AndreaBeatles
:eeek: Oddio...
serpico
O cacchio..
aquilacd
:eeek: :eeek: hooo porch......
Canemitzo
E in albergo non fare come quel ragazzo che conoscevo.
- Gradisce una copertina, in camera?
- uh? no, grazie, non credo avrò freddo.
Neophytus
Canemitzo wroteE in albergo non fare come quel ragazzo che conoscevo.
- Gradisce una copertina, in camera?
- uh? no, grazie, non credo avrò freddo.
Alla eventuale coperta ci penserò dopo cena...
gattoarturo
:eeek: :huahua:
Neophytus
Il primo suggeritore ha cui ho dato retta è il mio complice in libidinis Gattoarturo. Magnata opípara al ristorante Il Casale di Chianciano: ve lo raccomando. Per dessert, mezza porzione di formaggi (che non son riuscito a terminare) con marmellate dello chef e pane sciapo. Non vi dico altro. Immaginate soltanto 😛
Edit: mi sa che della coperta, stanotte, faccio a meno...
vecchiolupo
Nel caso di potesse ancora interessare, c'è una yogurteria STRAORDINARIA proprio all'ingresso della parte alta, puoi lasciare proprio lì la moto.
Neophytus
La strada che da Chianciano immette sulla Cassia, in direzione San Quirico è popolata da ciclisti occhialuti e per lo più in panzetta, omini e done... Alcuni dei quali accusano un'età palesemente gerontocomica. Sarà Chianciano?... Sarà l'aria delle terme?... "Beati chi ce riva" diceva la mia bisnonna nel suo originale idioletto veneziananconetano.
Visto il tempo, che non si sa quel che promette, ho deciso di modificare i piani odierni. Giro più breve, con più soste, con la meta - Arezzo - avvicinata di un giorno. Adesso sono a Bagno Vignoni. La conoscete? Se passate da queste parti, la visita al piccolo borgo è irrinunciabile. Lo spettacolo che si offre appena oltrepassato il brutto hotel che sta sulla soglia è fra le piú suggestive d'Italia. Certo noi italiani le abbiamo pensate proprio tutte...
Slowhand
Bagno Vignoni è stata la prima "uscita" di Tommy, aveva neanche tre mesi e ce lo siamo portato in un WE. E si, è davvero uno spettacolo unico, non solo la piazza col vascone ma anche i resti delle terme antiche, a strapiombo sulla vallata. Resta per me un mistero il perché sia chiuso lo stabilimento pubblico, ma tant'è.
Lì vicino c'è la torre di Vignoni Alto, non è visitabile ma la strada è un bell'andare, e il panorama merita.
vecchiolupo
Slowhand wroteBagno Vignoni è stata la prima "uscita" di Tommy, aveva neanche tre mesi e ce lo siamo portato in un WE. E si, è davvero uno spettacolo unico, non solo la piazza col vascone ma anche i resti delle terme antiche, a strapiombo sulla vallata. Resta per me un mistero il perché sia chiuso lo stabilimento pubblico, ma tant'è.
Lì vicino c'è la torre di Vignoni Alto, non è visitabile ma la strada è un bell'andare, e il panorama merita.
Purtroppo è stata chiusa al pubblico perchè parecchi anni fa ormai c'è stata una proliferazione batterica pericolosa che considerando la temperatura dell'acqua sarebbe stata difficile da debellare definitivamente. Dopo aver visto il film di Tarkovski infatti rimasi molto deluso nel non potere immergermi nella vasca come era stato per secoli.
Neophytus
È una mia impressione, o i toni dominanti della Val d'Orcia indulgono meno al ridente che al malinconico? Le strade e che ho percorso stamani e i panorami che ho osservato sotto un cielo nuvoloso non smentiscono, se non altro, la sensazione provata ieri pomeriggio, sotto il sole, dalla balconata del Palazzo Piccolomini. E che cosa vedeva Pio II mezzo millennio fa, quando si affacciava a contemplare l'immensa vallata ondulata, dai radi cipressi, dai colori tenui e quasi morticini, che si apre ai piedi di Pienza? Possibile che ne ricavasse un presagio di inazione, se non di sconfitta? Tutti i suoi grandiosi sforzi politici e diplomatici - l'istituzione di una Crociata per liberare Costantinopoli dal Turco- si arenarono mestamente ad Ancona, che è la città in cui sono nato. Enea Silvio, la Crociata infruttosa, Ancona, le mie letture degli umanisti italiani, alcuni episodi dell'architettura e della pittura di quel secolo straordinario che va da Lorenzo Valla a... Michelangiolo? Tiziano? Tintoretto?... Sí, ma chi c'è in mezzo, anzi al centro? C'è chi mi ha mosso a questo viaggio, che sento sempre più intimo. Comincerò a vederlo dal vivo oggi pomeriggio.
Intanto lascio la graziosissima Montisi - da cui sto scrivendo queste note che ora (12:45) non posso pubblicare perché non c'è campo, e mi appresto a prendere la strada di Arezzo
Neophytus
Tanto malinconica è la Val d'Orcia, quanto verde, boscosa e serena è la Val di Chiana (e ancora diversi sono il senese, la Maremma, la Versilia... Come dire: un assortimento di Toscane in una sola Toscana). Eppure.
Adesso mi trovo a Civitella, ed è un frammento, o un episodio, di un altro viaggio - in questo mio nuovo viaggio - i cui spezzoni sto mettendo insieme da qualche anno, da quando mi muovo in motocicletta. Qui a Civitella si consumò uno dei tremendo eccidi che le truppe naziste in ritirata sotto l'avanzare degli Alleati e le azioni delle formazioni partigiane realizzarono nella terribile estate del '44. Come a Marzabotto, come a Sant'Anna di Stazzema. Nella piazza graziosa, accanto alla Chiesa di Santa Maria Assunta, ci sono una lapide e un bassorilievo che ricordano quello strazio. La piazza è intitolata a Don Alcide Lazzari, il coraggioso parroco che, pur potendo avere salva la vita - proprio come a Sant'Anna di Stazzema - non volle abbandonare la sua gente. Nell'edificio porticato che si estende su Via Martiri di Civitella vi è una "Sala della memoria" che mi accingo a visitare.
Royal_Lele
Neophytus
Grazie Lele! 🙂
Neophytus
Toccante la Sala della memoria di Civitella Val di Chiana. Strazianti le memorie in forma di oggetti personali spesso insanguinati, lettere di sopravvissuti, fotografie di uccisi... Alcune pallottole. Il volto del boia della "Divisione Göring", che restò impunito.
AndreaBeatles
Neophytus wrote
Intanto lascio la graziosissima Montisi - da cui sto scrivendo queste note
:thumb:
Bellissimi luoghi, invidia (forse i "toni quasi autunnali" regalano colori diversi ma sempre affascinanti...)!
Neophytus
Valeva la pena di passare a Montisi, grazie Andrea. Tra l'altro, ho trovato una bellissima panca di pietra, addossata al muro di una casetta medievale, sulla quale mi sono potuto accoccolare per fumare e scribacchiare con gran soddisfazione;)
Neophytus
Quando Piero della Francesca venne "scoperto" tra Sette e Ottocento dai viaggiatori inglesi e francesi, della sua opera e della sua arte non si sapeva più quasi nulla. Qualche pagina - encomiastica ma imprecisa - dedicatagli da Giorgio Vasari nelle "Vite", gli affreschi assai rovinati della Basilica di San Francesco ad Arezzo - peraltro di attribuzione ancora incerta, anche a causa delle notizie di seconda o terza mano raccolte da Vasari, qualche pala, i ritratti di Federico da Montefeltro e di Battista Sforza nelle tavolette agli Uffizi, l'affresco stinto del Tempio Malatestiano a Rimini... Il "ricordo" del lavoro teorico sulla prospettiva nel trattato matematico di Luca Pacioli. Eppure, Piero della Francesca è la chiave di volta del Rinascimento italiano. L'opinione degli storici, dei filosofi, di molti pittori moderni e contemporanei è pressocché unanime. Uno scrittore come Aldous Huxley è giunto a sostenere che la "Resurrezione" custodita a Borgo San Sepolcro, il paese natale di Piero, è addirittura il dipinto piú perfetto (cito a memoria, il senso è quello) di tutta l'arte occidentale; il filosofo Massimo Cacciari gli ha dedicato pochi anni fa un saggio breve e bellissimo.
Purtroppo il mio viaggio intimo sulle tracce di Piero dovrà rimandare la visita al museo del Borgo. La Resurrezione e gli altri dipinti sono in restauro. Se il nostro amico Vecchiolupo non mi avesse avvertito in tempo, la delusione sarebbe stata cocente. Sono partito per Piero e (quasi) solo per Piero... Dico che si tratta di un "viaggio intimo" perché non sono certo un "esperto" in grado di dire qualcosa di sensato o di nuovo su questo meraviglioso artista; sono solo un motociclista che scribacchia. Sulla scorta delle tante suggestioni accumulate nel corso degli anni, e della "rivelazione personale" ricevuta qualche mese fa quando rividi la "Pala di Brera" a Milano e poi e la "Madonna del parto" a Monterchi ho concepito il mio viaggio come una serie di stazioni verso la "verità" che Piero ha saputo dispiegare, non solo agli occhi degli esperi e degli eruditi, ma anche, con sorpresa inaudita, ai miei, miopi.
Ieri ho visitato il ciclo pittorico di Arezzo. Nei prossimi giorni mi recherò a Urbino, per la "Madonna di Senigallia" e soprattutto la "Flagellazione". Sulla via del ritorno a Venezia vedrò di fermarmi a Rimini. Visitai il Tempio Malatestiano di Leon Battista Alberti una trentina d'anni fa, da studente d'Archittettura, ricevendo un'impressione fortissima, mai superata, solo eguagliata dalle rovine dell'Acropoli di Atene. Un esempio di architettura "tragica" direbbe forse Cacciari, che fonda la sua lettura di Piero sulle provate relazioni fra lui e l'Alberti.
Mi sa che vi ho annoiato alquanto.
Mi trovo a Castiglione del Lago, sul Trasimeno. L'asfalto delle stradine che vi conducono (ho preso per Chiusi) è il piú dissestato che abbia mai visto. Cosí malmesso e vetusto che nelle lunghe crepe che lo segnano hanno finito per prosperare i muschi...
Slowhand
Neophytus wrote
Mi trovo a Castiglione del Lago, sul Trasimeno. L'asfalto delle stradine che vi conducono (ho preso per Chiusi) è il piú dissestato che abbia mai visto. Cosí malmesso e vetusto che nelle lunghe crepe che lo segnano hanno finito per prosperare i muschi...
E' quello originale di Annibale.