Slowhand wroteBisognerebbe forse mettersi d'accordo sulla nozione di "flop"
Secondo me, un "flop" è, principalmente, un'iniziativa / prodotto che non rispetta i programmi / attese di vendita e provoca perdite economiche, o guadagni inferiori alle attese (e non proporzionati agli investimenti)
Se poi vogliamo allargare il campo, uscendo dalla mera valutazione economica (che comunque per le aziende è, ovviamente, predominante) possiamo definire "flop" qualcosa che non rispetta le attese sul suo conto.
Quante Gt doveva vendere la RE? Quante contava di venderne? Quante in Europa/Italia? Ci sono dati su questo?
La Gt ha avuto influenza sul mercato? Ha provocato reazioni positive o negative? Ha contribuito, in qualche modo, a far crescere la RE come azienda?
Ecco, se la risposta a queste domande (principalmente le prime) è negativa, la GT è stata un flop. Se no, è andata bene.
Grazie per aver anticipato domande che avrei posto io stesso se non mi fossi trovato in cammino.
Mi spiace se quel che dirò suonerà un po' sul personale, ma la risposta di Miller che ho letto non mi smentisce, e l'articolo che lui cita parla a vanvera come spesso fa lui. Ora, lui è libero di farlo, ma altrettanto libero, chi sa, di rispondergli.
Io non so niente di bielle e prigionieri e nemmeno di produzioni industriali e di marketing, ma siccome so come si scrive un articolo scientifico (che parli di letteratura o delle bretelle di Giuliano Ferrara è la stessa cosa) mi sento del tutto legittimato ad affermare, fantozzianamente, che si tratta di una cacata pazzesca 🙂