Dueruote wrote
Si. Non salutano. Questo è vero. Comunque il saluto, vedo, è in netto calo. Chi ha cominciato ad andare in moto tanti anni addietro se ne accorge. Ho cominciato nel 1998 ed il saluto era un'altra cosa, in generale. Comunque non devo/voglio difendere nessuno. Notavo solo che non mi sembra siano una categoria che percorre solo il tragitto casa/aperitivo.
Casa/aperitivo forse no, ma casa/ufficio col kit supercompleto di superborse (vuote! 😃 ) in pendant col mocassino, forse si!!
(Nulla di personale Dueruote, è che non riesco a sorvolare su una categoria che personalmente mi ha dato continuo riscontro negativo - anche sui grandi numeri, sarò stato sfortunato??? - e che ha - o se non ce l'ha, fa di tutto per farlo sembrare - acredine verso tutto il mondo. E, in topic, verso l'Himalayan - nel loro "settore"??? Non credo... ma "Ecco se uno vuole qualcosa dove appiccicare gli adesivi con 7000 euro" è il tenore dei benvenuti rivolti - ).
Quanto al saluto (meriterebbe forse topic ad hoc 😉 ), provato per anni in Italia ed all'estero. Dato, ricambiato.
Va scemando, purtroppo. Vero.
Personalmente non lo ricevo da (vabbè, oltre quelli lì 😃 😃 )...
1) "il marittimo": moto magari custom, magari jappa; location (lungomare, lungopineta, annessi e connessi) ed abbigliamento da mare (canotta, Crocs o infradito :eeek: - ma come cacchio cambiano, io boh... E poi haivoglia a spiegare di parare i malleoli... - ); a volte bambino come passeggero. C@zzomene del saluto, io sto al mare e stop. Non rispondono; ho provato sia sul versante Adriatico che Tirrenico; da verificare lo Ionio (lascio il beneficio del dubbio quindi);
2) "il neofita": poverino, non gli do colpa. Moto appena presa, che ne sa (magari procede nel verso opposto col dubbio, "che avrà voluto quello???"). Da non colpevolizzare. Anche alcuni nuovi (mi viene in mente il buon Carlo, per dirne una, che a suo dire scopre qui della variante "a mano sul manubrio") scoprono via web di questa tradizione; purtroppo il discorso è collegato a una spersonalizzazione generale dei rapporti, anche tra i biker (una volta c'erano più birre e meno messaggi privati). No problems, no guilt;
3) "il lavoratore": tuta da officina o colletto bianco da ufficio, l'atteggiamento è lo stesso. Comprensibilissimo. Tu, sorriso a millemila denti, borse borsette borsoni, palesemente di fuori e dedito a fartela prender bene, e l'ipotetico "io" in giro invece sulla strada "di tuti i giorni", magari sul tragitto casa/lavoro, appunto, distante il più possibile dall'idea di libertà che il connubio moto e tempo libero può dare. Ricambiare il saluto? Ma abbi pietà, in caso. E non ho tempo, sono in ritardo.
Avreste il coraggio di colpevolizzare anche loro??
"Chi non si accorge" (per ovvi motivi anche di sicurezza) e "chi non riesce per la manovra in corso" (ho ricevuto risposte da sportive in piega lanciata, che per poco non mi sentivo in colpa e pensavo "ma lascia perdere, va bene anche il pensiero!") non rientra nel "non saluto". L'elemento di volizione (quando ce n'è consapevolezza) è la discriminante.
Nessun pregiudizio, nessun luogo comune. Solo riscontri diretti e personali.
😉