusiasmo e continuo il post, certo che a qualcuno, prima o poi, sarà utile.
Penso di procedere in questo modo:
1) Spiegherò, a grandi linee, come avviene il processo di verniciatura in una carrozzeria attrezzata (e perché).
2) Farò finta che il buon Quint, di cui già mi mancano i settimanali quesiti tecnici in mp, mi mandi delle foto dello stesso serbatoio trattato dal tipo nel video e gli darò le istruzioni dettagliate (e motivate) per come procedere con strumenti di uso comune per fare un buon lavoro (vedrete che emergeranno gli altri erroroni del tipo in video, di cui ancora non ho parlato).
3) Riassumerò, ora che avrete tutti gli elementi tecnici per comprenderlo, il metodo giddì (che poi è l'aggiornamento della tecnica che si usava comunemente nelle carrozzerie, diciamo fino agli anni 70, prima dell'introduzione di tutte le moderne diavolerie e che si usa ancora nei paesi del terzo mondo o nei garage dei restauratori artigianali). Se avrò voglia anche distinguendo tra bomboletta e compressore (e accessori opportuni).
Se poi qualcuno ha delle domande o dei casi particolari da esaminare, sarò lieto, se posso, di dare qualche dritta.
Se non ho ancora replicato è perchè mi sto mangiando la testa per capire come hai fatto a togliere quelle ammaccature dal passa ruota senza stucco e senza martellare.... Ventosa? Magari con colla a caldo?

Fatto sta che mi accomodo sul divano insieme a slow e black dog e tendo le orecchie (solo che al posto del tè io mi sorseggio una buona IPA)
Ahahahaha.
Ho le ventose, di tutte le misure, ma per quel danno non avrebbero funzionato. Funzionano per i bolli di grandine o per le rientranze "pulite". Lì era segnato il ferro e in una zona "rinforzata" dalla rastrematura. Avevo provato a togliere la ruota e a battere da dietro, ma l'antirombo e la mancanza di un assistente valido mi evitavano di assestare i colpi correttamente. Inoltre avrei fatto all'esterno un danno ancora più visibile di quello che stavo riparando all'interno.
Ebbene, c'è un piccolo trucco che conoscono tutti i carrozzieri.
Fai un buchino, infili un uncino (va benissimo un piccolo cacciavite segato nella punta e curvato) e tiri il bollo facendo leva.
In genere questi buchini vanno poi saldati e pareggiati. Io non avevo necessità di fare un lavoro "bene" e quindi ho semplicemente tappato a stucco, passando il pennarello nero sulla parte di antirombo che era stata bucata.
Una cosa da dire. Uno di quei punti non veniva via neppure con l'uncino, che si apriva ad ogni tentativo di raddrizzamento.
Sai che ho fatto? ho inserito un filo frizione del vespone nel buchino, dall'altra parte l'ho infilato in una rondella da 4mm, ho messo un serrafilo grosso (sempre del vespone), sono rientrato nel furgone, con un altro serrafilo ho fatto un cappio, ci ho messo dentro il manico della mazzetta e ho incominciato a strattonare... Mi è venuto su non solo il bollo, ma mezzo parafango, ma era il risultato voluto perchè per spingerlo in basso non avevo problemi a martellate. Così gli ho potuto ridare la forma desiderata, ricoprendo le martellate con lo stucco.
  • Dec 31 2015
  • 42
  • 4491
Interessante ed appassionante!
Se non commento è solo per non scrivere stupidaggini. Ma leggo e seguo con interesse... tutti questi piccoli e grandi trucchi sono manna già solo se ne ricorderò uno su tre. Grazie! 🙂
  • May 14 2018
  • 17
  • 1584
Quindi, come ho sempre sospettato, chi afferma di dover carteggiare il metallo fino alla 1000-1500 prima di verniciare, sbaglia. In effetti io ho sempre avuto risultati migliori carteggiando solo fino alla 80, piuttosto che a tirare "a specchio" con la 1500.. Una superficie ruvida aggrappa meglio di una liscia, a prescindere dalle potenzialità adesive del materiale!

Non sarebbe male fare anche una panoramica sui tipi di vernice in base al diluente (acqua, nitro, acquaragia ecc..) e sui tipi di trasparente (1K, 2K ecc..)
  • May 23 2016
  • 20
  • 948
Hilts wroteQuindi, come ho sempre sospettato, chi afferma di dover carteggiare il metallo fino alla 1000-1500 prima di verniciare, sbaglia. In effetti io ho sempre avuto risultati migliori carteggiando solo fino alla 80, piuttosto che a tirare "a specchio" con la 1500.. Una superficie ruvida aggrappa meglio di una liscia, a prescindere dalle potenzialità adesive del materiale!

Non sarebbe male fare anche una panoramica sui tipi di vernice in base al diluente (acqua, nitro, acquaragia ecc..) e sui tipi di trasparente (1K, 2K ecc..)
Bravo Hilts! Hai capito perfettamente (e infatti il metodo giddì prevede di intervallare le fasi previa asciugatura completa, ma carteggiando tra un passaggio e l'altro, max 600).
In questo modo si evitano le colature, si può usare una bomboletta e (poiché le bombolette hanno molto diluente e ugello esagerato) si sfrutta al meglio il principio di autolivellamento della vernice e il principio di rifrazione delle superfici sfaccettate (uno specchio riflette solo un punto e concentra la luce, facendo emergere i difetti intorno, un diamante invece rifrange, risultando molto più brillante).
Tu mi dai sempre soddisfazione e sarai servito, ma per le tipologie di vernici occorrerà dividere per grandi famiglie e non prima di aver aver fatto delle opportune specificazioni. Le migliori vernici (le più costose) sono in genere le meno facili per uso hobbistico.
  • Dec 31 2015
  • 42
  • 4491
Ottimo!
Rispondo sulla fiducia in quanto mi riservo di leggerlo con calma.
  • Jul 16 2013
  • 266
  • 7508
Oooohhh....!

Pocodibuono è amico mio !

Niente.

Volevo solo che si sapesse che siamo amici.
  • Apr 12 2014
  • 283
  • 5205
Scusate se mi intrometto in un campo che non è sicuramente il mio, ora so da conoscenze comuni che GD come meccanico é un top, ma che adesso si butti anche ad impartire lezioni sulle tecniche di verniciatura mi sembra eccessivo. Difficilmente mi cimenterò nel campo delle verniciature fai da te ma volendo evitare che qualcuno faccia minc...te, sarebbe gradito il parere di un vero esperto.
Fausto S se ci sei batti un colpo, butta giù dal trono GD.
  • Dec 21 2017
  • 20
  • 533
Pocodibuono voi non lo conoscete.

Non è Umano.

Ringrazi il proprio dio chi ha avuto l'onore e il privilegio di conoscerlo.

È veramente preparato su tutto lo scibile.

Wikipedia a lui gli fa una pippa.

E tu, oh Riccardo, stai bene attento a non provocarlo.

Ha diverse lauree anche su fatture e malocchio.

Io se fossi in te eviterei.

È anche molto suscettibile.
  • Apr 12 2014
  • 283
  • 5205


Un lungo post tecnico letto tutto d'un fiato...grazie Giddì!
  • Oct 03 2017
  • 6
  • 787