Paulus wroteQual è la verità?
Apprezzo la citazione, che però -non a caso- è pilatesca (se poi non l'hai fatto apposta, vuol dire che sei così condizionato dalla cultura cattolica che parli senza nemmeno renderti conto di quello che dici... 😉 ).
La verità è che nessun romano, fino al terzo secolo D.C., ha mai festeggiato nessun "Sol Invictus". Se avessi chiesto al mio antenato Camillo, a Cicerone, a Virgilio, cosa fosse il "Sol Invictus", ti avrebbero risposto con uno sguardo interrogativo "Ma che stai a ddi'?". Orazio ha scritto un intero carme dedicato al sole, simbolo della potenza vittoriosa di Augusto e di Roma, e non c'è nessun cenno al "Sol Invictus".
La prima volta che si parla di "Sol Invictus" è nel III secolo D.C., quando Eliogabalo (un ragazzino siriano eunuco, sacerdote di un culto del sole) divenne imperatore e tentò di diffonderne il culto abbinandolo alla divinità imperiale. Con la sua morte, il culto sparì, a testimonianza di come poco avesse inciso nel costume popolare e nella religione.
Se ne riparla cinquant'anni dopo, con l'imperatore Aureliano, che ritira fuori il culto del sole (sempre associandolo alla divinità dell'imperatore) e ne fissa la festa in occasione dei Saturnali. Sessant'anni dopo, nel 330, è l'imperatore Costantino che, dopo la sua conversione, stabilisce di celebrare il Natale il giorno del 25 dicembre. Fino a qui, la "storia" dalla parte dei romani.
E però.
L'identificazione (o la rappresentazione) della divinità con l'immagine del sole è cosa primordiale, da subito il senso religioso innato nell'uomo ha visto nel sole il simbolo della divinità. Paradossalmente, guarda caso, i soli che sfuggono da questa consuetudine sono proprio gli ebrei: ovviamente il senso della "luce" come espressione di Dio è presente in molti luoghi dell'AT, ma non si arriva mai alla "identificazione".
In ambito ebraico, quello da cui provengono i primi cristiani, la data di nascita non ha molta rilevanza; per le feste si fa più spesso riferimento alla data del concepimento o a quella della presentazione al tempio. E lo stesso capita con Gesù.
Non sappiamo esattamente quando i cristiani cominciarono a celebrare il Natale; nelle catacombe di Priscilla esiste però un affresco, databile al II sec. d.C., che rappresenta una Natività. Sappiamo però che il Natale era festeggiato in giorni diversi, in omaggio alla tradizione ebraica; secondo molte fonti la data più "diffusa" sarebbe stata quella dell'Epifania, il 6 gennaio. Già nel II secolo d.C. (cent'anni prima di Eliogabalo...) Ippolito propone di uniformare la data della festa al 25 dicembre, contando a ritroso dal giorno della presentazione (i primi di febbraio) i 40 giorni prescritti dagli ebrei per la presentazione dei neonati.
Insomma, non solo i cristiani non hanno "copiato" niente, ma potrebbe essere addirittura possibile il contrario, e cioè che sia stato Eliogabalo a voler profittare del fatto che una religione in forte espansione (come era allora il cristianesimo) usasse quella data per festeggiare il proprio Dio.
Per quanto può valere, da qualche anno esiste un "supporto scientifico" anche per la teoria secondo cui Gesù potrebbe davvero essere nato il 25 dicembre.
Immagino tu conosca la storia dei rotoli di Qumran: manoscritti sepolti in una grotta nei pressi del mar Morto nel periodo immediatamente successivo alla diaspora ebraica (70 d.C.), e lì rimasti fino al 1947, quando furono scoperti per caso da un pastore. Ciò che contengono non è stato manipolato in alcun modo, né poteva essere conosciuto prima di quella data, se non per altre fonti.
Tra questi rotoli ce n'è uno che riporta i turni di servizio al tempio di Gerusalemme delle classi sacerdotali; roba da topi di biblioteca, ma che ai nostri fini si rivela importante, perché ci permette di conoscere il periodo in cui era di turno Zaccaria, il marito di Elisabetta e padre di Giovanni Battista; in quella settimana, infatti, sarebbe stato concepito -appunto- Giovanni, che era sei mesi più grande di Gesù. E secondo questo papiro, Zaccaria sarebbe stato "in servizio" nell'ultima settimana di settembre (le chiese orientali, guarda caso, festeggiano il concepimento del Battista il 23 settembre). Il concepimento di Gesù sarebbe quindi avvenuto sei mesi dopo, a Marzo (e, sempre guarda caso, la festa dell'Annunciazione è il 25 Marzo), e la nascita nove mesi dopo, il 25 dicembre.
E' una cronologia abbastanza sorprendente, che confermerebbe le date "tradizionali" delle principali feste cristiane. Non è verificata "oltre ogni ragionevole dubbio" (e probabilmente in modo "assoluto" non è nemmeno verificabile), però è una cronologia che nasce in un ambiente non cristiano (il principale sostenitore è un professore, ebreo, dell'università di Gerusalemme, di cui mi sfugge il nome) ed è fondata su un documento certo e inattaccabile (anche se di non univoca interpretazione). Stai a vedere che, ridi e scherza, alla fine, 'sto 25 dicembre non è poi così campato in aria?