elisabeth wrote
Moter ma che fai, i cerchi nel grano? 😃
Grande Fernando!!
quelli e il parcheggio della affamata fira Sdaz a Sasso Marconi , adesso e semplicemente vuoto tutto l'anno , pero............
modo aneddoto on
Un anno fa ero io a primo ora del mattino , circa le 7 da passeggiata con il mio canne. In queste primi giorni di primavera il fiume Reno si rivela al ferreo controllo degli uomini e piena lussureggiante il suo letto, disarmando le dighe le stanche , e per ciò che vado al prato del antico palazzo Rossi da dove esce un sentiero lungo il fiume vicino al posto dove , tempo fa si pagava al traghettatore per attraversare .
Lontano ,nella solitudine dal prato ,vedo un uomo vecchio vestito da quella forma riconoscibile , tanto qua como a spagna, della sobrietà di quelli che hanno sopportato le difficoltà e le miserie della guerra.
Veloce il mio canne corre a fare il saluto rituale , 40 kg di labrador nero di testa grossa a tutto vapore diretto al suo obbiettivo . io spaventato esco indietro urlando mie parole per fermarlo, ma niente di fare ,Iron no si ferma anestetizzato per la gioia di sentire il freschezza della rugiada nelle sue gambe e consapevole che quelli target suo li aspettava senza paura , con calma e magari , con il primo sorriso della mattina.
Il evento con il canne mi aiuta a iniziare una gratissima conversazione con queste uomo, un ragazzino cresciuto lavorando quelle stesse terre che noi calpestavamo , figlio dei figli de quelli che hanno stato sfruttando la madre terra nelle riva del Reno , nelle confine delle proprietà dal palazzo Rossi. Nato a principio delle infausto secolo XX ha avuto la sfortuna di essere un giovane sano nelle anni 30 e , magari, la fortuna di sopravvivere alla guerra alpina.
Non mi ha detto se era da una parte o dall'altra , e io , no li ho chiesto, se mi dicesse quei giorni del "purgatorio" tra il momento da finire la guerra e il giorno che ritornò a essere un "cittadino più" da Sasso Marconi.
Lui , come si definiva , era un ragazzo senza istruzione, o al meno, quelli regolamentati. Secondo lei, non riuscì a imparare a leggere fino varie anni dopo guerra , e per ciò e per la sua semplicità al parlare, che io voglio pensare che se trattata di un soldato semplice. Secondo lui una mattina li hanno detto che si potevi andare a casa, cosi, niente spiegazione, niente da mangiare per il ritorno , nessun pulmino , nessun treno. Quelle giorno lui tra altri emiliani iniziarono a camminare corso sud , durante tredici giorni cercavano di mangiare nelle campi, boschi e paesini , anche di orientarci tra le fiume con ponte devastati .
Arrivando a casa per la parte da Pianoro, da dove li lascio il ultimo dei gruppetto , ricorda che quando alla fine riesce a mettere i piedi sopra la terra che lo ha visto nascere, non cera nessuno , non trovava le case e le persone non erano le stese.
A poco a poco le case e le persone ritornavano piano a essere come prima , ma più triste , solo quel giorno da Settembre alla fira di Sdaz torno a trovarci a casa.
Parliamo di tantissime cose mentre il sole da primavera ritornava al suo trono nel celo, e il mio cane godeva su e giù delle erbe fresche e degli odore delle capriole cercane , tra di loro che t
utta quella parte della riva del fiume fino alle coline erano coltivati anche quella dove oggi si parcheggiano le machine per la fira di Sdaz. Sono tornato a quelli prato alle stesse ore parecchi volte e non gli ho visto più, Forse non è mai esistito o magari adesso guarda da lontano le sue montagne dalla finestra delle ultime piante dal Ospedale maggiore. Serve queste racconto per rinnovare la sua memoria, tal come io penso , una persona non muore mentre qualcuno da qualche parte parla di lui.