Nanni
A Dachau, dove sono stato un po' di anni fa, c'è una Fondazione che mantiene i luoghi.
È ovviamente no profit ed è partecipata da istituzioni locali e internazionali, ma credo che si sostenga soprattutto in base alle donazioni dei tanti che sentono la necessità di mantenere memoria di quei fatti. Immagino che sia più o meno così anche negli altri siti.
A Dachau mantengono anche un archivio notevolissimo di documenti e foto, è ovviamente pensato come risorsa per gli storici e per le ricerche familiari, ma basta prendere appuntamento ed è accessibile a tutti.
Il rischio di cadere nel "turismo" c'è sempre, ma rinunciare a correrlo sarebbe peggio.
Di nuovo complimenti per l'iniziativa.
e-partesana
Neophytus wroteGrazie Federico 🙂
@Ezio: ho raccolto una pietra e l'ho deposta presso il muro delle fucilazione nel cortile del Block 11 di Auschwitz 1.
Grazie, e che anche il tuo ricordo sia una benedizione.
Italo
Scusate non conosco tutta la storia e non vorrei essere sgarbato, però ho notato un certo trasporto nella narrazione di questa storia. Mi chiedevo se qualcuno avesse perso un amico o un parente in quei luoghi. Se così fosse solidarietà massima da parte mia. Ovviamente se così non fosse ciò non cambia nulla al abominio commesso al tempo verso il prossimo.
Neophytus
Non credo, Italo, non da parte di noi "viaggianti". Ma è certo che quei luoghi suscitano trasporto, emozione, impressione fortissimi, e proprio a causa dell'abominio che vi si è perpetrato. In poco più di quattro-cinque anni vi sono state assassinate circa sei milioni di persone (secondo le stime più prudenti) e i lager di Auschwitz, che pagano in vite umane il 25% di quella cifra approssimativa, quando ci sei dentro, ti fanno capire come tutto ciò sia potuto accadere. A poco piú di 24 ore dalla mia visita, traggo questa prima consapevolezza, impensata e sconvolgente: che lo sterminio di un milione e passa di esseri umani in quel luogo progettato a tale scopo è stato una cosa "facile" da realizzare. Non so se mi spiego: studi, leggi, ti informi ecc. ecc. e, finché non sei lí ti domandi: sí è tutto vero, è tutto accaduto; ma come è stato possibile?... Metti piede lí e ti rispondi: è ovvio che sia potuto accadere. Hanno voluto che accadesse e hanno messo in funzione i mezzi che hanno reso possibile il fatto nudo e crudo che è accaduto.
Come mi pare abbia scritto Grace&Grit e come ci siamo detti anche noi, bisognerebbe... rendere obbligatoria la visita a per lo meno uno di quei luoghi.
Vi devo una risposta e una precisazione.
La risposta: i due lager visitabili sono molto ben conservati. L'unica ricostruzione riguarda il Crematorio 1 ad Auschwitz 1: hanno ricostruito i due forni distrutti dai tedeschi, mentre la stanza delle "docce" (di acido cianidrico) è rimasta intatta. E vi si può mettere piede. A Birkenau, invece, i grandi crematori fatti esploderw dai tedeschi e anche da alcuni prigionieri ribelli, sono stati conservati nel loro stato di rovina.
La precisazione: quando ho parlato dell'assurda sopravvivenza dei tipici pali e reticolati di Auschwitz facevo riferimento a frammenti che si trovano oltre la xona museale, quella visitabile, e che facevano parte dei tanti sottocampi dei quali non è rimasta traccia - salvo quei pali e reticolati...
gracegrit
Neo, non so se state rientrando e se ci passate vicino o meno, ma se riuscite, andate a vedere la Miniera di sale a Wieliczka. E' stupenda!
Neophytus
Grace&Grit wroteNeo, non so se state rientrando e se ci passate vicino o meno, ma se riuscite, andate a vedere la Miniera di sale a Wieliczka. E' stupenda!
Me lo avevano detto... Ma purtroppo abbiamo dovuto lascuare Cracovia stamattina e adesso siamo già in Repubblica Ceca. Piuttosto stanchi e provati, non solo a causa della visita di ieri. Avendo a disposizione soltanto sette giorni siamo costretti a macinare km.
Ma grazie lo stesso per la segnalazione 🙂
Neophytus
Siamo quasi in Italia. Ancora 200-250 km e arriveremo a Gemona. Ma un bel po' d'acqua crucca (bagnata come la nostra nonostante lo spread) non ce la siamo fatta mancare. Speriamo che d'ora in poi vada tutto liscio, perché la tappa di ieri, da Cracovia a Mikulov, è stata faticosissima: dopo poche decine di km Sandro ed io abbiamo rischiato di finire per terra a causa della manovra criminale di un camion in immissione, che non ci ha dato la precedenza, e ce la siamo cavata con una bella botta, la mia borsa di sinistra che volava a cento all'ora e una forte contusione alla gamba per Sandro che è riuscito a tenere la moto con uno slalom abilissimo. Poi, io ho patito una crisi di stanchezza che ci ha costretto a un paio di soste ravvicinata sotto il sole a 30 gradi; infine, giunti a Mikulov, perfino un perfetto gentleman come Marco è riuscito a perdere la pazienza con un cameriere villanzone che si è beccato un sonoro - ma in fondo modico, date le circostanze - romanissimo vaffanculo 🙂
fausto-s
Urca ragazzi, state attenti, la vostra è una..vacanza e deve restare tale, solo sorrisi e serenità.
Buona continuazione e buona strada. 🙂
Neophytus
Fausto S wroteUrca ragazzi, state attenti, la vostra è una..vacanza e deve restare tale, solo sorrisi e serenità.
Buona continuazione e buona strada. 🙂
Grazie Fausto 🙂
Canemitzo
Marco che manda affanculo qualcuno? deve davvero averla fatta grossa 🙁
Motercode
GRACIAS en mayúsculas, per condividere la esperienza Neo La vera ragione da no avete andato con voi e che non sono avastanza bravo. Adesso leggendo il post a mille chilometri , quando ho letto le tue parole "lavorato dentro" o sentito nel mio cuore tutte le emozioni coinvolte dentro di me dal primo giorno che da piccolo ho visto le fotografie. Dentro di me , dentro di noi, la guerra tra la concienzia umana e la un'umanità della nostra concienzia social emerge con gli vosti viaggio con le tue parole.
Non so se riuscirò a maturare prima di morire , magari maturare e quello di morire.....
Neophytus
Canemitzo wroteMarco che manda affanculo qualcuno? deve davvero averla fatta grossa 🙁
Ebbè! Gli si è avvicinato per domandargli, in inglese (che parlano tutti) se potevamo avvicinare i tavoli per la cena, e prima gli ha risposto sgarbatamente che lui era cèco e poi, dopo educata ripetizione della domanda da parte di Marco gli ha indicato, sempre in modo sgarbatissimo, una scritta in cèco (che poi abbiamo tradotto e che significava qualcosa del tipo "vietato spostare i tavoli"...
Neophytus
Siamo quasi alla fine del nostro viaggio: domani il ritorno alle rispettive contrade. Ma segnatevi questo nome: Aghe Gole di Gemona: è il nome della stupenda trattoria nella quale abbiamo finito in gloria 😉
Neophytus
Marco ed io siamo rientrati. I piemontesi saranno a casa stasera...
fausto-s
Bravi, ora un meritato riposo 🙂
AndreaBeatles
Neophytus wroteMarco ed io siamo rientrati.
:clap: :clap:
lillaghe
Ben arrivati e buon meritato riposo.
Nanni
Bentornati!
Il camionista criminale e il cameriere villano ci ricordano che anche nelle cose di tutti i giorni emerge spesso l'incapacità di pensare anche all'altro.
È questa debolezza che coltivata, fomentata, aizzata produce orrori come guerre e genocidi.
L'umanità ha ancora parecchio da crescere.
Iniziative come la vostra sono però di conforto, grazie ancora per averla organizzata e condivisa.
Italo
Nanni a bocce ferme siamo tutti più buoni.. :thumb:
Secondo me vale la massima che al 80% delle persone non interessa i problemi che uno ha e il restante 20% ne traggono godimento.
Neophytus
Grazie Nanni. Personalmente ignoro se e quanto, dopo quella visita, riusciró a "relativizzare" reazioni indignate o di protesta o simili al cospetto di comportamenti umani ingiusti o offensivi e che però, ovviamente, non raggiungano (dubito che potrebbero) l'estensione malefica di un campo di sterminio nazista. Parlo per me, ripeto, mi aggancio a quanto tu e Italo avete osservato e ricordo quel che mi disse un'amica che visitò Auschwitz anni fa: lei mi disse di aver imparato a "relativizzare". Le credo, ma non credo che ne sarò capace.
Ciò detto, nulla mi pare lontanamente immaginabile a quel monumento perenne di orrore che Auschwitz rappresenta. È come se si udissero ancora le voci di coloro che vi soffrirono e vi morirono. Ti tappi le orecchie, e continui a udirli. È un diapason di dolore che non smette di vibrare. Da miscredente quale sono, sono anche certo che non incontrerò mai più nella mia esperienza terrena qualcosa che si avvicini, più di Auschwitz, all'immagine che possiamo formarci dell'Assoluto. A parte il cielo innocente o Dio.