Slowhand wroteTaci. Tra le fiamme
del fuoco non odo
braciole che dici
suine; ma odo
braciole più nuove
che stillano gocce di olio
sabino.
Ascolta. Cuoce
dalle braci sparse.
Cuoce sui ciocchi
salmastri ed arsi,
cuoce sui pini
scagliosi ed irti,
cuoce su i mirti
divini,
su le faville fulgenti
di legni raccolti,
su i ginepri folti
di coccole aulenti,
cuoce nei nostri vaghi
camini,
cuoce sulle nostre griglie
ignude,
su i nostri alari
leggeri;
che freschi pensieri
l'anima schiude
novella,
sulla braciola bella
che ieri
t'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione!
Neo e Slow... siete commoventi e inusitatamente arditi...
Direi che potremmo stampare queste odi dannunziane su pergamena e portarle in dono alla Pacchiona. Potrebbe uscirci una porzione-regalo...