Iscritto qualche giorno fa..smanettando qua e la mi imbatto in queste pagine e la memoria corre indietro..a dachau..e al magone che mi ha accompagnato non appena attraversai il cancello e che mi ha tenuto compagnia per molto tempo. Non c'è molto da dire se non che fosse per me farei in modo che la visita di questi luoghi diventi obbligatoria per la formazione delle coscienze. Soltanto calpestando i campi entrando nel camere a gas o nei forni si ha piena comprensione dell'orrore che persone come noi hanno dovuto vivere..e circa i bambini c'è soltanto da chinare il capo per le sofferenze che dovettero patire. Ci sono andato come turista con il pranzo sacco ..che èrimasto nel sacco sino all'indomani.. vedere i capelli conservati e gli sguardi nelle foto dell'epoca esposte toglie il respiro per un attimo e proprio in quell attimo li vedi davanti ai tuoi occhi quasi ti sembra di toccarli con mano
. E il cuore ti fa male come se qualcuno te lo stringesse cercando di impedirne il battito. La divulgazione per chi ha visto è doverosa se non proprio obbligatoria.
Circa il viaggio e la preparazione personale a quello che si va a vedere condivido in pieno la filosofia..la moto aiuta la riflessione all'andata e cristallizza il fardello che ti porti dietro
ritorno. Un'esperienza che spero di poter fare.
Grace&Grit wroteAd Auschwitz e Birkenau sono stata anni fa, da ragazzina, col primo interrail... e da allora il genere umano non mi è mai più parso lo stesso. Le mura del museo di Auschwitz racchiudono degli orrori, un vero inferno in terra che le parole non riusciranno mai a descrivere. Niente nei libri di scuola e nei documentari visti alla TV ti prepara a vedere quello che quel museo conserva ancora intatto. E quando arrivi ai bambini... li non ce la fai più ed esci.
Sono fermamente convinta che tutti, soprattutto gli studenti, dovrebbero andare in pellegrinaggio almeno una volta in questi posti. Si torna cambiati, il passato prende vita e si spera che la storia non ripeta gli stessi errori.
Buon ritorno a casa ... 😉