Dopo essere andato a letto alle 4 mi sveglio alle 11. Vedo che fuori c è il sole. È fatta. Faccio colazione con un pezzo di pizza avanzato, un goccio di coca cola ( e una precisa igiene orale) e mi vesto. Dopo mezz ora il suono del mono risveglia la placida via dove abito, i cani abbaiano mentre passo vicino ai loro recinti. Visto la disponibilità di tempo e il meteo ottimo ( 8 gradi) mi dirigo verso il Lago di Garda. Arrivo a Peschiera, supero Sirmione, arrivo a Desenzano e li, invece di seguire il lungolago verso nord mi dirigo verso la montagna deciso di raggiungere il Lago di Ledro, mai visto e da molto tempo una mia curiosità.
Dopo molti km di gallerie arrivo ai lembi di questo splendido lago, coccolato dal sole e abbracciato da un silenzio surreale, interrotto di quando in quando da un gruppetto di starnazzanti papere. Ho percepito il profumo dell’ aria pulita tipico dei luoghi montani.
Stupito di fronte a tale splendore naturale mi sento salutare, mi giro ed è un altro motociclista! Mi chiede come mi trovo con la R.E. e la riempie di complimenti. Ci salutiamo e riprendo la strada verso nord. Il sole precede ogni singolo centimetro percorso dalla moto, io sono totalmente positivo, svolto verso “Lago d Idro" accompagnato dal borbottio del mono che pare una antica melodia.
Il sole d un tratto scompare, nascosto dalle alte montagne, la temperatura cala parecchio, tanto che la neve che pensavo scomparsa... è ancora ovunque, compresa la strada che è sporca e piuttosto scivolosa. Proseguo, mancano pochi km a Idro ma la strada invece di migliorare peggiora, il freddo diventa intenso, ai lati della strada lunghissime stalattiti di ghiaccio, alcune lunghe più di un metro, la strada si inerpica e diventa tortuosa, percorrere i tornanti con la neve sporca è un delirio, dopo 2 tornanti quasi mi arrendo ma, fiducioso nel ritorno del sole, tengo duro. La velocità massima è di 30 km/h infatti oltre alla neve i pochi tratti puliti sono colmi di ghiaia. Che avventura…
Arrivo al lago d Idro, una vera e propria chicca tra i monti, nonostante il freddo più di una persona cammina lungo il Lago. Una famiglia mi ricorda quando, piccolo, andavo in montagna coi miei genitori e mia sorella. Il freddo intenso e puro non da fastidio
La nuvola di ricordi nostalgici viene interrotta dal mono che instancabile richiede altra strada da divorare. La strada è ancora sporca ma percorribile ad una velocità umana fino alla testa del Lago di Garda dove mi accoglie Riva del Garda. Confesso che ero piuttosto sollevato nel ritrovare una strada asciutta e sicura. Mi fermo a Torbole dove mi regalo una bella birra weizen davanti al bellissimo Lago di Garda che probabilmente invidioso di avermi spartito con altri due laghi era insolitamente spettacolare!!