Eccomi qua Astromoto!
EPILOGO
Due ottimi giorni con diverse caratteristiche.
Sabato 25.9 baciati dal sole lungo i bei percorsi tra Feltre e basso Trentino.
Sei intrepidi così suddivisi in termini calcistici :India (tutte Hymalayan) Vs Giappone (tutte Dominator) = 6 a 2
(diciamo che come Hondista ci devo lavorare sopra per aggiungerne qualcuno )
La parte asfaltata è caratterizzata da bei panorami su strade non famose (come al solito), ma divertenti da percorrere.
La via per Col Perer è rigorosamente secondaria, altezza non estrema, ma molto godibile.
Interessante e facile lo sterratino di accesso al Forte Leone.
A seguire, percorso inedito di accesso al passo del Brocon attraverso la Val Nuvola via San Donato (Lamon).
Il tragitto è mezzo asfaltato e poi lungo sterrato in mezzo a bei boschi.
Dal punto di vista della guida è leggermente più impegnativo del precedente, ma si tratta pur sempre di una strada aperta al traffico (anche se non direi trafficata).
Grande soddisfazione lo sbucare in cima al Brocon,: da un lato popolatissimo di Maxi Enduro e Stradali (diciamo dai 15.000 € in su) immacolate, i cui conduttori pascolavano birrette e cibarie vari.
Dall’altro noi, con le nostre “motorette plebee”, belle infangate ed impolverate, condotte però da motociclisti più ardimentosi, meno impeccabili, ma decisamente più divertiti e con la soddisfazione bella stampata in faccia.
Sulla via dell’ultimo obbiettivo del giorno (Rifugio Vederne), ecco una deviazione fuori programma sul lago di Calaita: piccolo diamante liquido a 1600 mslm con affaccio parziale sulle Pale di San Martino.
E alla fine giù ad Imer, per risalire la Val Noana e raggiungere lungo un altro facile sterrato (11 km) il Rifugio.
Il luogo è stato forse il più bello di quelli visti in precedenza con la sua conca larga e verdissima, incastonata tra alte montagne.
E qui ci siamo disputati senza ritegno le ottime torte della gerente del rifugio.
Discesa a valle di parte del gruppo verso Pontet (simpatica strada sterrata, medio facile, di 17 km con assonanze hymalaiane nei tratti con strapiombi in bella vista) e parte ripercorrendo la meno apprensiva via della salita.
Coronamento della giornata, cena light alla birreria di Pedavena per fare assaggiare, a chi non la conosceva già, la mitica birra del Centenario.
Domenica 26.9 gruppo formato dal minimo numero per definirlo tale: due.
Abbiamo deciso di tentarci l’altopiano a dispetto della maratona ciclistica: e abbiamo fatto bene.
Della gara abbiamo incrociato solo la scopa finale, il che ci ha permesso di percorre il nostro itinerario esattamente dopo la gara senza nessun tipo di problema.
Inizialmente da Enego siamo saliti a Forte Lisser, foto di rito, rinuncia alla visita a pagamento dello stesso non per tirchieria (5 €/capoccia), ma per non dilungarsi troppo e perdere preziosi minuti di guida.
Sterratone fino al rifugio Baracca, con parte finale con asfalto talmente pieno di buche e crateri da far sembrare gli sterrati percorsi vellutati.
Dopo le gimcane tra le voragini, salita sterrata bella larga fino all’attacco delle strade a coronamento dell’Ortigara. Breve, ma impegnativa salita al Sacello di Malga Fossetta, per poi ridiscendere con l’incombenza di Giove Pluvio.
La discesa a Gallio, nella parte sterrata, non è stata facilissima, direi la parte più impegnativa dell’intero giro,ma di grandissima soddisfazione.
E con la ciliegina finale di percorrere una pista inedita realizzata solo in occasione della maratona ciclistica.
Soddisfazione però punita dall’inizio della pioggia che ci a accompagnato nella chiusura della giornata a Gallio sotto un portico provvidenzialmente dotato di bar!
Due giorni molto belli, come sempre in ottima compagnia e di questo ringrazio tutti i partecipanti!
Chiudo ribadendo che anche questa volta l’Himalayan si è dimostrata moto polivalente capace di dare ottime soddisfazioni a chi desidera percorrere ogni tipo di strada con il gusto di non dover rinunciare (quasi) mai.
Insomma esattamente come la mia Dominator con il vantaggio di una più recente progettazione (baricentro basso e tiro ai bassi) e lo svantaggio di meno cavalli e più peso.
Voglio sottolineare il fatto che i partecipanti (sottoscritto incluso) non sono enduristi duri e puri, tutt’altro.
Quindi mi auguro nei prossimi giri (e sto già cominciando a lavorare sul programma del 2022) di vedere nuovi amici himalayani e non unirsi a noi nelle nostre scorribande a “velocità ragionevole & divertimento no limits”.
Buona visione delle foto!
Sabato