Slowhand
Ok, è un forum di motociclisti, ma anche qui (lo so) c'è gente che, oltre che la pedivella, ama la pedata (come avrebbe detto Gianni Brera), ovvero il calcio. A costoro, e forse anche agli altri, non sarà sfuggito che stasera sia in programma Italia-Inghilterra, che, oltre a essere un classico di questo sport, è anche la partita-simbolo di intere generazioni di impiegati (e non solo) frustrati, da quando la premiata coppia Villaggio - Salce la utilizzò come pretesto per dare vita a quella che è una delle più famose, divertenti e significative scene della storia del cinema italiano.
E' nota la sequenza: Fantozzi pregusta già la visione "selvaggia" della partita, quando una telefonata imprudentemente ricevuta dalla moglie lo costringe a recarsi al cineforum "privato" organizzato da un dirigente cinefilo; lì, dopo aver assistito per l'ennesima volta alla proiezione de "La corazzata Kotiomkin" (così ribattezzata per motivi di diritti cinematografici), Fantozzi da il via a una rivolta generale pronunciando il famoso giudizio estetico "E' una cagata pazzesca!", seguito da 92 minuti di applausi. La rivolta viene poi domata dalle forze dell'ordine, e gli impiegati sono costretti a recitare "dal vivo" le scene della pellicola distrutta.
Italia-Inghilterra, in Fantozzi, assume un ruolo importantissimo: quello della realtà "normale", quotidiana, piccolo-borghese (avrebbero detto all'epoca...) fatta di piaceri familiari, nel cui ambito la massima trasgressione è rappresentata dal "rutto libero"; realtà che si contrappone alle artificiose astrazioni del professor Riccardelli, esponente-simbolo di quella generazione di intellettuali veri (pochi) o presunti (tanti) che in quegli anni tentava di imporre la propria, elitaria, visione della vita e del mondo, finendo col negare la legittimità del "quotidiano" vissuto popolare. Contro la prosopopea della confusa astrattezza che vorrebbe farsi misura di tutto, la "merdaccia" Fantozzi lancia il suo concreto, terreno, grido di rivolta. Cosa c'è di più "plebeo" della cacca, di cui poi il primo Benigni canterà la potenzialità rivoluzionaria?
Italia-Inghilterra: già solo a leggerlo viene la voglia di recuperare vestaglione di flanella e Peroni gelata. Eppure.
Eppure, oggi, le cose sono cambiate. Fantozzi era già una realtà, oggi è abitudine quotidiana che ci ha vaccinato e non ce ne accorgiamo nemmeno. Il calcio è mainstream, è -essenzialmente- denaro in circolo. Quello che una volta era considerato "divertimento per distrarre le masse" è oggi una delle prime industrie del mondo; i calciatori rilasciano interviste senza sbagliare i congiuntivi (ci pensano i politici...), e sono esempi di vita e di stile cui molti giovani si ispirano. E' il calcio (o meglio: la sua odierna degenerazione) a volersi imporre sul quotidiano, a volerne sostituire le modalità con l'artificio di immagini costruite da consulenti, promoter, sponsor. Oggi il professor Riccardelli imporrebbe ai suoi sottoposti la visione integrale delle interviste di José Mourinho o Pep Guardiola come "spunti motivazionali" per una maggior resa aziendale. Il calcio non è più solo spettacolo circense funzionale al potere perché sfogo alternativo alla rivolta; il calcio ripulito dal fango e dal sudore è come una cagata che non puzza, è il trionfo dell'effimero senza ieri e senza domani, è la "vita alternativa" staccata dalla realtà.
A me comunque, nonostante tutto, il calcio piace ancora. Ma non è che stasera il "gesto rivoluzionario" sarebbe staccare il telefono per guardarsi in santa pace "La corazzata Potemkin"?
Canemitzo
Mi venga un colpo se guarderò un solo istante di quegli undici spettri con la maglia azzurra vagare per il campo.
Quando ci sarà un ct, un progetto, voglia, entusiasmo ed amor proprio, se ne riparlerà.
enzorock
Bella SLOW! Ho letto con piacere. Effettivamente c'è da riflettere. E, come dice il buon Canemitzo, oggi gli azzurri sono "undici spettri" che vagano per il campo. Oltretutto già è certo al 100% che Di Biagio non sarà il futuro CT. In poche parole: una partita inutile nella maniera più totale
Herzog
Non manco mai di leggere gli editoriali del sor Slow, che pregherei di voler vergare in questo senso una rubrichetta a cadenza settimanale.
Non credo che il calciorum sia poi tanto cambiato, se non nelle pantomime esteriori. E' vero: meno pane e salame e più consulenti d'immagine, meno magnanimi lombi e più nasi rifatti. Ma basta frequentare a giusta distanza i forum tifosidei di qualunque squadra per constatare che il calcio è ancora sostanza oppiacea per masse culturalmente diseredate, dissidenti cerebrali, inconsapevoli avatar del concetto frutterolucentiniano della prevalenza del cretino.
Il milieu culturale è quello, le modalità ancora quelle panemcircensi, lo scopo neppure troppo nascosto è l'ebetizzazione permanente (sostituiamo il calcio con la tv: il discorso quadra comunque).
Per cui sì, certamente, fortissimamente: questa sera cineforum (segue dibattito) 😃
serpico
Vorrei fare notare il montaggio analogico e il ritmo serrato degli stivali. Le figure snaturate dei cosacchi e l'umanizzazione e l'immedesimazione del pubblico con i rivoltosi...
E la bandiera rossa? Vogliamo parlare della bandiera rossa?
Canemitzo
serpico wroteVorrei fare notare il montaggio analogico e il ritmo serrato degli stivali. Le figure snaturate dei cosacchi e l'umanizzazione e l'immedesimazione del pubblico con i rivoltosi...
E la bandiera rossa? Vogliamo parlare della bandiera rossa?
:huahua:
aquilacd
....gli occhi della madre...la carrozzina??? :clap:
c'e anche Germania-Brasile e Spagna-Argentina...spettacolo almeno non mi addormento :hammer:
Neophytus
Da quando Franco Baresi - che dappertutto, tranne che in Italia, è considerato il più grande difensore della storia del calcio (il Pelé o il Maradona delle retroguardie, tanto per capirci) - decise di dire addio alla Nazionale a soli 34 anni (vero, Buffon?) ho smesso di guardare non solo le stuccamichevoli, ma anche le partite di qualificazione a Europei e Mondiali. Dunque, se tutto va bene, rivedrò una partita degli Azzurri tra un paio d'anni. Con Ancelotti in panca, mi auguro, e non quel buzzurro di Conte o quel fighetto di Mancini.
(il mio ricordo va necessariamente a un Inghilterra-Italia del novembre '73, gol di Capello su passaggio di Chinaglia, prima nostra vittoria a Wembley)
Dueruote
Guardo un solo sport in TV... il sei nazioni. Il resto non mi emoziona.
Canemitzo
Dueruote wroteGuardo un solo sport in TV... il sei nazioni. Il resto non mi emoziona.
Ecco.
Almeno nel rugby ci rifacciamo :white:
Dueruote
Perdiamo con onore. Lottiamo fino alla fine. Nessuno si rotola in terra per un pizzicotto. Non importa se vinciamo.
enzorock
Dueruote wrotePerdiamo con onore. Lottiamo fino alla fine. Nessuno si rotola in terra per un pizzicotto. Non importa se vinciamo.
Vabbé però è una vita che collezioniamo cucchiai di legno dai! Neanche IKEA ne ha così tanti! 😃
Canemitzo
Dueruote wrotePerdiamo con onore. Lottiamo fino alla fine. Nessuno si rotola in terra per un pizzicotto. Non importa se vinciamo.
Ma i calciatori sono bellissimi, ricchissimi e famosissimi, guidano macchine fantastiche e fanno l'amore con donne da sogno.
Lo so, lo so, ho amato il calcio alla follia (da ragazzino il campo dei salesiani era casa mia, anche perché la casa, quella vera, non ce l'avevo) ma sono consapevole che il rugby é molto ma molto più sport.
Canemitzo
.
Ale1973
W lo snooker. Solo lì ho visto giocatori autoaccusarsi di un fallo quando nessun altro se non loro stessi se accorge. Non sarà uno sport (il biliardo non è considerato uno sport) ma la sportività e la signorilità di quell' ambiente sono eccezionali...
black-dog
Seguo ancora il calcio, ma non riesco ad appassionarmi al calcio degli sceicchi, dei fondi cinesi, dei i petrolieri russi.
Al calcio della giornata spalmata su 2 giorni e 10 orari diversi.
Non riesco ad ammirare calciatori con le sopracciglia rifatte che si presentano agli allenamenti in gonna e che comunicano tramite Instagram.
Sono cresciuto con il calcio dei presidenti tifosi che spargevano il sale in campo o che si presentavano allo stadio con i calzini rossi portafortuna, un calcio giocato da venticinquenni anni che dimostravano quarant'anni.
Comunque sia pur avendo adesso in sottofondo la partita, spengo e mi riguardo l'irrinunciabile capolavoro: Das kabinett der doctor Caligarisssssssssssssssssssssssss
AndreaZ
Il calcio non mi è mai piaciuto, a scuola nell'ultima ora( dedita ad attività fisica) tutti giocavano a calcio in patronato, tutti si beavano in doppiette triplette e calci rovesciati alla Pelè, conoscevano le formazioni delle squadre a memoria, capivano come giocare al totocalcio, a me non interessava giocare, gli schemi mi annoiavano, i giocatori non li conoscevo nemmeno se li leggevo figuriamoci a memoria, a diciotto anni ho scoperto che nella schedina c'era un pezzo che si chiamava "figlia", per anni non avevo mai capito che cavolo era sta figlia, e di chi...
era un pezzo di carta e basta.
Io fantasticavo su Jimi Page, sulle chitarre elettriche, sui distorti, sulla potenza di un Mi-, sul palco, sui fiumi di gente , ecco quelli si, gli accordi li conoscevo.
Sentivo il rombo delle moto che sfrecciavano a tutta velocità facendo un bordello della madonna che mi spaventava, ero sempre li in attesa del botto, sembrava che il motore si dovesse lacerare tanto erano su di giri..invece niente, nessun botto per fortuna.
Beh, in verità ho ricordi che qualcuno ci aveva rimesso la pellaccia, sia lui che la bella che portava dietro, ma negli anni '70 era un vanto dicevano quelli con le tute di pelle e i capelli lunghi che la domenica si ritovavano nel solito bar a dare foggio di brillanti luccichii delle cromature, crepare in sella, e sentivo che parlavano di cavalli, potenza, velocità, fracasso, ecco, negli anni '70 sembra che fosse importantissimo che la moto facesse un baccano della malora..
Il motocross sono andato a vederlo un paio di volte ma mi stancava, semtre lo stesso giro, sempre uguale, noioso e decisamente rumoroso.
Mi interessano di più gli sport cosiddetti "minori", quelli che seguono in pochi e/o che non hanno orde di tifosi che lo fanno diventare un business come il calcio che sembra che siano star di immagine invece di quello che dovrebbero essere, cioè degli sportivi.
Seguo il moto GP quello si, ed il Rugby, e anche se l'Italia prende sempre legnate non importa, non sempre il vincitore è colui che vince.
Neophytus
Dite quello che volete. Non esiste nessun gioco di squadra che possieda, insieme con la disarmante semplicità delle regole, la bellezza tecnica e la varietà dei gesti che sono propri del calcio.
Poi, che il sistema-calcio sia quel "denaro in circolo" che Slow ha descritto con un'immagine efficace, non vi sono dubbi. Ma se non vi emozionate a una finta di Garrincha o di Baggio, a un dribbling di Best, a una sforbiciata di Cruijff, a un sinistro al volo di Riva... Pazienza. Mi dispiace per voi 🙂
enzorock
Neophytus wroteDite quello che volete. Non esiste nessun gioco di squadra che possieda, insieme con la disarmante semplicità delle regole, la bellezza tecnica e la varietà dei gesti che sono propri del calcio.
Poi, che il sistema-calcio sia quel "denaro in circolo" che Slow ha descritto con un'immagine efficace, non vi sono dubbi. Ma se non vi emozionate a una finta di Garrincha o di Baggio, a un dribbling di Best, a una sforbiciata di Cruijff, a un sinistro al volo di Riva... Pazienza. Mi dispiace per voi 🙂
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AndreaZ
Neophytus wroteDite quello che volete. Non esiste nessun gioco di squadra che possieda, insieme con la disarmante semplicità delle regole, la bellezza tecnica e la varietà dei gesti che sono propri del calcio.
Poi, che il sistema-calcio sia quel "denaro in circolo" che Slow ha descritto con un'immagine efficace, non vi sono dubbi. Ma se non vi emozionate a una finta di Garrincha o di Baggio, a un dribbling di Best, a una sforbiciata di Cruijff, a un sinistro al volo di Riva... Pazienza. Mi dispiace per voi 🙂
Buuuuhhh...Viva Juve Abbasso Milan ( mi pare dicessero così ) :huahua: