Paulus wrote
Sono tutti fatti documentati ed accettati dalla storiografia scientifica. La storia del cristianesimo è accettata anche dai cristiani. Sei più papalista del Papa? 😃
Se te la cerchi, non posso farci niente. Poi però non svicolare dicendo che scrivo post-fiume.
1) Il concilio di Nicea non ha "deciso" nessuno "storytelling", perché nulla a Nicea si è deciso su "cosa" raccontare o sul "come" farlo. A Nicea si è deciso quale fosse il "vero" significato dei contenuti della fede cristiana, poi sintetizzati nel famoso "Simbolo", ovvero il "Credo" che ancora oggi i cattolici recitano durante la messa. Fu un concilio convocato dall'imperatore, che aveva necessità di tagliare corto coi dibattiti teologici (in quel periodo si dibattevano diverse opinioni sulla natura di Gesù, sul rapporto con la divinità, sulla natura della relazione Padre / Figlio, etc etc) per avere una religione "univoca" da usare come pilastro del potere (instrumentum regni, si dice così, no?). Capisco l'intento dissacrante (prima o poi arriverò a spiegarmi questa ossessione degli anticlericali di voler sempre affermare la loro incredulità, io -che pure sono un cristiano abbastanza fervido- non è che vada in giro cercando di convertire la gente. Vabbè.), ma così si afferma una cosa che non è vera.
2) La dottrina trinitaria non è stata "inventata" a Nicea; il concilio l'ha fissata e chiarita, in modo definitivo. Ma l'esistenza della Trinità -ancorché non esplicitata in modo sistematico- era presente già nei Vangeli, e già del II secolo si dibatteva sulla natura della relazione Padre / Figlio / Spirito Santo. Il concilio ha soltanto sistematizzato ciò che prima era un contenuto di fede poco chiaro. Incidentalmente, e visto che siamo sotto Natale: è in questa occasione che san Nicola di Bari (quello che poi, grazie agli americani, sarebbe diventato Santa Claus) durante una accesa discussione prese a schiaffi Ario (il vescovo, poi eretico, da cui deriva il termine "ariano") proprio perché negava la divinità di Gesù. Santa Claus fa l'elenco dei buoni e dei cattivi, San Nicola evidentemente in merito aveva già le idee chiare. 😉
3) Il concepimento di Gesù è oggetto di dibattito teologico ancora oggi. Ne parla già il vangelo di Matteo, rifacendosi a un passo del profeta Isaia ("La vergine concepirà e partorirà un figlio), e a Nicea, ancora una volta, in merito non si è "deciso" niente.
4) La scienza. In realtà non è del tutto vero, Aristotele aveva già scritto un sacco di cose già quattro secoli prima, e l'idea che determinate affermazioni dovessero trovare un riscontro reale non era così peregrina (anche se non in ambito ebraico). Certamente non esisteva il "metodo scientifico" così come lo intendiamo noi, che nasce da Galilei ma trova radici già nella scolastica; d'altra parte, gli antichi non avevano a disposizione nemmeno i mezzi che nel corso della storia la civiltà ha elaborato per procedere alla "verifica" di determinate ipotesi o affermazioni. In merito, però, si devono dire due cose:
a) così come la scienza non accetta "verità" non provate secondo il suo metodo, allo stesso modo sarebbe scorretto voler applicare il metodo scientifico a cose cui non è destinato. Il mondo, l'esperienza umana non si esauriscono nella materia; il "trascendente" si chiama così proprio perché è oltre la materia. Del "concepimento verginale" di Gesù si può discutere a livello logico, filosofico e teologico; non certo dal solo punto di vista ginecologico.
b) che la "narrazione di Gesù" sia in conflitto con il metodo scientifico è una panzana. Il Vangelo (il Nuovo Testamento in genere) è il libro dell'antichità di cui abbiamo più fonti, testimonianze e riscontri. Il metodo scientifico non esiste solo per le scienze misurabili, ma anche per quelle logiche: ogni versetto del Vangelo è stato analizzato, esaminato, discusso, in ogni modo, sia da chi intendeva smontarne il contenuto, sia da chi voleva invece confermarlo. A oggi, tutte le conclusioni "scientifiche" che possiamo ricavare dai Vangeli (escludendo, quindi, i contenuti legati a "verità di Fede") mostrano che la narrazione proposta dai Vangeli, nel loro contenuto, è attendibile. Questo -scientificamente- non significa né dimostra che Gesù è il Figlio di Dio, morto e risorto; mostra, però, che la "storia" di Gesù che si racconta da secoli è quella già presentata nei Vangeli, che la riportano secondo criteri di "cronaca" verificati e attendibili.
5) Non esiste, quindi, una "narrazione del 325". Esiste una narrazione già attestata e diffusa, cui nel 325 si è data una spiegazione contenutistica definitiva. Forse in fretta (a causa delle necessità dell'imperatore...), ma certamente non "ex novo".
6) La domanda è senza senso. Ricorda un po' quello slogan secondo cui "milioni di mosche non possono essersi sbagliate". Adottando lo stesso criterio, si potrebbe dire che, poiché oltre l'80% degli abitanti della Terra crede in una divinità, gli atei sono degli inetti; il che -evidentemente- sarebbe una stronzata. Una cosa è vera in Se, e non per il numero di persone che ci credono. La storia è in cammino; solo alla fine potremo scoprire chi ha creduto in una panzana, e chi invece ha intuito la verità.