Combinazione astrale favorevole: s'allineano non tanto i pianeti, ma un turno ed un riposo concomitanti agevolano l'uscita infrasettimanale (tant'è... meglio di niente...) per il sottoscritto e la sua Ufficiale in Seconda 😃 .
S'organizza quindi una sortita soft ma gustosa, con sconfinamento sui vicini saliscendi Umbri (e quando le curve imperversano, la Royal risponde!! 😉 ).
Lasciamo con andatura pigra (più noi che il mezzo 😃 ) la vallata del fiume Esino per toccare le Grotte di Frasassi (parentesi... le cito spesso d'esempio, qui in zona, per riassumere il mio modo di vedere i "viaggi", qualunque essi sano, e le relative mete...
"Vengono a visitarle dal Giappone, e chi abita a 15-20 km di distanza manco sa cosa siano!"; valorizzare il Bello che ci circonda, prima di cercare l'oro chissà dove. Ok, ok, sono un po' talebano da questo punto di vista... sorvoliamo... 😉 ). Di qui comincia lo scenario decisamente coreografico della Gola della Rossa (su diverse riviste di settore addiritturano le paragonano, con il Furlo e la Gola del Sagittario, alle "Gole del Verdon" "de noantri". Forse un pochino 😃 eccessivo e forzato il paragone; il Furlo rimane più corto ma più caratteristico, il Sagittario combina bene "durata" e paesaggi, ma anche questa gola nostrana ha il suo perchè).
Un paio di scatti rubati nei pochissimi "anfratti" liberi per la sosta non rendono assolutamente merito al paesaggio...
...ed al Sentino che scorre e scava paziente accanto.
Sassoferrato, superata di getto; la via maestra proseguirebbe per Cagli ed il vicino Monastero di Fonte Avellana (pure Dante era venuto da turista da 'ste parti 😛 ), ma andiamo dritti verso la vecchia strada ( :cool: così mi piace!!) ed il Parco del Monte Cucco.
Parecchi occhi al fondo stradale, un po' "così" nel primo tratto (eufemismo...), accompagnano l'andatura verso il Valico di Scheggia, al confine Umbro-Ciauscolesco 😛 ...
...dove, a riprova della congiuntura di cui sopra, una coppia in GS ci saluta calorosissimamente 😃 😃 .
Continuano i saliscendi: se il primo tratto era più ostico e "minimal", la seconda parte è di completamente altro avviso.
Strappo della Madonna della Cima: altezza non eccelse ma curve perfette e fondo spettacoloso (non per niente è zona di gare di regolarità e Cronoscalate ralliestiche)...
(scusate, c'è un intruso nell'inquadratura... 😛 )
Strada gustosissima, a tratti vicina alla perfezione.
Unico neo: ho modo di testare fra le primissime volte il pignone +19 in salita, e negli strappi più forti si sente (ma leggerissimamente) un calo, anche se ad essere sinceri davvero piccolo (sempre ad onor del vero: guida in due, e con uno stile - il mio - che non è che eccella, quanto a brio di guida, eh... 😃 ).
Si scollina a Gubbio: per la conformazione altimetrica e storica, è impresa avvicinarsi al centro con mezzi a motore senza autorizzazioni. Dopo un controllo attento, comunque, fissiamo la tappa in Piazza della Repubblica (stop più vicino al "clou" del paese, e bello ricco di posteggi bianchi per moto :thumb: ).
Particolare curioso: c'è una vicina fermata dell'autobus, dove mi fermo. Un folto gruppendo indiano o giù di lì guarda e si da di gomito, sfornando sorrisoni da foto in posa della prima comunione. Riconosciuta!! 😃
Finiscono i saliscendi motorizzati, cominciano quelli a piedi...
Ah: della locale e celeberrima "Corsa dei ceri", so poco o nulla. Ho trovato però il mio quartiere favorito. Non so nom'è, ma mi ispira!! :wow:
Da piazza Grande la vista ha il suo perchè!
Poca gente in giro, per la maggior parte crucchi già scottati dal sole.
Pausa gastronomica, non prima d'aver "salutato" il vicino Teatro Romano...
...e si riparte: a ritroso percorriamo l'alternativa al Valico di Scheggia/Madonna della Cima, tagliando per la Sella di Burano...
...fino ad intersecarci sul vecchio tracciato della Flaminia, che per fortuna qui di "Statale" ha mantenuto soltanto il nome...
Sigillo, Costacciaro, Fabriano; quasi di rientro, ultima micro tappa in quel di Serra San Quirico, all'Abbazia di S. Elena (che, con Santa Maria delle Moie e San Vittore alle Chiuse a Genga, costituisce un trittico romanico dell'XI sec. non indifferente...). A differenza delle altre due questa però, sconsacrata, non è visitabile, se non esternamente (è provata e viene affittata come location per eventi e metrimoni... bah...); a corredo però ha un allevamento di daini :wow: , visitabile...
Ad arriviamo a casa!
Ah... alcuni camion delle cave di zona, e dei brevi tratti asfaltati di fresco, renderanno decisamente meno monotone le mie prossime "sessioni di pulizia" (qualora ce ne fosse stato bisogno 😛 ).
Ma ne è valsa la pena!!
:thumb: