vecchiolupo wrote
Hai fatto bene a citarla perchè qui c'è l'apice di Piero della Francesca, la sua piena maturità. Unisce alla perfezione geometrica di altissimo livello, allora lui e Leon battista Alberti erano i massimi esponenti del rigore geometrico con l'uso della prospettiva nei parametri stessi dell'arte ( infatti ha scritto alcuni trattati teorici sulla prospettiva di ambienti e corpo umano), all'armonia e allo studio psicologico dei soggetti rappresentati. Purtroppo non l'ho ancora vista dal vero ma in verità poi ognuno di noi ha della preferenze e io preferisco poi "la Madonna di Senigallia" o "La flagellazione" "la madonna del parto" che vidi trent'anni fa nella piccola cappella del cimitero vicino Monterchi..
È stata una rivelazione. L'avevo vista una quindicina d'anni fa, ma evidentemente non l'avevo vista cosí bene. Ricordo che ritagliai la visita a Brera fra due appuntamenti di lavoro, e che era una caldissima giornata d'estate. Non mi spiego altrimenti perché ricordassi Hayez, i Sironi, Carrà, Severini ecc. e lo stesso Raffaello, ma non Piero! Eppure è l'opera piú grandiosa di tutta la collezione. Dopo, non sono riuscito a vedere altro, a ritenere altro; e siccome l'ho visto quasi all'inizio della visita, perché alcune sale erano chiuse e il percorso museale ti obbligava a un giro "al contrario", si può dire che sia stato un appuntamento esclusivo con Piero... per risarcire quello mancato di anni fa.
Non ho visto la Madonna di Monterchi, ma conosco i quadri di Urbino e Firenze; devo dirti che la qualità pittorica della Pala di Brera è sconvolgente. Non mi riferisco alla composizione del gruppo o alla geometria di cui era un maestro, ma proprio alla "pasta" del dipinto. Io parlo da profano, tu dovresti proprio vederlo...