Ah, Claudio Lolli...
Vi ho già raccontato di quella volta che andai a vedere Guccini, e beccai Claudio Lolli? Si? No? Beh, ve la scrivo, se la sapete già la rileggete
Dunque, era verso la fine degli '80 quasi '90, Guccini aveva appena pubblicato "Signora Bovary" e nel tour viene a fare un concerto aggratise a Roma, a piazza Primoli. Con un gruppo (un bel gruppetto, in verità) di amici, ci armiamo e partiamo per il concerto, previsto alle 21:00.
Arrivano le 21:00, le 21:15, le 21:30, di Guccini (che pure piccolo non è) manco l'ombra. A un certo punto si accende uno spot sul palco, inquadra un tizio che prima girava tra il pubblico, con una chitarra a tracolla, che fa "Scusate, il Maestro è in ritardo ma sta arrivando, per passare il tempo facciamo un po' di musica".
Borghesia, Michel (che ancora oggi, lo dico senza vergogna, mi commuove ogni volta che mi capita di sentirla), Aspettando Godot, Ho visto anche degli zingari felici. E, chicca in anteprima "un pezzo su cui sto ancora lavorando, così mi dite cosa ne pensate" e che era "Via col vento".
Poi è arrivato il Maestro, che si è scusato per il ritardo, ha incolpato le fettuccine di non so più quale ristorante, si è fatto dare un fiasco, si è seduto e ha cominciato il suo concerto.
Ora, posso dire che quei venti minuti con Claudio Lolli, con tutto che erano canzoni da tagliarsi le vene, furono bellissimi, e tuttora li ricordo come una delle mie più gradite esperienze musicali?
E che questa è una delle più belle canzoni italiane di sempre (che son tante, eh, ma questa ci sta)?
La fine del cinema muto