28 Agosto 2016.
Last but not least.
L'aria fresca del mattino di montagna (Pescocostanzo i suoi quasi 1400 mt se li fa tutti) ha qual sapore acre, pungente e piacevole ideale. Un misto di sensi, si esaltano la vista, il tatto, l'olfatto su tutti.
Ci fosse pure il lardo d'Arnad ancora, saremmo al top. 😃 :lol:
La mia Ufficiale in Seconda si prepara con calma mentre rimonto il borsone "one night only" dietro la Royalina; quello scarico brunitissimo sembra chiedere pietà, gli ammortizzatori ti fanno ciao 😃 ma tutto il resto scalpita per riprendere la strada.
Il gestore del Garni mi guarda sornione mentre impacchetto il tutto, fuma e prorompe: "Royal Enfield, bella, gran bella moto!".
Sono pronto come di consueto a rigirare i complimenti per chi dimostri di conoscere un prodotto - per fortuna - di nicchia e per chiedere banalmente come mai la conosca, ma mi batte sul tempo anticipandomi: "...ricordo in India, era pieno".
Mistero svelato.
Ripartiamo dondolati dai sampietrini, riprendendo per Roccaraso (la "Montagna dei Napoletani", contraltare la Terminillo e della sua "romanità"): aggiriamo pian piano il massiccio della Maiella imboccando il Piano delle Cinquemiglia...
https://youtu.be/nQSrYshYv_c
...nome altisonante per un lungo catino verde pastello chiaro; paradiso degli sciatori di fondo, chissà che spettacolo deve essere ricolmo di neve d'inverno.
Appassionati di trekking ci salutano lungo la strada, il rettilineo scorre tranquillo; alcuni cartelli invitano ad una vicina "Strada Napoleonica" - ammetto l'ignoranza, non so cosa poteva farci il buon Bonaparte qui in zona, semmai Murat, ma vabbè... - .
Alcuni Biker (è domenica) accompagnano la discesa dall'altopiano,con curve decise (a sinistra) ed indecise (a destra) si piega pian piano verso Sulmona.
Di qui la scelta razionale spingerebbe a spingersi verso il Chietino e l'Adriatico, ma pur essendo in dirittura d'arrivo il Giringiro merita ben altri scenari. Direttiva per il Monte Sirente, Gole di San Venanzio: un canyon nostrano (verde e roccioso il giusto) fatto di curve decise ma piacevoli, con uno scenario naturalistico a corollario di quelli giusti.
Aumentano le due ruote a motore, tanti "pistaioli" al limite del Codice e biker duri e crudi di quelli che "io 3000km me li faccio in un we"; come passisti in bici proseguiamo del nostro passo, senza intralciare per non essere intralciati.
Non saranno il Verdon, o le vicine Gole del Sagittario, o la bistrattata ciauscolica Gola del Furlo, ma anche le Gole di San Venanzio guadagnano il loro posticino nell'ipotetica cineteca del Giringiro 2.0...
https://youtu.be/MLGLk-pHqsA
Sonia allarga le braccia, "lo vedo fare nei film, voglio provare", mi confida all'interfono con la gioia sincera di chi apre i regali a Natale.
Spuntiamo a Molina Aterno in un tripudio di scarichi non omologati: un raduno HD insolitamente anima quel pugno di case attorno la centralissima parrocchia. Deve essere qualcosa di ufficiale: gonfiabili, stand, presenze ufficiali. Robe grosse, insomma. Scorriamo nell'inosservanza più totale mentre ce la ridiamo nei caschi jet, è goderci la strada che cerchiamo, qualche sguardo in meno non intaccherà senz'altro il programma (anzi!). Proprio da Molina si snoda la vecchia direttrice per l'Aquila, un tragitto old school battuto eccessivamente dal sole in una scenografia stranamente brulla e sassosa. Il fondo è un po' così così, con i tornanti anche un po' sporchi e ghiaiosi: i "power ranger" tutati a tutta velocità sembrano infischiarsene - sarò un fermone io, ma non so come facciano a fidarsi in pieno di velocità e traiettorie quando il brecciolino la fa da padrone.
Bah.
Api, mosche e moscerini, esaltatissimi dalla calura e dalla macchia arida, si suicidano in massa sugli occhialoni e sui giubbotti traforati; piccoli villaggi grigio chiaro si snocciolano lungo la provinciale. In un piccolo bar dove trovo anziane ed anziani alle prese con l'aperitivo post messa domenicale :lol: trovo pure il tempo di fare inconsciamente da "spauracchio" per un cliente alle prese con la nipotina forse un po' troppo vispa ("Non puoi prendere il gelato ora, poi dopo non mangi... e guarda che il signore lì non vuole, eh!" - Sonia, se leggi non ridere!! 😃 😃 😃 ).
Pali di rinforzo alle abitazioni si infittiscono fino al triste cartello del bivio per Onna; non dico nulla, colpevolmente forse guardo e passo.
Periferia de l'Aquila, non entriamo in città, le ruote raggiate della Royal riprendono brevissimamente la Pallostrada verso il Traforo del Gran Sasso.
Immortalo (addirittura!! 😃 😃 ) il passaggio nel tunnel appenninico a mezzo camerina...
https://youtu.be/hxnweEqTOWI
Avevo evitato disgustato a suo tempo il passaggio sotto il Monte Bianco a mezzo anonimo traforo, buttandomi(ci) in pasto alla bufera francese, e cambio idea per il gigante appenninico??
Mah, sarà perchè in parte l'ho "visto nascere" (ricordo la diretta tv col faccione baffuto e rassicurante del buon Fazzuoli, all'atto della rottura dell'ultimo diaframma di roccia a metà anni 80); sarà per l'immagine della chioma pazzoide "a la Ritorno al Futuro" del buon Prof. Zichichi che immagino alambicchi alla mano (ogni professorone che si rispetti ha i suoi alambicchi... o no?? 😃 ) alle prese nel suo laboratorio sotterraneo proprio qui; o non so bene perchè mai, ma questo tunnel bene o male "mi sta simpatico".
Se solo la marmitta riuscisse a rendere onore ad una galleria così lunga.......... 😃
Riusciamo a riveder le stelle (che essendo giorno, non ci sono...), scendiamo a picco fin quasi verso Teramo.
Ad un autogrill saturo di automobilisti e carente di (incolpevole) personale, troviamo conferma sulle condizioni del traffico. Coda continua da Giulianova praticamente fin quasi ad Ancona, lungo tutta l'A14. Alè, viva il rientro.
Prendo tempo, rifornimento, controllo pressione, confido a Sonia appena rimontata in sella: "tutta statale, poi vediamo".
L'Adriatica. Per tutto il rientro.
Vien da sudare a pensarci.
Bicchiere mezzo pieno, il rientro di suo sarà meno anonimo e più movimentato, di sicuro. Il fatto è che nel tratto Nord Abruzzese e Marchigiano poi, la Statale Adriatica non ha tratti propriamente a scorrimento veloce: strisce pedonali, semafori, rotatorie, traffico (e aficionados dell'ombrellone, a ridosso del mare).
L'inizio è promettente comunque, e l'entusiasmo di Sonia alla vista dell'Adriatico Nostrum è contagioso. Giulianova, Tortoreto, Alba Adriatica: pochi problemi, poche onde rosse, pochi intralci, sembra una piacevole passeggiata (anche se il traforato dei giubbini nulla può contro questo tempo da spiaggia).
Con Martinsicuro salutiamo l'Abruzzo ed il Sud, il Giringiro ritrova le Marche. Porto d'Ascoli e San Benedetto, il traffico torna a farsi pressante. I biker sono sporadici, e quelli marittimo-domenicali, in infradito (nooooooo........) guardano basiti senza rispondere il mio segno "V" di saluto a due dita, che rimangono sventolanti non ascoltate nella calura della domenica d'Agosto.
Inciso, io in fondo non ce l'ho con gli altri biker (anzi!!); certo, se chiamo "power ranger" gli "stradali tutati" è per ironico contraltare al nostro "fermoni" o "cancelli", per dire; manco con gli scooteristi, nessun problema (semmai di gusti........).
Ma proprio gli scooteristi, gli scooteristi... Perchè questo atavico infilarsi a destra, ora a sinistra, ora a destra ancora; questo pericoloso (per loro e per gli altri) sgusciare un po' ad minchiam, questi comportamenti un po' border line, non li capirò mai.
Ne affianco uno, è uno scooterino. Ragazzetta sui 17, 18 anni alla guida, accosto ed affianco per tipo sette minuti abbondanti d'orologio (anche per spezzare la monotonia subito dopo Grottammare - bellissima!!! - ).
Sette minuti d'orologio, a mo' di studio.
Ora tutta a destra, lì lì per superare tra auto e marciapiede; poi sulla sinistra, quasi a toccarci; rigorosamente al centro ed incollata ad un paio di dita dal lunotto dell'auto che la precede. E poi inspiegabile, circa 420 secondi percors a bocca aperta.
A bocca aperta!
Perchè??
Terminiamo l'analisi pseudosociologica e riaccelleriamo il passo, nè io nè Sonia riusciamo a spiegarci l'arcano.
Comincio comunque ad accusare il colpo: troppi semafori, troppe "zebre", tanti velox (nessuna busta verde nella cassetta, ancora.. 😃 ), tanti Suv; divento insofferente e perdo la calma proverbiale, sbraccio ad invitare ad un 360° completo l'auto che si immette all'improvviso invadendo completamente anche l'altra corsia opposta, saluto calorosamente quella allo stop che aspetta tutto il rettilineo e decide che è arrivato il suo momento quando siamo ad un metro circa di distanza.
Un signore sulle strisce pedonali comincia a correre vedendomi arrivare lontanissimo, rallento vistosamente pur mimando con le spalle l'andatura come se volessi caricare: capisce che la sua premura era immotivata, se la ride di gusto per la figura magra, rido pure io, ci salutiamo passandoci accanto. Allento un po' la pressione.
A Civitanoca trovo un furgone brandizzato Royal Enfield - mirabile dictu - del nuovo concessionario, ha adepti attorno, rallento e manco ci guardano.
"Se sapessero che abbiamo combinato", io e Sonia ci scambiamo quasi d'intesa.
Pur infittendo le soste arrivo quasi alla sottile linea rossa, accosto ad un distributore ovviamente chiuso per ferie per dar sollievo alle terga (sono distrutte). Fumo, guardo il contachilometri, mi sbircio attorno. Il chilometro 4000 (quattromila, 00) scocca prosaicamente di fronte la gialla e svedesissima Ikea di Ancona; speravo decisamente qualcosa di più pomposo e glorificante.
Mi cade l'occhio, ho un flash.
Moto al tagliando, mecca ufficiale, quasi un mese fa. Tra le millemila cose da far controllare, indico il regolatore di tensione. "Si è staccato il supporto, l'ho rifissato con le fascette - sentendomi tanto MacGyver,ndAndreaBeatles - "; i miei dubbi sono sul suo funzionamento e se ci possono essere indizi pericolosi (sono, siamo rimasti a piedi per colpa di quell'affarino ben 2 volte sul Suzuki Gs750 pre-Royal, vorrei DECISAMENTE evitare un bis inatteso), più che sul sostegno vero e proprio.
"Così non va bene, risaldiamo la staffa, così regge e va bene".
Guardo e rido come un cretino, è li che spenzola tranquillo e bel bello sotto la sella.
Una vite del paracalore, gli ammortizzatori, il supporto del regolatore di tensione. La lista dei missing in action si conclude qui.
Ultima via alternativa, ultime curve, ultimi sorrisi.
4048 chilometri, Jesi, il Giringiro 2.0 è tornato a casa.
2 giorni per ripulire quei benedetti cerchi e riportarli ai fasti passati, lucidare e coccolare l'amata Royalina - protagonista unica dell'impresa - .
Bagagli e borsoni riposti, livrea "normale" tornata in auge. Frigo ricolmo di calamitine ricordo, e il segno dei guanti ben impresso sulle mani (le "stimmate del biker" 😃 ):
Beh che dire... Marche, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Svizzera, Piemonte, Valle d'Aosta, Francia; e poi Umbria, Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Lucania, di nuovo Marche; mi faceva piacere condividere con Voi questa nostra esperienza. Abusando della vostra pazienza. :lol: Nell'attesa, se e quando ci sarà, di un Giringiro 201?.
E mia intenzione comunque non era trascrivere un mero itinerario di viaggio (un buon navigatore o una mappa possono ottenere risultati simili o migliori), nè recensioni o consigli su strutture turistiche o simili (anche qui, siti completi possono intervenire in maniera puntuale o aggiornata); quanto invece provare a riportare emozioni ed impressioni che un viaggio del genere riesce a trasmettere a chi lo intraprende.
In Royal Enfield.
L'esposizione e la struttura del racconto sono forse sotto forma un po' grezza, esposizione nel complesso magari poco fluida ed organica - in quanto nata non con l'ottica, appunto, di essere un "Uno", completo, da far leggere; nella complessità è decisamente lunga, lo ammetto. Ma non quanto avrei voluto. 😃
Liberissimi quindi nel leggere e (ri)viaggiare con noi. Di tagliare, scegliere, idealmente cancellare, modificare (che so, dettagli magari poco tecnici o specifici). Se volete, è qui. Ripercorretelo con noi, risognate, fatevi contagiare: sarei il primo ad esserne onorato, prima che felice. In caso contrario, spero di aver regalato un'emozione "strana" a chi leggerà, avendo testimoniato che chiunque, volendo, può ritrovarsi in un'avventura dal sapore speciale. Questa.
Un saluto ed un lampeggio pure da Sonia, ovvio!! 😉