Pocapresia wrote... vedi per esempio leggi che ti impediscono di licenziare uno statale...... roba da medioevo.....
Beh, in realtà, nel medioevo licenziavano in fretta e spesso con soluzioni radicali 🙂
Le leggi ci sono proprio per evitare che chi deve decidere lo faccia in base all'umore con cui si è svegliato o per motivi personali o per altre ragioni esterne ai fatti.
Le leggi non impediscano di licenziare. Il problema (vero) dell'incapacità (nella media) del nostro paese di rendere il lavoro produttivo ha tre facce.
La prima è che delle nostre leggi, nel tempo, è stata fatta una cattiva manutenzione: invece di sostituire i pezzi, si son fatte aggiunte e riparazioni volanti. Testi unici e "semplificazioni", spesso lo son solo di nome.
La seconda è che sul pastrocchio che ne risulta prospera una moltitudine di meccanici abili soprattutto a far allungare i tempi di lavorazione a vantaggio delle loro parcelle. La manutenzione delle leggi (i manuali d'officina) è, gira e rigira, affidata ai rappresentanti dei meccanici.
La terza è che chi avrebbe la responsabilità di licenziare, si sente "giustificato" dal contesto derivante dalle prime due cause e preferisce lasciar correre.
E non riguarda solo i licenziamenti (e non solo degli statali).
Vale anche, tanto per tornare in tema, per la sicurezza: si aggiungono norme e cavilli, spesso eccessivamente cautelativi (o semplicemente scritti male) che o bloccano le attività o finiscono per favorire una completa disattenzione.
L'unica cosa da fare è provare nel nostro piccolo a contrastare questo andazzo.
Ma (specialmente pensando ai figli) è anche comprensibile chi si rassegna e va a ingrossare il numero di quelli che mancano nel conto di Federico che, come Italo sospettava, son proprio quelli che se ne vanno all'estero.
PS: ovviamente ci sono anche i bravi meccanici, anzi bravissimi, ma come tutti sappiamo sono rari 🙂