Slowhand wroteLa storia è piena di errori e orrori, ma certe cose passano il segno. Ci sono ideologie e opinioni che non possono più trovare cittadinanza in un consesso umano che si vuole "civile".
Dici bene. E proprio perché ciò "è accaduto", come nota Prima Levi, che avremmo il dovere di ricordare (grazie Paolo!) e di trasmettere.
Mauthausen non fu concepito come
Vernichtungslager, campo di sterminio, e cominciò a operare, cioè a
produrre morte, prima che Hitler desse il via alla cosiddetta Soluzione Finale (Endlösung) nel gennaio del 1942. Si trasformò in fabbrica di morte immediatamente. Concentrava principalmente i soldati dell'Armata Rossa. Gli storici sono concordi nel sostenere che le condizioni di vita dei prigionieri a Mauthausen fossero più atroci che ad Auschwitz e che in qualunque altro Lager. Per comprendere questo triste primato di Mauthausen, bisogna però anche tener presente che
vita, cioè
vita umana come intuitivamente noi la conosciamo, è un concetto totalmente alieno alla realtà concentrazionaria instaurata dal regime nazista (a partire dal 1933, con Dachau). Leggere per sapere e per trasmettere; viaggiare per ricordare, come ha fatto Paolo, a me sembra un piccolo atto dovuto, da tutti noi che abbiamo la Shoà alle spalle. I più "vecchi" del forum sanno che da anni sto progettando un viaggio in moto che mi porti a visitare alcune stazioni della Shoà, tra Austria, Polonia e Germania. E tutti voi saprete qual è il significato etimologico della parola ebraica, immagino. Non "olocausto", ma Distruzione. Distruzione dell'Uomo. Distruzione dell'idea di "un consesso umano che si vuole civile".