Cidrolin wroteSono d'accordo con Italo sul consiglio, che reputo saggio e conservativo, anche se francamente reputo le rotonde divertentissime. Con le dovute precauzioni, non ultimo un bel giro di ricognizione prima di farne un uso ludico, reputo che nulla più di un raggio costante possa essere utile per saggiare il comportamento in curva della moto. Permette un avvicinamento progressivo al limite senza sorprese derivanti dal percorso, ma concentrandosi solo sulla moto. La contropendenza c'è ma non è una parabolica al contrario, non mi è mai capitato di percepire il disagio, nemmeno con stradali e pedana a terra...
Per questa pratica ho sempre selezionato luoghi e orari adeguati, zero traffico o quasi e massima visibilità di tutti gli ingressi. Un ottimo plus è costituito dall'asfalto ad elevato grip, presente su molte nuove rotonde. Anche certe rampe autostradali mi piacevano un sacco e mi hanno dato grandi soddisfazioni, ma in questo caso la presenza del guard rail rende consigliabile maggiore prudenza.
Si lo so, sono cose da discoli...che non sarebbero da fare, ma alzi la mano il motociclista che non ha mai peccato!!! Ci si può prendere i propri rischi, la cosa fondamentale è il rispetto per gli altri (ai quali che tu ti faccia una bella piega in moto non glie ne frega giustamente nulla).
Mandi
Aggiungo che le rotonde sguarnite sono utilizzate come palestra dagli istruttori di guida: sia di quella "semplice" che di quella "sicura" 🙂