Italo
Avrete sicuramente letto la notizia della prematura scomparsa di un noto personaggio del web nostrano. Purtroppo non sapremo mai quali sono i meccanismi che fanno scattare certe decisioni o quanto meno non riusciamo a darci pace per certe azioni. Emanuele era un uomo di soli 45 anni con tre figli piccoli e un lavoro al quale il successo non sembrava mancare o almeno negli ultimi tempi sembrava che le cose fossero volte al bello. Non è andata così, si è tolto la vita e ci lascia tutti con la testa piena di perché che non trovano risposta.
Dueruote
Anche io sono rimasto sorpreso. Sicuramente il fatto che la moglie volesse lasciarlo ha influito. Opinione personale?
Uno stupido senza se e senza ma. Ho due figlie. Mai mi ucciderei. Loro hanno la precedenza. Punto. Chi non ha figli non può capire quanto EMA sia stato egoista.
La mia opinione?
Aveva tutto ed ha lasciato tre figli piccoli. Spero capisca l'errore dall'altro mondo.
Lo dico da papà.
Italo
Comprendo il tuo sfogo,ma non si può sapere con quali mostri lotti la mente, e questa volta hanno vinto loro, pertanto non mi sento di giudicarlo. Posso dire che c'è gente che fa ben di peggio e si porta via anche figli e parenti e poi si ammazza. Quindi in un certo senso i mostri non l'hanno avuta vinta del tutto.
[cancellato]
Dueruote wroteAnche io sono rimasto sorpreso. Sicuramente il fatto che la moglie volesse lasciarlo ha influito. Opinione personale?
Uno stupido senza se e senza ma. Ho due figlie. Mai mi ucciderei. Loro hanno la precedenza. Punto. Chi non ha figli non può capire quanto EMA sia stato egoista.
La mia opinione?
Aveva tutto ed ha lasciato tre figli piccoli. Spero capisca l'errore dall'altro mondo.
Lo dico da papà.
Macroscopica sciocchezza. Se hai il cancro l'amore per i figli te lo fa passare? Idem la depressione.
Anzi questi atteggiamenti moralisti, retaggio dell'etica bacchettona fascista che separa il corpo dall'anima ed applica all'anima le categorie del bene e del male, del forte e del debole, crea la resistenza ad accettare l'idea di avere una patologia e di doversi curare
feel-the-vibe
Ragazzi scusate, lasciamo da parte i trattati di psichiatria , le considerazioni personali, i giudizi sull'accaduto. Nessuno di noi, se siamo qui a battibeccare su radiatori e cavalli, ha avuto la necessità di decidere di proseguire o meno la propria esistenza. Non sappiamo quali cause abbiano scatenato quel gesto né quanta forza ci fosse in quella mente per contrastarle. Quello che sappiamo è che quando si assiste a tali accadimenti, resta negli spettatori solo tanta tristezza e amarezza. Io di solito elaboro queste emozioni in silenzio....
Dueruote
Italo wroteComprendo il tuo sfogo,ma non si può sapere con quali mostri lotti la mente, e questa volta hanno vinto loro, pertanto non mi sento di giudicarlo. Posso dire che c'è gente che fa ben di peggio e si porta via anche figli e parenti e poi si ammazza. Quindi in un certo senso i mostri non l'hanno avuta vinta del tutto.
Italo... certo. Sono consapevole tu abbia ragione. Grazie per avere compreso che si tratta dello sfogo di un papà. Commento molto intelligente.
Dueruote
Paulus wroteDueruote wroteAnche io sono rimasto sorpreso. Sicuramente il fatto che la moglie volesse lasciarlo ha influito. Opinione personale?
Uno stupido senza se e senza ma. Ho due figlie. Mai mi ucciderei. Loro hanno la precedenza. Punto. Chi non ha figli non può capire quanto EMA sia stato egoista.
La mia opinione?
Aveva tutto ed ha lasciato tre figli piccoli. Spero capisca l'errore dall'altro mondo.
Lo dico da papà.
Macroscopica sciocchezza. Se hai il cancro l'amore per i figli te lo fa passare? Idem la depressione.
Anzi questi atteggiamenti moralisti, retaggio dell'etica bacchettona fascista che separa il corpo dall'anima ed applica all'anima le categorie del bene e del male, del forte e del debole, crea la resistenza ad accettare l'idea di avere una patologia e di doversi curare
Italo ha ragione. Tu, secondo me, non ne hai.
Mi sembra un vaneggiamento, onestamente.
Guardavo spesso Ema. Questa cosa mi ha preso molto. Conosco persone che hanno lottato contro la depressione e spesso li ho aiutati. Si tratta di qualcosa che purtroppo conosco bene. Nonostante questo, mi spiace, non posso evitare di pensare cosa un bambino possa pensare quando il padre preferisce morire che lottare per lui. Ognuno ha i suoi mostri. Ha ragione Italo. Tuttavia, se fosse confermato ciò che dicono, Ema lo avrebbe fatto perché la moglie gli ha portato via i figli. Bene. Ora lui stesso se li è alienati per sempre e non oso pensare quanto questo suicidio li segnerà per sempre.... e per favore non associarmi mai più al fascismo a meno che tu non mi voglia dare il tuo indirizzo per vedersi dal vivo. Tu non hai idea di quanto conosca le patologie della psiche e quanto sappia quanti danni i genitori possono fare alla psiche dei figli. In pratica di me... non sai nulla.
[cancellato]
Ok raccolgo l'invito di vibe e lascio perdere l'argomento. Non conosco la situazione specifica ho scritto su base generale e poi non è argomento da trattare in questa sede.
Il riferimento alla cultura cattolica fascista non è un'accusa di fascismo. È semplicemente la cultura che ci viene inculcata dal catechismo (la fede, l'obbedienza, la donna o casta o sposa o puttana ) e dalla scuola (il mito di Cesare e della grandezza di Roma, l'uomo forte, la legge del più forte, la patria ecc... Ecc..)
Si può essere comunisti eppure formati dalla cultura cattolica fascista ed intrisi di questi "valori"
Per esempio "vengo a casa a tua a menarti" è un'espressione di cultura fascista squadrista, oltre che un reato penale che non dovrebbe essere tollerato dai moderatori
Freddy
Paulus wroteOk raccolgo l'invito di vibe e lascio perdere l'argomento. Non conosco la situazione specifica ho scritto su base generale e poi non è argomento da trattare in questa sede.
Il riferimento alla cultura cattolica fascista non è un'accusa di fascismo. È semplicemente la cultura che ci viene inculcata dal catechismo (la fede, l'obbedienza, la donna o casta o sposa o puttana ) e dalla scuola (il mito di Cesare e della grandezza di Roma, l'uomo forte, la legge del più forte, la patria ecc... Ecc..)
Si può essere comunisti eppure formati dalla cultura cattolica fascista ed intrisi di questi "valori"
Per esempio "vengo a casa a tua a menarti" è un'espressione di cultura fascista squadrista, oltre che un reato penale che non dovrebbe essere tollerato dai moderatori
Condivido in toto.
La pensiamo allo stesso modo.
Di Paulus mi ero fatto una buona opinione, quest'ultimo intervento mi conferma che non sbagliavo.
maxiii
Un post dedicato ad un vigliacco. Bene. Con tre figli uccidersi è da merdacce. Passiamo oltre
Slowhand
Io sono cattolico, e -secondo alcuni- anche fascista (il che non è vero, ma si sa che le tifoserie devono omologare tutto al loro infimo livello). E credo che, davanti alla morte, sia necessario, prima di tutto il silenzio. E che ogni legittima opinione debba essere comunque improntata al rispetto per le scelte altrui: come cantava Elvis, prima cammina per un miglio nelle mie scarpe. Si chiama empatia, ed è (o meglio: dovrebbe essere) umana, senza etichette ideologiche di nessun genere.
Si può esprimere disaccordo anche senza insultarsi e senza aggredirsi; si può manifestare il proprio dissenso senza mancare di rispetto alla memoria di chi ha compiuto un gesto estremo. Le nostre convinzioni non avranno a soffrirne, se le esprimeremo in modo civile.
Italo
Sono dispiaciuto di giudizi un tanto al kg, ma tant'è.. Non ci si può aspettare pensieri o silenzi profondi nella convinzione che siano tutti ponderati e maturati a fondo. Quindi niente una persona si è tolta la vita pagando il prezzo più alto probabilmente perché la sua mente in quel momento non gli faceva vedere altra via di uscita. Non penso che non amasse i propri figli o le persone a lui care ma semplicemente la mente può giocare brutti scherzi e una volta varcata la soglia non c'è modo di tornare sui propi passi. Per me rimane una sconfitta e una perdita sempre per chiunque.
bibe
Ci vuole coraggio, tanto coraggio per compiere un gesto simile. Non è scappare dalla realtà non è fregarsene per chi rimane, è una disperazione enorme, totale che ti porta a tale gesto. A suicidarsi ci vuole molto più coraggio che affrontare la vita per quanto terribile sembri. Io non conoscevo Ema, mai sentito nominare, ma sento per lui e per la sua realtà, tanta pena e provo dolore per la sua disperazione.
maxiii
Italo wroteSono dispiaciuto di giudizi un tanto al kg, ma tant'è.. Non ci si può aspettare pensieri o silenzi profondi nella convinzione che siano tutti ponderati e maturati a fondo. Quindi niente una persona si è tolta la vita pagando il prezzo più alto probabilmente perché la sua mente in quel momento non gli faceva vedere altra via di uscita. Non penso che non amasse i propri figli o le persone a lui care ma semplicemente la mente può giocare brutti scherzi e una volta varcata la soglia non c'è modo di tornare sui propi passi. Per me rimane una sconfitta e una perdita sempre per chiunque.
Concordo. Penso solo ai suoi bambini che ora soffrono come cani e per sempre soffriranno.
Dueruote
bibe wroteCi vuole coraggio, tanto coraggio per compiere un gesto simile. Non è scappare dalla realtà non è fregarsene per chi rimane, è una disperazione enorme, totale che ti porta a tale gesto. A suicidarsi ci vuole molto più coraggio che affrontare la vita per quanto terribile sembri. Io non conoscevo Ema, mai sentito nominare, ma sento per lui e per la sua realtà, tanta pena e provo dolore per la sua disperazione.
Avevo scritto un poema con cose personali. Fortunatamente ho riletto e cancellato. Coraggio ?
Per favore... la resa non è mai coraggio. Allora è coraggio anche suicidarsi con la droga o l'alcolismo. Voi non avete visto il fondo, altrimenti col piffero che scrivereste che rinunciare è coraggio. Chi è ad un passo dal rinunciare, come Ema (che io adoravo, prima), è tutto tranne che coraggioso e si odia lui per primo. E' la resa, non la vittoria. Nessun coraggio, solo codardia. Non c'è nessun problema per chi muore. I problemi sono tutti per chi rimane. Dove cavolo è il coraggio ?
Basta con l'ipocrisia. Il suicidio non è come morire per un male che non dipende da te.
Italo
Non fraintendetemi, difronte al suicidio non c'è ve coraggio ne viltà. Si tratta solo di un mostro della mente. Questo mostro ha un nome e si chiama depressione. La depressione quella vera, quella profonda non è semplicemente mal di vivere ma una malattia vera e propria.
Quindi no il suicidio è come morire per una malattia che non dipende da te.
[cancellato]
Italo wrote
Quindi no il suicidio è come morire per una malattia che non dipende da te.
Esattamente. È una malattia che non si è potuta curare (o voluta curare perché non si accetta che sia una malattia)
Perché la cultura in cui siamo cresciuti distingue l'anima dal corpo ed applica alle malattie "dell'anima" le categorie del buono e del cattivo, del debole e del forte ecc... Non mi fate ripetere
La depressione è una carenza di un ormone serotonina, un ormone che serve per far funzionare bene il cervello (come il diabete è carenza di insulina, ecc) . Da queste carenze derivano degenerazioni che possono essere mortali.
overboost
Anche io lo seguivo molto, e sinceramente ho appreso la notizia come un pugno nello stomaco. Mi ha fatto molto male, come se fosse successo ad un amico o quasi.
Non lo conoscevo nella vita reale, ma era bravissimo nel darmi l'impressione di una persona che non si arrende di fronte a nulla, che sa vedere il bicchiere mezzo pieno anche quando di vino c'è n'è ben poco e soprattutto ha l'enorme e rarissima qualità di saper rimanere umile anche quando finalmente il successo arriva a bussare alla sua porta. Una bella persona, ecco.
Mi dispiace ovviamente tantissimo per la famiglia, in particolare per i ragazzi che spero ne serberanno un buon ricordo per quello che comunque è riuscito a dargli fino a qualche giorno fa. Ma mi dispiace ancora di più per lui, per la sua vita finita anzitempo per un disagio tanto grande da divorarselo pian piano fino a farlo giungere ad un gesto tanto folle ed apparentemente dissennato.
Ma non mi permetto di giudicare, né di credere di poter capire... Voglio però sperare che abbia trovato finalmente un pò di pace e di serenità, glielo auguro con tutto il cuore!
Gabor
Quasi si fa una colpa, da bambini, ad un genitore che ti lascia solo, contro la sua volontà, per malattia (o incidente). Non oso immaginare per i figli di un suicida, che colpe e che sensi di colpa.....Comunque una pena, ma non mi pare il caso di mettere in croce Ema, che resta la prima vittima del suo gesto (se è vero; ufficialmente non è stato detto in modo chiaro), né di fare psicologia spicciola su un forum di Bielle&Pistoni.
paolo2145
Riposi In Pace.
Sono del parere che ciascuno debba poter decidere della sua vita, dopo le dovute valutazioni.