Dueruote wroteCerto Maxi.... noi si parla del mercato italiano. In particolare, a mio avviso, l'importatore potrebbe essere deluso dai numeri delle Bullet. La maiala è stato un discreto successo a ben pensare, ma il grosso credo che tutti lo vedessero sulla seria Bullet. Tralasciando il fatto che sia di nicchia o meno (anche a me piace avere moto che detengono in pochi), credo che ci si aspettassero vendite maggiori. A mio avviso la Bullet, viste le premesse degli annin precedenti, è stata un mezzo flop in Italia. Chiaramente per la casa madre è meno di una puntura di zanzara oppure come tentare di accorgersi se ci sia un litro di acqua in meno in una piscina olimpionica.
Sempre secondo la mia opinione, sia ben chiaro, le Bullet sono oggi fuori prezzo. Se si guarda al listino... servono più di 5500 Euro (chiavi in mano) per comprarne una. Il fascino è indiscutibile, ma tanti meno "presi" possono chiedersi se valga la pena. Chiaramente io non faccio testo per almeno due motivi... il primo è che la mia religione mi impedisce di comprare moto nuove... il secondo è che uno che ha in garage una XR1200 non è che può aprire bocca più di tanto sul valore reale dei mezzi che si comprano.
Io concordo parzialmente.
L'ingresso (e la permanenza) nei mercati occidentali è una operazione di marketing. Non necessariamente redditizia in termini di partite contabili, ma sicuramente considerata come investimento sul brand e spesa promozionale e pubblicitaria del marchio.
Probabilmente è il tentativo di accreditarsi come "casa costruttrice" a livello mondiale e non solo regionale, per quanto il core business rivolto al mercato indiano e, latu sensu, asiatico abbia numeri incredibili.
Io ho avuto la prova concreta di ciò, partendo dalla disamina di alcuni particolari che assolutamente rendono la commercializzazione in occidente antieconomica, se non nei detti termini di investimento.
Avete presente le corbellerie di adeguamento all'euro 4? Solo inserire quei particolari e prevedere nuovi processi in catena di montaggio e nuovi progetti e forniture, risulta non accettabile in termini di costi per i numeri di scala di Royal.
Alla Royal le vendite in Italia non solo non portano profitto (in termini immediati di entrate/uscite), ma sicuramente determinano dei costi.
Per fare un esempio concreto vi parlerò del contachilometri e delle sue spie.
Per l'euro 4 è previsto un connettore a 6 faston, anzichè a 9 (peraltro uno maschio e l'altro femmina) ed anche il devioluci dx è diverso, per via della luce sempre accesa, diversi sono anche tutti i colori dei fili.
Sai che fatica a far funzionare il connettore a sei vie sull'impianto royal nato a nove e senza cambiare il devioluci? Io l'ho dovuta affrontare (con non poche difficoltà) ma l'indiano in catena di montaggio non sarebbe certamente in grado. E' quindi certo che la linea di montaggio delle "europee" sia diversa da quelle "indiane". Probabilmente l'idea di Syd era quella di garantire al mercato straniero una migliore qualità, come faceva una volta la Fiat per i modelli esportazione, ma forse non ha fatto i conti con l'operaio di turno abituato ad altri automatismi.