Slowhand wroteLe hanno appena tolte dalla F1, con la motivazione che erano "in contrasto con le norme della società moderna". Non è difficile leggere, in iniziative come questa (adottata dal nuovo gestore della F1, Liberty Media) un'eco degli scandali sessuali che hanno travolto il vippaio dello showbiz statunitense; come sempre, la reazione adottata quando si scoperchia una pentola bollente va ben oltre il necessario, tanto più in un paese tendenzialmente puritano e perbenista come gli USA, e ancora di più se possono andarci di mezzo i soldi.
Il ruolo delle ragazze, in F1 come in MotoGP, è puramente estetico; ed essendo il pubblico di tali sport quasi esclusivamente maschile, non è difficile immaginare di che tipo sia il "richiamo" che erano destinate a esercitare. E ci sta, che in tempi di riflessione sul "maschilismo violento", si voglia eliminare qualsiasi riferimento, anche se in fondo innocente, alla donna-oggetto, alla donna-trofeo da esibire, alla donna-ancella pronta a scortare, servire e riverire l'uomo-campione. Che qualcuno possa ritenere che si tratti di un'immagine poco educativa, insomma, posso anche capirlo, e non è del tutto sbagliato; magari esagerato, ma -come dicevo prima- la reazione emotiva spesso va ben oltre il pericolo reale.
D'altra parte, non posso non vedere in decisioni come questa (e anche, in buona parte, nella famosa campagna metoo) l'eredità fanatica di una visione ultrafemminista della società che vorrebbe desessualizzare del tutto i rapporti sociali, colpevolizzando come "immorale" e "violenta" sia qualsiasi tipologia di approccio sia qualsiasi forma di profferta. Ho detto "ultrafemminista" perché al momento da quegli ambienti viene la spinta propulsiva, ma -a ben vedere- si tratta del solito, vecchio, stantìo ritornello di matrice illuminista del "sappiamo noi come rieducare il popolo bue": un'oligarchia di intellettuali (o presunti tali) che, convinta di detenere la saggezza e la cultura, si auto-investe della missione di "rieducare" le volgari pulsioni e i bassi istinti (mentali come fisici) di chi a quell'oligarchia non appartiene, o non si conforma. Dopo la liberazione sessuale, l'indifferenza sessuale: non male come andazzo, viene quasi da dire che si stava meglio quando si stava peggio, quando si era forse più ipocriti a farlo di nascosto ma si trombava senza farsi troppi problemi, ognuno come gli va, come avrebbe detto Lucio Dalla. D'altra parte, in F1 è cambiato tutto (e non tutto in peggio, si intende) e si è visto di tutto; macchine e moto sopravviveranno benissimo senza ragazze-immagine. Forse sopravviveranno male proprio le ragazze immagine, ma questo è un altro discorso, che evidentemente ai moralizzatori non interessa, l'importante è che sia salva la virtù dei telespettatori. E, naturalmente, i soldi degli sponsors.
Oddio... ripetto per quanto hai scritto, ma passate le prime righe dopo non ce la faccio. Mi spiace.
Prendere le cose con leggerezza?
😉